V059T106 V059P123
Eccellenza Rev.ma,
In ossequio e adempimento di quanto jeri sera vostra Eccellenza mi disse,
mi recai dall’avv.to Pincetti.
Egli disse che l’appello può lasciarsi scadere e fermarsi,
pagando il don Ravazzano le spese, alle quali fu già condannato
nei rapporti col Lamendola, che sono L. 480.
Per
le spese dei miei avvocati, come mi pare di avere già detto le
pagherò
a vostra Eccellenza sono disposto a pagarle io, e in questo modo:
le
prendo con una mano e o le L. 230 le passo prima io a
vostra Eccellenza brevi manu, perché don Ravazzano le abbia
da poter pagare e paghi
i miei avvocati, -
oppure
don Ravazzano le prendo paga
lui direttamente ed io con una la
stessa mano
e
con l’altra le passo ne faccia una elargizione
all’Istituto S. Giuseppe.
Così
farei per ragioni ovvie la ragione
poiché se evidentemente le pagassi io,
porrei
temerei per ragioni che dirò, di non fare bene cosa non bella verso
il Tribunale
e
che mi possa compromettere poi quando fossi citato dal Lamendola.
perché condonandole io direttamente che
modo verrei a compromettere la mia situazione
giuridica.
L’avv.
Pincetti mise giù stese
una bozza di quell’atto dell’atto
da
vostra Eccellenza suggerito, da redigersi in carta bollata con
data con relativa ,
e da restare a mani di vostra Eccellenza rev.ma la unisco.
Quanto all’arbitro io sceglierei il sac. Vittorio Gatti, che è ugualmente amico
di
don Ravazzano e mio, il quale, benché stia qui, conobbe la vertenza
Ravazzano
dallo stesso Ravazzano.
Bacio con devoto ossequio il s. anello
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