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 +         Anime e Anime !

          Roma, il 26 ottobre 1915


 Eccellenza Rev.ma, [Maestro di Camera di Sua Santità]


 Sono qui per ottenere dal Governo di poter tumulare

la salma venerata di don Guanella nel recinto di un suo Istituto a Como,

e qui mi giunge la sua benedetta lettera.

 Scriverò breve per la pochezza del tempo.

 Accetto le due figliole penitenti tra le mie suore, delle quali forse le ho parlato

forse qui in Roma.

 Vostra Eccellenza, dunque, le può mandare quando crede a Tortona,

con una lettera a don Sterpi, dove senz’altro dica che sono già accettate in Domino

per la Casa di San Bernardino.

 Codeste figlie non dicano donde vengono, lo lo so io, e basta è fin troppo.

 2/ Le pere di Bra furono spedite, credo, prima della mia lettera,

che dimenticai in tasca, - e quindi mi meraviglia come non siano arrivate.

Speriamo 3/ che la che giungano, perché diversamente ne manderò altre -

 3/ Amerei che Iatì avesse due cose a) pregasse di più,

b) avesse più spirito di sacrificio c) e fosse più umile. Se scriverà ancora a v. Eccellenza,

la pregherei di una sua parola a lui in merito a queste tre note.

 4/ Una gentildonna che vuole di qui (la Principessa di Venosa)

diede L. 50 per quel sacerdote di un disgraziato.

 Egli ne fu tanto contento

 Ora si fanno pratiche per farlo entrare al Policlinico a curarsi il braccio malato

 Spero che la Divina Provvidenza farà di più, se egli di più pregherà.

 I figlioli di Avezzano mi furono ho dovuto lasciarli per mancanza di personale.

Ne ho una trentina sotto le armi. Ho già dovuto chiudere una Casa a Reggio Emilia. [Colonia di Monte Vangelo a Ventoso]

Jeri mi sera mi morì a Sanremo don Tasconi, che fino ad agosto

fu a Cassano Ionio, - ottimo un angelo sacerdote di 28 anni

e cresciuto tutto nella Provvidenza.

 Ho don Pensa, già (cappellano al fronte), a Thiene,

malato che di ogni altro en con più di 39 gradi di febbre. Ne ho un altro ferito,

e di tre non ho più notizie da qualche mese.

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