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 Caro don Pietro,


 La grazia e la pace di n. Signore Gesù Cristo siano sempre con te

e con codesti cari Artigianelli!

 Stavolta sono partito da San Severino un po’ più contento perché oramai

vedo che per la domenica la nostra cosa si può dire è combinata,

specialmente dopo gli affidamenti avuti dal Marchese G. Francesco Luzi

e dall’intero Consiglio del ricovero.

 Solo che ora bisognerà pensare a raccogliere i fondi necessarî

tra il far aggiustare il palazzo donato dal sig.r Gentili per m portarvi il ricovero

e poi far aggiustare San Domenico per mettervi un centinaio di giovanetti

ci vorrà una somma forte, ma non minore meno di L duecentomila.

 Però quanto bene cristiano e civile si potrà fare alla gioventù delle di tutte le Marche!

E si potrà apriremo, anche in San Domenico un bell’oratorio festivo

per i fanciulli della città.

N Però ora mi cominciano i pensieri, - e non so dove dare la testa

per trovare chi ci ajuti.

 Senti un poco, caro don Pietro: non potrebbe la Contessa Decia [Servanzi] aiutarci?

 Vuol dire che noi Le faremo dire delle bene Messe sempre

 Se essa potesse lasciarci quel terre terreno che sta vicino al a S. Domenico

noi potremmo farci l’oratorio festivo e ajutarci per San Domenico.

 Che ne dici?

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