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[Tortona,] XVIII del [1]920
Eminenza Rev.ma,
Avevo
appena inviato a vostra
Eminenza quella parole di risposta,
che
ricevo ricevetti un
espresso da Mg.r Migone e poi altro espresso
seguito
da telegramma della Duchessa Salviati. E
insisteva Essa pregava
che venissi subito a Migliarino, anche per conforto del Duca aggravatissimo,
e
nella speranza che ci potesse poi esser «una
possibilita anche lontana di poter accettare».
Eravamo
a Venerdì l’altro - mi buttai Mi misi in treno, e
la mattina di sabato l’altro
giunsi
a Pisa, e fui a
Migliarino sino alle 14.
Vidi quella chiesa
e
quelle opere annesse ma
poi e cercai, col divino ajuto
di dare qualche conforto
a
quella brava gente famiglia
desolata. Sarei v Volentieri
sarei passato da v. Eminenza,
ma
ero fresco di malattia e carico di febbre, e sentivo di
dover il bisogno
di affrettare il mio ritorno per non cadere a letto fuori di casa.
E
infatti tutta la settimana la feci a
letto non fui bene, e solo ora ora
va meglio,
grazie a Dio.
Ai
Salviati ho detto dissi
che avrei fatto del mio meglio per accontentarli,
ma che non potevo disporre di personale che solo entro il [1]921.
Non
si parlò di condizioni Nulla si concretò, né era
il momento,
e,
dato lo stato del Duca, siamo rimasti
così si rimase liberi dall’una parte
e dall’altra parte.
Mi è
parso che vi sia più del di
sentire malcon[tento], come tutto un
disagio
tra casa Salviati e i contadini dipendenti, e ho detto ai figli del Duca,
e
specialmente al primo al primo dei
figli del Duca, a quello che mi condusse
a
visitare le scuole etc., qualche cosa
che potesse far bene, parola
perché
non fossero così stretti, e ho
insistito si convenne che, se di dovrà combinare,
bisognerà
trovare che trovino
modo che i sacerdoti non passino, agli occhi dei contadini,
e,
in realtà, non siano affatto come
dei preti da corte, ma che sia
data loro tale
una
posizione che erano siano
ed appariscano affatto indipendenti dai loro
signori padroni,
diversamente
poco o nulla faranno di bene, anche nel campo religioso, di
bene,
perché
il popolo, date le idee che prevalgono, coerent
li avrà in sospetto
e
se non in dispetto.
Ma, nel caso, sempre verrò da vostra Eminenza,
e mi metterò nelle sue mani; - può darsi, - e me lo auguro - che io,
parlando
con alcuni di quei dipendenti dei di
casa Salviati,
abbia veduto più nero di quello che è, - o che la febbre che mi trova
¨