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 Caro e venerato Monsignore,


 Sono stato assente in questi giorni, solo oggi mi è dato di poter rispondere

alla gradita sua lettera. Come già le ho detto, qui si è disposti ad accettare

la parrocchia di Grottaferrata, e vi si manderebbe per parroco

il sac. Augusto Enrico Contardi di di Giuseppe, nato a Montecalvo Versiggia

(prov. di Pavia) il 14 nov. 1885.

 Egli fu educato in questa Casa da fanciullo, e fu sempre un angioletto

e assai distinto non solo per pietà ma anche negli studî. Dieci anni fa sono,

già sacerdote, venuto il terremoto Calabro-Siculo, lo condussi con me,

e rimase poi a dirigere per più anni l’Istituto di Cass aperto per gli orfani a Cassano Jonio

in Calabria dall’attuale Patriarca di Venezia, che era allora Vescovo di Cassano,

vi sepp fece molto bene ed rimi e meritandosi l’unanime la stima amplissima

del Vescovo come del clero e del popolo come di tutte le Autorità. Venne anche ad ajutarmi ad Avezzano, quattro anni fa, e anche là vi fece molto bene,

guadagnandosi la benevolenza di quel Vescovo,

come del popolo e delle Autorità civili. Ora si trova in Alessandria: militare, -

predica, confessa e vi fa molto bene ed è stimatissimo da tutti.


 e i mezzi necessarî da poter dar vita e sviluppo alle opere parrocchiali,

non solo di indole puramente religiosa e di pietà, ma pure di carattere sociale;

e che, se hanno bisogno di respirare una boccata d’aria,

non siano obbligati ad uscire fuori al pubblico o a passeggiar per le strade.

 Non si abbia timore, caro Mg.re, di fare qualche sacrificio: tutto ridonderà a bene

di coteste popolazioni; se la lampada spirituale de’ miei religiosi

sarà bene alimentata dalla vita interiore, e di piccola sì, ma di vera

e bene ordinata Comunità, essi usciranno animati da umile, ma pure dal vivo spirito

di nostro Signore Gesù Cristo, e faranno del vero bene.

 Ecco dunque la persona che nel Signore propongo.

 Ella voglia sottoporre questa mia proposta a sua Eminenza rev.ma

come a Mg.r Lupi; e veda, se occorre anche il p. Guglielmo,

per tutto che si riferisce a quanto sopra ho esposto, e ai rapporti con la Badia.

 Di una cosa ella, rev.mo Mg.r, può amplissimamente assicurare il p. Guglielmo

come il p. Priore, che cioè l’individuo proposto è un pio e dolcissimo sacerdote,

pieno di carità, e solo desideroso di salvare anime.

 Venire ora io a Roma, mentre ci sono stato fino a dieci giorni fa,

e per più di un mese, non lo potrei proprio, avendo altri gravi impegni quassù.

Manderò da vossignoria uno de’ miei confratelli: a lui ella potrà esporre tutto,

e magari andare insieme con lui dal Priore, come dal Visitatore apostolico,

e ritengo che, anche me assente, non sarà difficile venire tosto ad una sollecita

e soddisfacente decisione; pregherò e farò pregare: più vado avanti e più sento

che con l’orazione si giunge a tutto.

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 È proprio con l’orazione che si fanno le cose; farò pregare da tante parti,

e, se questa cosa piace al Signore, vedrà che andrà.

 Sono lieto della sua soddisfazione pel don Pedrini: gli ho scritto oggi,

confortandolo in Domino.

 E la ringrazio, caro Monsignore, delle benedizioni che ella mi prega da Dio:

me ne preghi molte, me ne preghi molte!

 Io la ricorderò sempre nella S. Messa.

 Pel resto che m’ha scritto, e che si riferisce all’anima, allegro, caro Mg.re, allegro!

Il Paradiso è nostro!

 Baci per me la s. porpora all’Eminentissimo Cardinale Cassetta:

ossequî a Mg.r Lupi e a lei e preghi pel suo dev.mo


           Sacerdote Orione


Pel sacrestano vedremo di provvedere, e che sia uno serio e di spirito.

 E la Curia di Frascati non passa nulla per queste parrocchie?

 E un luogo dove raccogliere la gioventù si potrà avere?

Che almeno la Curia pensasse per questo teatrino:

poiché dove si conducono i ragazzi dell’oratorio festivo?

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