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 [+]         [Tortona,] 20 Dic.bre 1931


 Caro Michele,


 La grazia di n. Signore e la sua pace siano sempre con noi!

 Riferendomi a vostra lettera del 18 corr., mi è caro dirvi che vi ricorderò sempre

a nostro Signore. Mi spiace quello che è capitato, ma prevedevo che sarebbe finito così

poiché, - come anche si comprende dalla vostra lettera - voi, caro Michele,

non eravate venuto non per farvi santo nella umiltà e obbedienza,

ma per fare di vostra testa e a modo vostro.

 Ricordate quante volte vi ho raccomandato di ubbidire e di non voler comandare,

di mettervi nelle mani di don Sterpi e di stare agli ordini e vivere lo spirito di disciplina.

 Vi hanno levato da S. Alberto? Dovevate essere contento pur di ubbidire.

 Fu un atto di fiducia l’avervi messo a S. Alberto Montebello,

ma anche colà volevate fare a modo vostro, trascurando quello che dovevate fare

 Voi sapete, caro Michele, quanto io e don Draghi, don Perduca e don Sterpi

vi abbiamo sempre rispettato e, tenuto in conto; - e, quando ho dovuto parlavi un po’ forte,

fu sempre perché vi vedevo troppo attaccato alla vostra volontà

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