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Spedirla
a D. Sterpi
per
Raccomandata
Caro Don Sterpi ho pensato di mandarla
direttamente a voi, per brevità di tempo
Spedita il 15 Novembre 1921
Anime e Anime!
[B. Aires,] 14 Nov.bre 1921
Caro don Zanocchi,
La grazia e la pace di n. Signore Gesù Cristo sia con voi e con tutti i nostri fratelli.
Sto bene, grazie a Dio, e sono a Buenos Aires da jeri, dopo un viaggio felicissimo,
da Rio de Janeiro a qui, di cinque giorni di mare. Sono ospite dei Redentoristi,
e mi fermerò qui circa un 15 giorni; in questo tempo spero fare tutto,
e poi tornare in Brasile, dove, fino a nuovo ordine, mi scriverete,
dirigendo alla Casa de Preservacão, Rua Francisco Eugenio, 228.
Qui ebbi accoglienze cordialissime, entusiastiche e dall’Arcivescovo e dal Nunzio
e da molti distinti personaggi e ne sia lode al Signore! Domani vado da Mg.r Alberti,
Vescovo di La Plata, la più grande e popolare Provincia dell’Argentina,
Vescovo influentissimo, oriundo di Savona, il quale «vuole essere il primo protettore
dei Figli della Divina Provvidenza in Argentina», - fu lui a pagarmi anche il viaggio
per venire qui, e postdomani celebrerò ai piedi della prodigiosa Madonna di Lujan.
Jeri fui da Mg.r Silvani condotto anche alla Lega argentina delle Dame cattoliche,
e sabato 19 corr, farò un discorso al Collegio delle Dame del sacro cuore alle Signore
e figlie di Maria, qui a Buenos Aires. Parlerò anche alla società di San Vincenzo.
Qui ho molte buone proposte. Vantaggiosissime sotto ogni riguardo.
La difficoltà sta nello scegliere, data la scarsità di personale disponibile.
Questa lettera non è da farsi vedere a tutti, ma voi fatela pure leggere
e fate sempre leggere tutto a don Montagna - Io vedo che qui l’opera si va estendendo
in modo meraviglioso tanto qui che al Brasile, e che di qui potremmo molto molto ajutare
le Case d’Italia, sia Tortona, che Bra e la Casa Centrale da erigersi in Roma.
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Ma sarebbe necessario che voi e don Montagna veniste tutti e due qui
e anche don Alferano. Io sarei tranquillo, perché qui avete anche don Mario
e don De Paoli che valgono, e sono veramente nostri;
degli altri c’è da servirsene in Domino, o poco valgono, come don Camillo
(il quale però è fidato e fedele) o sono da prendersi colle mani della carità,
chi per un verso chi per l’altro - Così si farebbe gruppo solido e ben sicuro;
si aprono due case di Noviziato, una qui, già pronta e bella, con chiesa pubblica,
e in luogo un po’ fuori, ma qualche ora solo da qui, adattissima,
e un’altra Casa a Mar de Hespanha, in Brasile. E presto ci formiamo qui
un personale nostro e sicuro.
Penserei io a persuadere la famiglia di don Montagna, che metterei al Noviziato qui,
e don Mario a Mar de Hespana in Brasile, e voi Superiore, e don Alfarano a S. Paolo.
Il più grande sacrificio sarà per il povero don Sterpi, e mi sanguina il cuore
a comunicargli questo mio piano; ma il Signore penserà a dargli conforto e ajuto;
ma egli in fondo comprenderà che qui in America bisogna mettere gente nostra e sicura;
anche Don Bosco mandò qui Cagliero, Mg.r Costamagna (che ritengo per molti lati
superiore a Cagliero) Mg.r Fagnano, don Vespignani, don Gamba, don Borghini -
direi i migliori del battaglione Salesiano. Io penserei di aspettarvi tutti qui,
e di piazzarvi e poi tornerei in Italia, e ajuterò per la Casa di Tortona,
ché posso ancora fare qualche cosa. E intanto daremo la Messa a qualcuno,
e avremo altri ajuti che la Divina Provvidenza manderà!
Ora urge trovare uno che sostituisca don Alferano, o farlo sostituire da don Gemelli,
appena ordinato.
Se quel Signore, vedovo, [Galluzzi], che Mg.r Cribellati voleva con sé,
potesse e volesse mai farmi la carità di venire qui: di quanto ajuto lui sarebbe!
Cari miei figlioli, ajutatemi, ditemi di sì, e venite volentieri per amore del Signore
e
per il bene della nostra c Cara
Congregazione. Non parlatene fuori,
né desidero che don Sterpi ne parli col Patriarca, perché chi sta fuori non capisce
e credendoci fare del bene, può mettere difficoltà ed ostacoli.
Quanto scrivo il l’ho pensato bene ai piedi di n. Signore,
e mi par bene forzarvi e supplicarvi di questo sacrificio per l’amore di Dio
e l’ajuto alla nostra povera Congregazione. Almeno avrei bisogno che don Montagna
stesse qui 3 anni, poi lo restituirei, e così anche la famiglia non sarebbe malcontenta:
tanto da avviare, e da avere qualcun altro piano.
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Qui bisogna aprire almeno almeno due Case, una a La-Plata e l’altra in Buenos Aires
o alle porte della Città, per orfani; quanto agli ajuti, non temete, che saremo ajutati
e molto ajutati. Questa lettera sia passata a don Sterpi e a don Pensa,
e da voi quattro vedete come mi potete ajutare di personale, e se avete altri da propormi;
dico da voi quattro, non per escludere affatto gli altri,
ma perché siete i più vicini ad intendermi don Sterpi ne parli pure col Consiglio, se crede,
ma non se ne faccia chiasso fuori. Qui le cose si mettono molto bene,
non posso dire altro per oggi solo che sono proposte che in coscienza
non possiamo rifiutare per il gran bene che ne verrà in Italia e qui.
Vi saluto e vi conforto e benedico tutti in Gesù Cristo e nella Madonna SS.
Pregate, per me, e abbiate fiducia nel Signore!
E state saldi in un medesimo spirito di carità e di unità!
Vostro aff.mo
Sac. Orione Luigi d. D. P.
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