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+ Anime e Anime
[Tortona,] 25 Aprile 1919
Gentilissimo sig.r Commendatore,
Vengo a lei per insigne favore.
Come ella sa, la popolazione del quartiere Appio va aumentando ogni giorno più,
ed ora, col ritorno dei soldati dalla guerra, e con la propaganda anticlericale
che
ricomincia più intensa vi
si riprende, i bisogni morali e religiosi di quel vasto
e
insidiato quartiere crescono vanno
di pari passo crescendo. a dismisura e
Ma
davanti a Dio e alla chiesa, cresce anche
pure la mia responsabilità.
Come
Vostra signoria ill.ma, prima di Natale mi
aveva lasciato sperare,
così
ritenevo che per Pasqua ci sarebbe stata data la casa
parrocchiale
e
una navicella della nuova Chiesa, o ma
o almeno la Casa con la sacristia,
poiché
poiché lei stessa e poi tutti, compresi il S. Padre
e il sua Emin.za
il Card. Vicario,
comprendono bene il bisogno che ha il quartiere Appio di essere più curato
nella
vita religiosa cristiana.
Ma
pazienza! Vuol dire È
certo che non avrà potuto e che,
non
a quando il Signore vorrà, avremo Casa e chiesa.
Però
Ora però ora La
prego pregherei caro
sig.r comm.re, di un favore
gran piacere.
Io
s Sento di dovere dover
in coscienza crescere il numero dei sacerdoti
addetti
alla cura parrocchiale del quartiere stesso
Appio,
e
lei pure né vorrà
comprendere la necessità comprenderne
l’urgenza,
mettendosi al mio posto.
Ma
io nella casa di via
Alba io non ho più camere.
Tra le cucine economiche, aperte per i poveri del quartiere,
il Circolo giovanile cattolico, il cinematografo e teatrino le scuole
e i
dormitori per gli orfani del terremoto Abruzzese, che ho
potuto potei,
con la divina grazia, togliere da una educazione laica e anticristiana, -
la
guardiola etc, mi trovo oggi senza più una camera
disponibile,
e
già qualche sacerdote dorme in camerata con i ragazzi. Ma
Ora v. signoria
vorrà comprendere che, data l’età dei sacerdoti stessi e altri delicati motivi
più
che di riguardo e di convenienza, io non potrei mettere abit
i sacerdoti
nelle
nella camerata dei
ragazzi coi giovani.
La pregherei quindi, egr. sig.r comm.re, di volermi permettere
nella
sua intelligente bontà
e nel suo zelo per il bene delle anime che,
in
almeno due o tre due
camerette della nuova casa parrocchiale vadano la sera a dormire
due
miei sacerdoti, che già sono qui avrei
pronti per venire a lavorare
a
pro’ delle anime nel al quartiere Appio.
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Anche le camerette non abbiano ancora pavimento, non importa,
noi
siamo fatti alla buona, basta poter fare del bene, e non lasciare le
che le anime
vadano
giù pel Tevere e peggio.,
vada
Se
vi sarà per questo da andare dal Card. Vicario o dal Santo Padre, ma
me lo scriva,
ed
io stesso ci andrò, ed esporrò la
dolorosa loro l’urgenza e il bisogno di maggior
ajuto
e la
dol dolorosa ben
dolorosa realtà delle cose del nel
quartiere Appio.
Ho
provveduto a il parroco
a Grottaferrata e agli Squarciarelli,
per
aderire ad un desiderio del Santo Padre, ma
ora urge sento
in coscienza
di
dover da parte mia fare
subito qualche cosa di più pel
quartiere Appio,
anche
per imp fare far argine
alla sezione della Giordano Bruno
e alla propaganda dei protestanti.
In attesa di sua favorevole risposta, la ossequio distintamente,
e
mentre le prego dal e
lLe sono signore ogni celeste conforto
mentre
le sono aff.mo in Gesù Cristo ho
l’onore di professarmi dev.mo servitore
¨