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       Venezia, Patriarcato XXV - Maggio [19]19


 Gentilissimo sig.r presidente della Congregazione di carità,


 Ringrazio vostra signoria dell’attestato di fiducia sua

e della Congregazione di carità, che ella presiede tanto degnamente.

 Devo partire, e mi dispiace di non poter passare ad ossequiarla. -

Sarà mio primo dovere, appena torni a Venezia ad per iniziare il lavoro preparatorio,

ma verrà intanto a lei il don Sterpi.

Con il Col valido appoggio di vostra signoria

e degli altri membri della Congregazione di carità, ci accingiamo, con animo altero

e volenteroso, a crescere ogni più gli orfani e i giovani, che la bontà loro ci affidano,

all’ ad onesto vivere cristiano e civile, secondo le belle tradizioni del paese della

di questa meravigliosa città e per onde preparare all’Italia cittadini laboriosi e onorati.

 Gradisca, gentilissimo sig.r presidente la espressione di tutta la

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