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 Gentilissimo sig.r Presidente

della Congregazione di carità di Venezia


Riferendomi al Dopo il cortese colloquio avuto con la Signoria vostra

prima del Natale della scorsa verso la fine del [1]925 che riguardava si riferiva

alle a difficoltà da me prospettate e qualch anche per lettera alla Sig.ria vostra

qualche anno fa come al presente a fin da due anni

circa il firmare m la manu Convenzione che in alcuni qualche punto redatta nel l923

perché so tra l’altro verrei ad assumere in precedenza obbligazioni che non conosco,

udito la spi sono lieto che ringrazio la Signoria vostra

che mi abbia spianata la strada dichiarandomi delle assicurazioni verbali avute

che ebbe la cortesia di darmi, concedendomi di poter dichiarare e dichiaro

che firmando firmo detta Convenzione intendendo che firmo per quanto riguarda

il n. I e II il 2 comma dell’artic. 2 di detta detta Convenzione praticamente si continuerà

continui praticamente come nel primo Convegno s’è fatto sin qui.

 Per altro, con dichiaro pure che per quella lealtà che ha sempre diretto i miei atti

che intendo e per me e per chi mi rappresenta nel gov nella Direzione degli Istituti

del Manin maschile e dell’orfanotrofio, io pel primo voglio che resti integra ogni autorità

e diritto di controllo e di ispezione della Congregazione di carità,

la sua diretta diretta sorveglianza, sia per sé che a mezzo dei suoi organi ed uffici,

e com’è proprio del mio spirito intendo e questo io anzi lo desidero,

poiché non ho in mira che il bene dei moral dei giovanetti che la Congregazione ci affida,

e nulla mi è più gradito che di poter aderire ai desiderî che essa vorrà esprimermi

per modestamente concorrere a dare a Venezia e al paese degli nu dei cittadini

degni dei nuovi destini dell’Italia nuova.

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