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[+] [Tortona, 27 Gennaio 1930]
Eccellenza Rev.ma,
Il Signore sia sempre benedetto!
Stamattina
ricevo da Genova lettera
di don Tinivella;
il
egli mi dice che giunto in Alessandria, invece di
proseguire per Oropa
credette bene andare da quel Vescovo perché lo accettasse in sua diocesi.
Egli
sua Eccellenza si rifiutò, ma lo trattò con carità
e gli consigliò qualche diocesi vicina a Roma dove avrebbe trovato molto lavoro.
E il don Tinivella mi scrive da Genova che va a Roma,
e che si fermerà al Convento S. Bonaventura al Palatino
presso quel padre Superiore che conosce, finché gli avrà trovato qualche posto.
Che se poi non trovasse altro posto di destinarlo al Monte Soratte.
Ma
Il Convento del Soratte del quale io stesso avevo
parlato al Tinivella,
non è ancora il mie mani, (si andò nel 1927] e la procedura per averlo si fa lunga;
e
tra e oggi metterà Ora tutti qui Domani giungerà da
Roma il mio sacerdote
che tratta di detta cessione, ma già so che porta condizioni tali
che
da non mi permetteranno
permettermi di mettervi il
sacerdoti come il don Tinivella.
E
pensare che avevo preso quel Convento per ajutare
i poveri sacerdoti
deboli; -
pazienza!
Il
don Il don Tinivella mi dice
scrive di spedirgli a Roma il celebret;
ma
il suo celebret, rilasciatogli
rilasciatomi da v. Eccellenza rev.ma,
è
fino a che egli restava con me qui
con noi o veniva da me destinato
in
a qualche altra nostra Casa. Trattandosi che ad
O al Santuario di Oropa lo mandavo io
e a
raccogliersi farvi gli
Esercizî Sp.li, - io
ho avevo anche telegrafato a quel Superiore
che
poteva celebrare, ma ora egli è andato
sta a Roma egli è andato pr
quindi
gli scrivo che si rivolga alla Curia vescovile di Pinerolo e che io
ne ho ritenuto
¨