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 +       [Roma - S. Filippo,] 8 7 Febbr. [19]26


 Mio caro Padre, in Gesù Cristo,


 La grazia e la pace di n. Signore siano con me, e con tutti i servi

e figli di v. Eccellenza

Mi trovo Sono giunto a Roma dal il 3, e sarò in Alessandria, se a Dio piace

[sarò in Alessandria] per domenica prossima,

dopo che sarò in questi giorni passato a San Severino e ad Imola.

Questo è sarebbe il mio piano, ma esso può cambiare ma esso potrebbe variare

da un’ora all’altra.

 Sono venuto per accompagnare i due chierici, che il 4 dovevano par da Brindisi

prendere il mare per Rodi; poi invece non si imbarcarono che il 5. Dio li assista,

perché il mare nei passati giorni era assai brutto.

 Ho sentito con vivo dolore per la morte di don Semino che ero andato a visitare a Voghera la domenica prima di partire.

Fu la Gli ho scritto il 3, fu la prima lettera appena giunto qui a Roma ma

ent mentre scrivevo egli moriva. Sarei venuto ai funerali se lo avessi saputo a tempo

 Ha fatto del bene a molte anime di umilmente, e in molti paese della diocesi:

Iddio gli conceda la sua una corona di gloria.

Ora Lo s Scopo precipuo di questa mia della presente però vuol essere

la decisione l’esaudimento di un desiderio di quello che a me parve un desiderio

di V. Eccellenza è questo.

 L’ultima volta che fui in Episcopio, v. Eccell. mi volle leggere

la lettera di don Scarani e C. che chiedeva la chiusura della chiesa del collegio.

 Confesso che io sapevo già tutto, Già Quando venni da v. Eccellenza già

e più di quello e fui poco sincero a d non dirlo. E so forse più che v. Eccellenza

forse non sa che o che per delicatezza non ha creduto di dirmi. Fino il portinajo

Fin l’ultimo sguattero del resto sguattero del collegio S. Giorgio

già sapeva che la chiesa si doveva sarebbe fatta chiudere.

Ho fa Se Si trattasse solo di martellare me stesso, l’avrei già subito chiusa,

anche per la È una grazia che Dio mi dà, ma e Di ne sia benedetto il Signore.

 Però ho v. Eccellenza mi disse che in merito

avrebbe consultato qualche qualche Canone. in meri

 Io pure ho vedu creduto di far esaminare la cosa situazione posizione

e da un amico stesso di don Scarani, cioè da don Gatti, al quale riferî la cosa.

 Egli, per altro, è ri persona riservatissima.

 Ho scelto don Vittorio Gatti e perché imparz la cosa stesse restasse in casa

e per avere una risposta imparziale e sicura ad un tempo.

Egli Dopo aver consultato codice e autori mi disse che non c’è ogni ci sareb

c’è ogni più chiaro diritto di tenere aperta quella chiesa

e che anzi gli semprerebbe sapesse gli un ing di saprebbe di ingiuria il farla chiudere.

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Egli stesso mi disse che Mi assicurò di essere stato in quella chiesa

al tempo dei Somaschi entrandovi non dal collegio, ma dalla strada:

e non dall’interno del ha la porta è sulla via pubblica, che la po.

 Ripeté le impressioni che in quegli anni vollero provarono altri.

La chiesa negli ultimi tempi era tenuta malissimo: banchi rotti e sgangherati,

un pulpito che male mal si reggeva, si capiva si vedeva dallo squallore della chiesa

che lo spirito dei di Dio nei Padri languiva. Che poi, dopo lo scandalo di Vairo,

l’abbiano chiusa, può essere; potrò però per altro avrò modo di saperlo.

 Ciò detto, eccomi alla conclusione.

 Siccome mi è rimasto nell’animo che v. Eccellenza non vedrebbe male pro

ha desiderato che serva che la chiesa fu fosse rimessa perché servisse

precipuamente per gli alunni del collegio; però (sentivo nell’animo

che essa dovesse pur essere aperta, fui ben lontano lontanissimo dal dubitare

che ce ne venissero difficoltà) sia di la ho bassa non per fare concorrenza al

e per fare del bene e perché i sacerdoti che oggi e domani si troveranno in collegio,

esercitino un ministero vivo.

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