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 [A don Ravazzano 1918]


.... sono rimesso al Vescovo, - ora come va che si va ancora continua per i tribunali?

Se Ma se Mg.r Vescovo aveva ha accettato, ciò lo fu perché non si andasse per i tribunali!

Senta un po’: Sono io che voglio andare per i tribunali? No! io ci sono tirato

Dunque chi è Il è il Vescovo che vuole che dei preti vadano per i tribunali? No.

Ma dunque chi è, caro don Ravazzano? Non possono essere che la Sua parte i suoi legali.

Non si offenda c’è da offendersi: non voglio offendere.

 Ripeto che io fui in questa faccenda io sono, e io sarò sempre

nelle mani del Vescovo interamente, con la grazia del Signore, finché Dio mi darà vita,

come lo spero da Dio. Sono pronto in ogni ora, e in ogni momento che lei vorrà,

c Caro don Ravazzano, crederà che andiamo ad andare dal Vescovo,

perché egli da padre decida come crederà! e s Sono pronto a firmare subito,

e anzi intendo con questa mia di obbligarmi ad accettare ogni e qualunque Sua decisione

data dal Vescovo.

 Per questo io ho lasciato da parte tutti: per questo nessuno de’ miei avvocati

salì mai lo scalone del Vescovo: per questo io corro rischio

di non aver neanche più i miei difensori.

 È chiara la mia piena e buona disposizione?

 Ma perché da preti non diamo un vero e proprio mandato al Vescovo?

e tutto sia finito una buona volta?

Ma perché non andiamo andremo noi preti, dal Vescovo, lasciando tutti, e poi amen

faccia poi lui, = lui senta poi se crederà pure da sè gli avvocati, senta chi vuole?

 Non è offendere i suoi avvocati, dal momento che io ho lasciato fuori sempre i miei. Non Le pare? E poi il Vescovo potrà sempre chiamarli, prima avanti di decidere.

Ma, se ci siamo messi nelle mani del Vescovo perché lei resta nelle mani degli avvocati?

perché va per mi tira ancora? Le pare? davanti ai tribunali, contrariamente

al modo di vedere e di sentire pensare del Vescovo?

 Le sarò grato di una risposta

 E le sono in Gesù Cristo e Maria SS.

 Dev.mo ed aff.mo


           Sac. Orione  d. D. P.

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