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+ Tortona il dì 8 Genn. 1921
Ottima signora,
Chiedo
scusa di averle potuto recare dispiacere.
e di avere sbagliato ma anche
Anche mi fosse passato un pensiero che ella avesse voluto velare
un
atto di sua carità all’ verso
l’Istituto sotto forma delicata di maggior elargizione
per
la Messa festiva di Castellaro, io, per delicatezza
avrei un sentimento
che
è facile comprendere, non avrei potevo
dividerlo, e Io potuto ritenere
parte
di quella somma. Avevo ritenuto sentito
doveroso avvertire subito
i
miei superiori che ella aveva generosamente aveva
volu dato L. 500 in più,
anche
per e li pregai di vedere essi, se con ciò essi
potevano indurre il don Gatti,
a
continuare, e ma,
ricevuta la mattina dell’epifania la
lettera di Mg.r Vicario
non
che mi avvertiva avere Mg.r Vescovo incaricato
don Stringa
io
non dovevo sentî
che mio dovere era passare senz’altro passare
quella somma
a
Mg.r Vicario stesso. Andare io
ora da Mg.r Vescovo o dal Vicario a dire:
badate
che L. 500 venivano erano
destinate per l’Opera della Divina Provvidenza,
non
mi sentire proprio e, se ella ma, crede
andare,
La
pregherei umilmente di di
lasciarmi da parte, e la devo prevenire
che
anche a Castellaro io
non ritengo affatto più conveniente andare.
Si
potrà fors’anco Potranno anzi
pensare che sia io che la mando, ma
ci pensi
e ci preghi su, e poi faccia un po’ ciò che Iddio la ispira.
Quando
v. signoria me ne parlò, M mi
sono interessato l’anno scorso del legato
e
poi ho cercato che la Messa non le mancasse mai
per quanto potei:
ritengo la mia missione finita per Castellaro, e vivamente la prego
su questo di lasciarmi da parte
Dio la ricompenserà della sua carità ugualmente: Dio la benedica!
Suo dev.mo servitore in G. Cr. e Maria SS.
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