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 Caro Monsignore,


 ricevo qui la gradita vostra del

 Come mi pare avervi detto, assicurato, quella persona

non adirà mai a tribunali laici non ecclesiastici; questo mi disse subito, liberamente,

da sé, e « per quei principî, e - aggiunse - profondamente cattolici che regolano

sempre tutta la mia vita..., e nonché pel doveroso rispetto che sento verso del clero

et, in primis, verso sua Eminenza e rev.ma e la Curia arcivescovile»

 Mi disse di aver che aveva scritto a sua Eminenza il Cardinale Arcivescovo,

rimettendosi a lui, intendendo appunto di con ciò di chiedere all’Autorità del ecclesiastica

che volesse trov nella sua prudenza e saggezza trovar modo

che l’in fosse reintegrato nell’onore di risarcire che l’offesa venisse risarcita

e reintegrato il suo buon nome, ritenendosi ritenendo - per quanto gli avrebbero riferito -

che le so vi fosse ingiuria e lesione nell’onore onorabilità di onorabilità.

 Ora, se tutto questo non nulla di tutto questo c’è stato, ringraziamone Iddio

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