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+ Anime! Anime!
Bs. Aires, 11 luglio 1936 - Sabato
Caro don Sterpi, grazia e pace di N. Signore!
Vi mando copia di lettera al Card. La - Puma, speditagli oggi per raccomandata -
Ed ora rispondo alle vostre tre lettere, ricevute mercoledì,
quasi all’ora di imbucare per l’avion.
Le v/ lettere sono: da Roma il 30 giugno, e da Tortona due lettere del 3 luglio.
Rispondo a quella del 30 giugno: Se mandano a voi copia del ricorso
che sua Eminenza dice d’aver mandato qui, mi farete conoscere che cosa dice,
e, possibilmente, me ne mandate copia - Quanto all’abate Caronti, vediamo, prima,
se
non mandano altri, durante gli Esercizî
Sp.li, potrebbe darvi darsi
venga Mg.r Pasetto
o altri, e non sarebbe bene che si incontrassero con un Visitatore nostro,
e che fosse lo stesso Caronti.
Vedete se si potesse sapere da don Roberto
di che trattava il ricorso di don Saroli - Prima di iniziare la pratica della sua sostituzione
vediamo di sapere perché faceva il ricorso e che risposta gli fu data.
Forse anche Mg.r Vescovo di Alessandria ne saprà qualche cosa,
perché o lo avranno interpellato o avranno risposto per suo tramite:
O
avrà Avrà forse cercato di poter ritenere la
parrocchia per sé,
o avrà intaccata la condotta di don Giuseppe Callegari, o avrà fatto appunti
alla stessa nostra Congregazione.
Ma la procura generale mia, che già avete,
non vi basta per l’atto di cessione della casa-asilo di Molino, de’ Torti?
Caso mai fatemi mandare una minuta di procura, come dovrebbe essere.
Quanto ai chierici di qui da ordinarsi, vi manderò tutto.
Circa le mie intenzioni per Squarciarelli, io non ho ancora scritto al Cardinale,
ma gli scriverò, e scriverò anche al Vic. generale Mg.r Budellacci e vi riferirò -
Ho bisogno di sapere in quale anno siamo andati a Squarciarelli
e il
nome dei varî Cardinali
Vescovi che ci furono
a Frascati, dopo il Card. Cassetta -
Quanto a Catapano, per ora lasciamolo a Rodi, sino a che non sia risolta
la validità dell’autografo pontificio, - se esso fosse infirmato o, comunque,
ci venisse la proibizione di far ordinare i chierici, allora Castagnaro, restando,
ecco che potrebbe essere incardinato e ordinato a Rodi.
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Diversamente, vorrei che fosse un po’ avvicinato a quel chierico,
il quale già fece un volta faccia, onde di lui non sono molto sicuro -
Voi scrivete a don Fiori, che Castagnaro, per ora, resti.
Quanto agli autografi di Pio X, ve ne scrivo a parte, qui, perché occorrendo,
ve
possiate produrre il mio scritto.
In questo momento, sono le 17, ricevo il vostro telegr.
che è stato nominato Visitatore l’abate Caronti. Attendo vostri scritti -
Qui tutti preghiamo. Per Squarciarelli direi di sentire prima se questo Cardinale
la pensa come l’altro, - si vedrà dalla risposta che mi daranno
e anche don Giuseppe Opezzi spero vi saprà dire come la pensano.
Ora rispondo alle vostre due da Tortona, del 3 luglio -
Penso che i Ricorsi li avranno dati al Visitatore apostolico.
Io sono molto contento che sia stato nominato l’abate Caronti.
Egli sentirà certo anche i Vescovi e penso anche gli autori dei ricorsi
e la persona «nota e sentita» che li ha mandati. Scriverò alla Queirolo
e al Farmacista Bajardi.
Quanto a don Agostino, spero lo avrete già tolto da Voghera
Per l’ospedale di Voghera, direi di soprassedere, per ora.
Non sarei del parere di accettare Macerata.
Se vedete che realmente si voglia togliere la facoltà di fare ordinare i chierici,
farete vedere la lettera che qui accludo, e che si riferisce ai Rescritti.
Ricordo come se fosse ora che il Card. Scapinelli mi disse ben chiaro
che
essi tenevano valore «sino alla mia morte», il che dice che
la durata della facoltà.
Si
capisce che essa cessa pure qualora
quando io cesso d’essere superiore,
ma il Cardinale disse sino alla sua morte, = usò questa frase. Penso che se Mg.r Pasetto
si fosse espresso in senso negativo, Mg.r Vescovo non ordinerà più,
se pure non ha già avuto ordine di sospendere le nostre ordinazioni.
Avrei bisogno che mi diceste chiaro, senza timore di darmi un dolore,
se Mg.r Vescovo vi ha detto che non ordinerà più o che attende assicurazione
da Mg.r Pasetto. - Certo di questo avranno parlato anche al Visitatore, e allora converrà
anche con Lui valersi della mia lettera: Voi, del resto sapete che è la verità,
e che sempre mi sono espresso così.
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Mi spiace la parte fatta dai Superiori del S. Giorgio per Gressonei.
Non
voglio che al Dante si mettano corsi dell’
per l’Istituto tecnico femminile;
desidero
che l’elemento femminile scompaja
vada scomparendo
dalle
scuole dei nostri collegî e che
non che si fomenti.
l’elemento ragazze.
Frate Antonio vesta pure da chierico, come i frati laici, meglio forse così.
Mg.r Albera vi dirà se si può edificare e star sicuri di quel terreno
dove siamo a Messina, - prima era ad uso.
Non vorrei scontentare Mg.r Vescovo, ma come dargli un chierico
per l’insegnamento dell’italiano e Latino? Bisognerebbe che fosse un vero religioso
ben sicuro e un bravo professore, e non della diocesi.
Mandatemi copia di quelle mie correzioni che io ho fatto alle Costituzioni,
riguardante il fine.
Quanto al lebbrosario in A. O. non sarà pronto che tra due o tre anni:
c’è tempo a preparare il personale - Quanto ai Piccoli Cottolengo,
non si toglie il nome a nessuno; quello di Genova fu chiamato «Casa di Carità» -
poi popolarmente fu detto «Piccolo Cottolengo»,
perché si accettano tutti i rifiuti della società.
Su quanto non rispondo ora, vuol dire che risponderò presto.
Credo sarà bene che comunichiate ai nostri sacerdoti e ai chierici
che sono agli Esercizî che l’abate Caronti è inviato come Visitatore,
e che ordiniate preghiere - però fate in Domino, secondo Dio e le circostanze vi ispirano.
Saluto, conforto e benedico in G. Cr. e Maria SS.
Aff.mo
Don Orione
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