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 [+]        [Tortona,] 29 Sett.bre 1932

         Sia lodato Gesù Cr.!


 Caro don Penco,


 La grazia di n. Signore e la sua pace siano sempre con noi!

 Ho gradito tanto la sua carissima del 21 corr.;

sono stato quasi sempre sui treni, - mi scusi il ritardo.

 Anche ora devo limitarmi a brevi parole, - ma appena avrò un po’ di respiro,

Le scriverò a lungo, quantunque pensi che anche lei non potrà sempre leggere molto -

 Dunque: I Pregherò e farò pregare secondo le sue intenzioni:

io vi seguo con grande, fraterno affetto.

 Il Signore non fa le cose a metà, - anche la questione degli azionisti

sarà sistemata dalla mano del nostro gran padre celeste.

 2° Preghi per Verderio: ha tante belle doti, ma...

 3° Pel Prof.r Luigi Agostini mi sono adoperato, ma, finora,

senza risultato soddisfacente, - vedrò ancora al S. Giorgio di Novi.

 4° Ringrazio del pro-memoria

 Si tratta delle suore di Carità dell’Istituto di S. Vincenzo di qui.

Caro don Penco, quanta pena mi ha fatto quel memoriale! Ed è da oltre un anno

che, per divina permissione, esse vanno... e dicono ciò che proprio non è.

Non è vero che nello scorso anno scolastico 1931-32,

io o i miei abbiamo aperto in Tortona un corso Magistrale femminile,

né femminile né maschile: non è vero che, in questi passati giorni, abbia aperto,

o stia per aprire il 2do corso magistrale inferiore, in aggiunta al I corso,

che esse dicono istituito l’anno scorso.

 Tengo a Tortona l’Istituto tecnico parificato «Dante A.» tutti gli otto anni,

onde, dopo la ottenuta parificazione, vanno solo fuori, in Alessandria,

per gli esami da ragioniere e geometra, - tutti gli altri esami li hanno da noi

ed hanno valore legale

 Quando si cominciò, abbiamo sostituite le regie Tecniche,

abolite dalla riforma Gentile e fu l’anno stesso che uscì la riforma -

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 Le rr. tecniche di Tortona erano frequentate da oltre 500 tra alunni e alunne:

questa plaga, eminentemente agricola commerciale,

sentiva il bisogno più di scuole - tecniche che del r. ginnasio.

 Allora il comune mi pregò di aprire l’Istituto tecnico, per calmare la cittadinanza,

e mi offerse un sussidio di L. 30.000 annue, se avessi messo tutti gli otto anni,

e non avessi chiuse le porte alle ragazze.

Preso consiglio, e ad impedire che si rivolgessero ad altri

e ne venisse una scuola laica, - dato che una proibizione allora non c’era ancora da noi,

che la scuola fosse mista, - ho assunto un personale serio e anche professoresse:

ho distinto i ragazzi dalle ragazze in tutto, ed ho aperto il sospirato Istituto tecnico.

Non capitò Mai nulla. Dopo alcuni anni, venne la disposizione

che riguardava le scuole promiscue, - ed io ho vietato la iscrizione di nuove alunne,

ed ho ordinato che avviassero in bel modo, altrove, quelle che avevamo, -

e due anni fa non ne erano rimaste che 10 (su otto classi) - dico dieci,

che non era stato possibile, per non rovinare il loro avvenire,

non essendo stato possibile alle famiglie mandarle fuori di Tortona a studiare, -

e qui di Istituto tecnico femminile non ce n’è e solo dopo, le suore di S. Vincenzo

aprirono le loro magistrali femminili private.

 Però venni a conoscenza che si correva pericolo mi fosse tolta la parificazione

(che fu data anche in vista che l’Istituto tecnico ora poteva essere frequentato

anche da alunne) - e tolto o ridotto il sussidio del comune.

 Ora io mi venni a trovare tra Scilla e Cariddi: l’autorità della chiesa

che non approva le scuole promiscue - (quantunque in altri posti le tolleri

ad evitanda majora mala), - il pericolo di perdere la parificazione

(il nostro Istituto tecnico è uno dei quattro Istituti tecnici parificati, che siano in Italia,

tenuti da religiosi, qualora avessimo impedito alle famiglie che hanno ragazze

di beneficiare della parificazione.

 Di più, se il comune toglie o falcidia il sussidio annuale,

dovrei chiudere l’Istituto tecnico che, solo per gli stipendi ai professori e professoresse

mi costa circa 55.000 lire annue; dal comune non ne ho che 30.000

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 Dopo pregato e preso consiglio, ho totalmente separate

le Alunne dell’Istituto tecnico dagli alunni, - portandole in altro edificio,

lontano almeno mezzo chilometro dalle aule dove sono i ragazzi:

lo stesso municipio mi diede locale, banchi etc., e così,

in ossequio alle disposizioni emanate in questi ultimi anni, dalla chiesa,

ho radicalmente separate le sezioni maschili e femminili, -

ma sempre dell’Istituto tecnico.

 Nessuno de’ miei sacerdoti insegna nella sezione femminile, eccetto il preside,

che vi fa 2 ore settimanali di religione.

 Io ho dato ogni più ampia relazione tanto alla S. Congregazione degli studî,

come a questo mio Vescovo, - ed è ora tempo che ogni voluto equivoco sia eliminato.

 Dei chiarimenti e spiegazioni date ho avuto dalle superiori autorità.

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