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 Mio caro don G. Ghezzi,


 Ricevo qui la tua gradita lettera del 30 gennajo 29 gennajo corr.

 Come vedi mi trovo fuori e lontano da Roma.

 Sono molto lieto di saperti intanto a Novi, ho dove potrai fare un grande gran bene.

Sono anche contento della soddisfazione che hanno provato i nostri Superiori.

Tutto quello che io potrò fare sta tranquillo caro Ghezzi che lo farò,

lo farò, con l’ajuto del Signore; ma pel momento ti dico schietto

che non conviene soprassedere aspettare un poco, e intanto tu lavora,

fa del bene a tutti, porta a tutti lo spirito di fede e la parola di Gesù Cristo

e fa sentire [che] arrivi l’opera tua sacerdotale a tutti i vada ai buoni

e a quelli meno tuoi bravi soldati.

 Iddio e i tuoi Superiori faranno il resto, e, dove anch’io lo potrò ti ajuterò anch’io

molto volentieri. Ma lascia Ora sto lavorando per Zuccarini, e qualche giorno fa

gli ho potuto mandare una buona parola, povero figlio!

Ma La Madonna SS. già ti ha ajutato e ti ajuterà ancora

 Sî un sacerdote pieno di fede e di carità ma sta un po’ attento nel parlare vedi

 Mi permetto dirti questo perché sono sempre il tuo aff.mo e antico Direttore

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