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+ Sia lodato Gesù Cristo
Tortona, 3 Maggio 1919
Carissimo in X.sto, [Presidente Unione Popolare]
Sono ora quattro mesi che, con l’ajuto del Signore,
vado propagandando in diocesi per l’Unione popolare: laboravi clamans,
et raucae factae sunt fauces meae.
Sento però che il petto ora è frusto, e sento anche di dover raccogliermi
ad attendere un po’ più alle cose mie e dell’Istituto.
Mg.r Vescovo non è a casa, ma già gli accennai che, al ritorno di don Sterpi,
avrei
dovuto dovrò partire io.
Del
Ricorderai del resto, ricorderai che, anche in
Giunta, ho detto fin da principio
che
avrei fatto quan fin che potevo, e ciò
per quanto la mia posizione mi avrebbe
con
permesso ed era evidente, che, che dati i miei impegni, non avrei
potuto dare
al
mio modesto lavoro carat ci avrei atteso per quel
tempo che avrei potuto.
Scrivo dunque a te, caro presidente, per sciogliermi con la giunta diocesana
dall’impegno dell’Unione popolare.
Che se ancora sarò in parola con qualche parroco, vedrò di andare,
o pregherò qualche amico di sostituirmi.
Del
resto ora adesso ormai
la strada è aperta è
battuta,
e, a
parte il per non dire del Berra l’arciprete
l’arciprete don Rolandino, di
don Cogo,
Don Maga, don Botti, don Giulio Barbieri e altri del clero, nonché alcuni borghesi,
si prestano molto volentieri; essi potranno continuare ottimamente,
e il don Artana è buon propulsore.
Prega per me, e abbimi nel Signore per aff.mo tuo
Sac. Orione
¨