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Sant’Agostino vedeva già i trionfi di Dio e della religione in Roma,
ed
egli la celebrava scrivendo che il re
della naturale principe della Roma di Cristo
è la verità, che la sua legge è la carità, che il suo modo di vivere è l’eternità.
Qui sta Pietro e qui sta colui che conferma nella fede e nella verità i suoi fratelli
la scuola e la sede della celeste verità! Chi vede e ascolta Pietro, vede e ascolta Cristo:
chi sta con Pietro, sta con la chiesa: ubi Petrus, ibi Ecclesia.
Da questi giorni di Roma e dal ravvivato ossequio alla città santa
sento che ritornerò migliore: splenderà in me più viva la luce della verità,
arderò più santamente della carità di Cristo: forte della fortezza di Roma,
risponderò fedele e stabile alla grazia della celeste vocazione.
Incomparabilmente eccelsa è Roma, e Orazio, nel Carmen secolare,
desiderava che il sole non potesse mai vedere cosa maggiore di Roma:
Alme sol... possis nihil urbe Roma visere maius.
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