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      [Prima lettera alla Sig.ra Celesia - 4 Nov.bre 1916]


Caro padre Semeria Caro padre Semeria e fratello mio molto amato nel Signore


 Io mi trovo molto in qualche necessità indebitato per amore

di nostro Signore Gesù Cristo e per di più ho qui un’opera buona

da compiere fuori di Porta S. Giovanni per cui mi occorreranno

più alcune centinaja di migliaja di lire.

 Ho saputo che voi conoscete una grande e caritatevole signora

la quale e famiglia figli che hanno beni ad Osio che fece già tanta carità tanto bene

e che forse ne a e che forse mi può ajutare

 Ditemi, voi mi potreste voi accompagnare da quella signora?

 Si chiama Cerasi o Cerasio, e me ne parlò Alfieri e sta una volta e Cesaria,

ed ha ajutato la Colonia agricola di don Brizio ad Osio

 Certo Dio vi ricompenserebbe, ma molto, vedete:

io vedo patire tanti nostri poveri umili fratelli, posti in estrema necessità

così così del corpo come dell’anima, e sono piccoli e abbondanti, la più parte,

e sono la parte più innocente del corpo del Signor e più cara al Signore,

e sto molto sconsolato, e muojo per essi, vi prego di nel dolce amore di Gesù,

di ajutarmi, e confido in questo dolce amore che è di Gesù che voi certo amate tanto

e perché amate tanto e me i miei piccoli che sono suoi e per l’amore divino di lui.

Io v Vi scrivo le mie pene, interior caro padre, perché so che avete compassione,

come io farei delle vostre, e so che volete bene assai a Gesù Cristo signor nostro

e alla santa chiesa e avete pietà dei suoi picc figli piccoli e poveri

e non vi spaventate delle nostra né vi scandalizzerete della mia povertà.

 E perciò vi faccio conoscere le mie necessità e dei miei figlioli, affinché in Domino

facciate quel che potete per o presso quella la famiglia Cerasio Ceresio o presso altre, -

se lo credete, e Dio ve ne pagherà, e pagherà molto bene.


 Adaglio malato nulla gra niente allarmante tuttavia dovendo io partire

desidererei venisse curarlo sua madre.


             Orione

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