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[+] Anime e Anime !
Tortona, il 20 Dic. 1926
Caro Nolli,
solo stasera leggo l’ultima tua lettera.
Tutto
quello che potrò, in coscienza, fare
per te, sono dispostissimo a farlo;
però
non ti posso più in
coscienza mettere dove ci sono i ragazzi.
Ed è la ragione
per
cui ti avevo mandato Col mandarti a Sant’Alberto,
volevo toglierti
dall’occasione
di mancare con ragazzi essi
e, ad un tempo, aiutarti
e offrirti un asilo di pace, di preghiera di lavoro da redimerti del male che avevi fatto.
È
inutile che tu voglia incontrarti con don Sterpi per sentire da lui o
scagionarti: egli
nulla
di te don Sterpi sa di determinato, di
te, né i motivi gravi che mi obbligarono
a
toglierti a quel modo anche
da S. Alberto.
Il
Sì, quando ti ho tolto da quell’eremo, avevo già
avuto altre denuncie contro di te,
ma
e non potevo più lasciarti colà, ma, sempre nella
speranza di salvarti,
ti ho trasferito a Novi, provvisoriamente, come ti fu detto, non già per lasciarti a Novi.
E
quando ho mi veduto
che sono convinto che non potevo più tenerti
fu
per me una giornata molto dolorosa per
me - E se vado riflettendo alle cause morali
della grave malattia che mi portò in fin di vita, e da cui non sono completamente rimesso,
(mi
rincresce dirtelo), ma penso che sia stato anche il
dolore avuto da te.
Pensaci
davanti a Dio nella tua
coscienza e davanti a Dio. E Iddio
ti perdoni,
e ti dia del bene.
Del
resto io non ho alcuna
difficoltà che tu ti incontri con don Sterpi;
e
intenditi con lui direttamente, ora
da jeri tornò a
Venezia, ma presto va a Roma.
Il consiglio che prima ti ho dato, lo ripeto:
se
tu saprò che tu entri
in un ordine religioso di penitenza, dove non ci siano ragazzi,
ti darò tutto l’ajuto possibile, e avrò fatto a me quello che faranno per te -
Ti conforto e benedico
¨