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[l’azzurro è dattiloscritto]


 [+]         [Tortona,] 25 Marzo 1938


 Eccellenza Rev.ma,


 Riferendomi a venerata lettera di v. E. rev.ma, del 18 corr. mese

di prot. 1857 / 35 / 31, - mi fò dovere significarle che non ricordo di aver avuto lettere

dal giovane Giuseppe Casalini, né da altri per lui.

 Di frequente devo assentarmi, per cui ho disposto

che si rivedesse tutta la corrispondenza di questi ultimi mesi,

ma non se ne è trovata traccia.

 Ringrazio, per altro, v. Eccell. rev.ma e, qualora il Casalini scrivesse,

mi regolerò secondo le istruzioni avute.

 Credo bene far conoscere che, da tempo, questa Piccola Opera

non ammette chierici dimessi da Seminari, né religiosi provenienti da Ordini

o Congregazioni.

 Mi è gradita la circostanza per raccomandare umilmente

alla bontà di vostra Eccellenza l’Istituto nostro di Roma, di via delle Sette Sale, 22.  Sono oltre trenta chierici, tutti di teologia, i quali frequentano la Gregoriana.

Parecchi di essi fecero il liceo al Lateranense, quando v. Eccell.za

presiedeva agli studi di quel Seminario Pontificio.

Dopo il liceo noi abbiamo il triennio di esperimento pratico, in cui si lavora

e si rifà la filosofia, prima della teologia, ci si fortifica in filosofia, -

ragione per cui quelli che erano allora fecero il liceo al Lateranense sono ora in teologia.

 Ho fatto e fo’ veri sacrifici per tenerli a Roma, onde vi facciano buoni studi:

ho acquistato, appositamente per essi, quella Casa, non grande,

ma che si presta per buon’aria e posizione tranquilla.

 Oh quanto le sarei grato se, qualche volta, v. Eccellenza

si degnasse andarmeli ad infervorare a spirito di solida pietà, allo studio, alla romanità! - Vorrei trarne i futuri insegnanti pei nostri chierici,

e che fossero ben formati religiosamente e ben ferrati dottrinalmente.

 Così v. E. saprà che si è aperto, pure in Roma, l’Istituto S. Filippo N.,

per dare una scuola veramente cristiana ai figli del popolo del vasto quartiere Appio,

che fa più di 200.000 abitanti; e anche allo scopo di preparare, per l’Italia e per l’Estero,

dei buoni maestri:: gli alunni oggi, tra elem.ri e magistrali, sono già un ottocento. -

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 Codesti Istituti, Eccellenza, non sono miei, ma della Divina Provvidenza

e della santa chiesa: - codesta che la sacra Congregazione degli studi

ci mandi delle ispezioni, sì che essi abbiano a corrispondere al fine.

 Vostra Eccellenza rev.ma li prenda voglia prenderli un po’ in mano,

li abbia come suoi: e ci dia, nella carità di Gesù Cristo, quell’indirizzo,

quel soffio vitale che è secondo lo spirito e la volontà di Dio e della sede apostolica, -

poiché noi siamo poveri sì è e stracci, ma vogliamo essere stracci e roba tutta

della santa chiesa e del Papa. -

 Per l’inaugurazione del San Filippo non potei fermarmi a Roma che un giorno,

ma desideravo tanto di venirla ad ossequiare e a pregarla di questo,

che è l’ideale e lo spasimo il sospiro della mia vita, ma non potei fermarmi a Roma

che un giorno.

 Eccellenza, di questo suo interessamento per i poveri figli della Divina Provvidenza,

di questa sua carità, che vorrà farci, non le sarò mai bastevolmente grato,

e vorrò sempre pregare per lei.

 Che se, quando verrò a Roma, v. Eccellenza non avesse ancora potuto visitare

codeste tende della Divina provvidenza, - mi permetterà di venirla a prendere

e di portarcela, perché ne prenda possesso.

 Voglia pregare per me, che davvero mi dia tutto a Gesù Cristo e alla sua chiesa e,

intanto, gradisca il mio saluto più devoto nel Signore e nella santa Madonna.

Di v. Eccellenza rev.ma umile e obbl.mo servitore


          Sac. Luigi Orione

          dei figli della Div. Provv.za

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