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[+] [Tortona,] 12 Genn. 1940
Eccellenza Rev.ma,
Le bacio con profonda venerazione il sacro anello,
e con la presente mi riferisco alla pratica del sac. Mario Cont.
Premetto
che questo sacerdote non mi pare ha mia
avesse ab avesse motivo
suffi
canonico per lasciare la Congregazione, il
giorno il giorno poiché,
egli
mi disse la Congregazione si
quando io seppi che i suoi genitori erano in bisogno,
mi
dichiarai pronto a provvedere onestamente per i
suoi genitori,
come
già fu con altri, egli ed essi e lo dimostrai subito
gli non a parole.
Egli,
appena giunto a casa diede del denaro.
dopo alcuni giorni egli allora,
chiese
che la Congregazione si pagassero
pagasse ai suoi genitori un debito per L. 8000, -
debito
che non era stato fatto per lui, - al
quale che dai primi latinucci sino alla I Messa,
sempre
e in tutto era stato ha provvisto dalla
Congregazione.
E
In quel frattempo in
quegli stessi giorni già egli si
era cercato attorno dato
a
cercarsi un Vescovo. benevolo che lo
accogliesse. Ora egli io so
So
per esperienza che cosa vuol dire uscire
ad concedere che i religiosi
escano
per un l’esperimento
d’un triennio.
E
V. Eccellenza vo abbia
la bontà di leggere la lettera che le unisco, -
e pensi che il sac.te La Monica è nativo della diocesi di Messina
e
tanto quanto a difetto
di vista, tanto aveva male quando ebbe la esclaustrazione
come oggi, - così mi risulta.
Ritornando al sac. Mario Cont. egli chieda, se crede, la dispensa dai voti,
ed io farò di appoggiarlo.
Ma,
sapendo che non ha un legittimo
motivo per la esclaustrazione,
e concedere che se ne stia fuori con i voti, senza osservarli -
con l’obbligo poi di doverlo ricevere, qualora l’esperimento non riuscisse,
non mi sento in coscienza di poter accondiscendere a tale capriccio.
La dimissoria di secolarizzazione, secondo le disposizioni canoniche
e le norme tassative delle s. sede, non si possono concedere,
se prima il religioso non trova un Vescovo benevolo
che dichiari per iscritto che lo incardina nella sua diocesi
¨