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[Roma, Vicolo Massimi] 1 Giugno [1]915
+ Sia lodato Gesù C.
Eccellenza Rev.ma,
La vigilia di Pentecoste sono passato nel pomeriggio per Novara,
di ritorno da Ameno, ove era andato ai funerali della Contessa Agazzini.
Non mi fu dato parlare con vostra Eccellenza, poiché il domestico mi disse
che ella era molto occupata.
Parlai invece con Mg.r Vicario gen.le, al quale esposi il desiderio
di aprire in Ameno un piccolo ricovero di vecchi, nella casa ove la Contessa abitava,
messa a disposizione dal sig.r Teologo Fortis nipote ed erede della defunta.
Ad assistere i vecchi metterei tre poveri stracci di suore, di buon spirito,
ma molto alla buona.
Mg.r Vicario mi disse che ne avrebbe parlato a vostra Ecc. rev.ma,
ma poi non ne seppi più nulla. Io ritornerò a Tortona, alla Casa della Div. Provvidenza,
in questi giorni.
Veda un po’ nella sua carità se potessero farmi conoscere se vostra Eccellenza
non ha difficoltà, e se da’ la sua benedizione poiché si tratta della mistica vigna
affidata da nostro Signore a vostra Eccellenza, e senza una sua parola di conforto
non farei mai nulla.
Quanto ai mezzi, ho motivo di credere che le suore
non dovrebbero andare in questua per mantenere i vecchi, ma la Divina Provvidenza
è così gentile che ci andrà in casa.
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