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[Roma - Ist. S. Filippo 1925]
Ai miei cari benefattori e fratelli in Gesù Cristo
sig.ri Marinucci e P. Barbato,
La grazia e la pace di nostro Signore siano sempre con noi!
Io
vengo, o miei amici e benefattori a ringraziarvi nel
Signore della in Gesù Cristo
dell’opera
buona e veramente
cristiana che voi avete fatto
di
cedere cedermi cioè
durante l’anno Santo codesta la vostr
Casa di
l’ospizio
del S. Santissimo Salvatore
a via Sette Sale,
perché
servisse di a dar
alloggio gratuito ai Pellegrini poveri,
e
ma specialmente ai poveri sacerdoti d’Italia
Iddio ve ne ricompensi largamente in terra e in cielo: voi avete fatto
un’opera
degna dei di cattolici
e della fede e carità romana,
figli
devoti della della
santa chiesa.
Ma
Ora si tratta di dar se
voi, o miei fratelli in Gesù Cristo, continuate,
come
avete fatto fa fate da
anni, ad offrirmi detta Casa perché, col divino ajuto,
ne
faccia, come mi mi
avete sempre mostrato
desiderio,
un’opera
di vera carità vivificata
dalla carità di nostro Signore Gesù Cristo,
vi
dico che ve ne sarò sempre grato
ricono tenuto: prego e farò pregare Iddio
per
voi e per quell’Anima di Dio, che è che
è la sig.ra Giuseppina De - Giusti.
E perché sappiate quale sarebbe la mia intenzione
vi
dico che intenderei raccogliervi
raccogliere dei buoni, ma poveri fanciulli,
i
quali mostrano segni di celeste vocazione a diventare sace
missionarî,
propagatori cioè del santo Evangelo e della chiesa di Gesù Cristo,
e
del nonché anche del nome della nostra Italia nel
Mondo all’estero e pel
mondo intero
vuol
dire sempre fede
cattolica e civiltà.
Fui
all’estero e vi so dire che
I missionarî sono apostoli della fede e della civiltà.
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