V058T107 V058P116



 Eminenza Rev.ma,


 Mi perdoni la libertà e il disturbo.

 Ho ricevuto la lettera che accludo.

 Come v. Emin.za vedrà, essa chiede un sollecito riscontro

 Ma io non conosco chi egli è: non ne ho mai udito parlare, né voglio sapere chi sia.

 Suppongo sia un Arcivescovo, chiamato a Roma e costà residente. costà

 Crederebbe vostra Eminenza, pur senza nominare la persona

e su semplice biglietto, dirmi un o un no, per pura mia norma, poiché, ripeto,

non desidero affatto saperne di più?

 E scusi la brevità, perché non sto troppo bene, e jeri non mi fu dato poter celebrare,

però, o grazie a Dio, sono su e va meglio. niente di grave,

forse fu lo strapazzo della dell’andata in Calabria.

 I lavori del Santuario della Guardia continuano e, finora, abbiamo tutto pagato.

 Bacio con profonda venerazione la sacra porpora, e la prego di benedirmi.

 Don Sterpi, il quale sta abbastanza, don Perduca, don Adaglio

e ogni altro sacerdote e tutti i figli della Divina Provvidenza

si uniscono nell’ossequiare vostra Eminenza.

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