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[l’azzurro corsivo è grafia di altri]
+ Anime e Anime !
Venezia, il IX Agosto MCMXXIII
Venerato Monsignore,
Che la grazia e la pace di n. Signore Gesù Cristo siano sempre con noi!
Ho avuto anche la 2a sua gradita lettera: voglia scusarmi
di non averle ancora risposto; spero starà meglio e prego Dio di darle molto conforto.
È evidente che l’intento dell’amorevole Provvidenza del Signore
nel permettere che siamo molestati a disturbi e infermità corporali
è quello di distaccarci sempre più dalle cose visibili e farci apprezzare più vivamente
le invisibili ed eterne.
Anch’io da più giorni sono posto quasi nella impossibilità di lavorare
per mal di denti e il tempo libero l’ho dovuto dare alle cose materiali,
poiché dovevo raccogliere la somma necessaria a pagare l’orfanotrofio di Venezia che,
col divino aiuto, ho potuto acquistare, perché non venisse venduto ad altri scopi,
ma continuasse la sua missione che già compie da alcuni secoli verso gli orfanelli
e i piccoli derelitti, come la istituì il grande patrizio veneziano e padre degli orfani
S. Gerolamo Emiliani.
E così s’è fatto l’atto il 4 agosto e potei fare l’intero pagamento in lire 950 mila.
È la Divina Provvidenza; è la Divina Provvidenza. E così torna alla chiesa
e ai poveri ciò che già era della chiesa e dei poveri. E Deo gratias!
Jeri, caro Monsignore, ho veduto qui, alle dame del s. cuore di Venezia,
ed ho parlato colla sua buona figliola e le ho dato quelle notizie di lei che potevo,
dicendole che v. Eccellenza mi aveva scritto che sarebbe andata a Monte Cassino
per ricerche in quella biblioteca. Essa sta bene e si meravigliò
(sentendo che v. Eccellenza forse era già a Monte Cassino) che io ne sapessi più di essa.
È una buona serva di Dio, questa sua figlia, e ciò deve essere a lei,
caro Monsignore, di grande conforto.
Ho sentito con dispiacere che non s’è trovato tanto bene alle gambe;
e mi auguro che questa mia la trovi pienamente ristabilita. -
Converrà che si usi qualche riguardo e che vada avanti con quella discrezione,
che ci tiene lontani da ogni eccesso che pur sotto la specie di bene, potrebbe ingannarci.
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La discrezione e quella bella e santa libertà di coscienza
sono mezzi assai necessari al profitto nostro spirituale come pure dell’altrui.
Ho riflettuto e ho messo davanti a v. Signore, quanto v. Eccellenza rev.ma
mi ha scritto, nella sua prima lettera, circa il suo desiderio di darsi a Dio in questa umile
e nascente Congregazione.
Per quanto si riferisce alla sua vocazione religiosa,
ripeto quanto già a Roma le ho detto, sia pur vagamente, che, cioè io non ne dubito;
e il desiderio della vita perfetta, ch’ella sente, non può venire che da Dio,
ed è somma grazia di Dio verso l’anima di v. Eccellenza. Quanto al resto,
andiamo avanti per ora, pregando: andiamo avanti amando n. Signore:
andiamo avanti con semplicità e con calma, come bambini condotti a mano dalla Madonna,
che è la madre e - se non fosse superbia - oserei dire la celeste fondatrice
di questo poverissimo e minimissimo Istituto della Divina Provvidenza.
Preghiamo, caro Monsignore; preghiamo; Iddio conosce le ore e i momenti,
e il sacrificio col quale aspettiamo il tempo e il momento del Signore,
e ci abbandoniamo, docilmente alle ammirante disposizioni della sua Provvidenza
vale molto agli occhi suoi: è una preparazione al tempo della letizia,
della perfetta letizia in Domino, di cui parlava il nostro santo padre Francesco,
e la cui ora suona di sovente improvvisa, come certe grazie speciali di Dio.
Ammirabile e preziosa è la sentenza della scrittura:
bonum est praestolari cum silentio salutare Dei!
Raccomandi l’anima mia alla misericordia di n. Signore e andiamo avanti
con soavità e semplicità, abbandonati alle grandi e materne braccia di Dio
e della SS. Vergine come bambini. - Non pensiamo neanche troppo a noi stessi
né alla nostra debolezza, nullità e miserabilità, ma andiamo avanti come bambini di Dio,
con confidenza grande in lui e con grande semplicità infantile.
Che la santa Madonna ci prenda nelle sue mani, e ci ottenga di saperci impicciolire
come pargoli nelle sue mani e in quelle della Divina Provvidenza.
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Ogni giorno portiamoci all’altare a vicenda, e così avanti in Domino.
Le bacio con venerazione le mani, e la prego benedirmi.
Di vostra Eccellenza ossequientissimo e devotissimo servitore in X.sto
Sac. Luigi Orione
dei figli della Divina Provvidenza
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