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         Tortona, il XIX / l [MCM]XXI


 Mio caro Tranquilli,


 Ricevo tuo espresso: che dici, caro mio figliolo,

di abbandonarti al tuo pazzo destino?

 Ma che destino d’Egitto! Il destino non esiste ed è figlio dell’ignoranza;

ma, anche esistesse, tua madre mai t’abbandonerebbe al tuo pazzo destino,

e così, farà Don Orione, fin che lo potrà.

 Non mi è dato entrare oggi nelle tue querele con i Superiori del convitto;

non lo potrei neanche; solo ti prego e ti scongiuro - a costo di qualunque tuo sacrificio -

di vincerti, e di riprendere a frequentare le lezioni e mettendoti a fare bene.

 Non mi dare questo dolore, che so di non meritare.

 So di fare il tuo bene: di questo non vorrai dubitare, - passa dunque su tutto,

e va avanti, - poi tutto si accomoda

¨