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[l’azzurro è dattiloscritto]


Le dolcezze del Signore ineffabili!


 Solo a solo con te, o Signore! - Come desidera il cervo le fonti dell’acqua,

così l’anima mia desidera te, o Dio mio!

Sitisce la povera anima mia te, o Dio Signore santo dei santi,

o Dio sopra ogni Dio, o Signore dei Signori! mirabile e inenarrabile nella tua gloria!

 Al tuo cospetto fugge il cielo e la terra; ma il tuo servo tuo si prostra, davanti a te

e bagna i tuoi piedi di pianto e non fugge fuggirà: ha bisogno delle tue soavi dolcezze

in questa terra deserta.

Desidera anela Sete ha, o Signore il tuo servo, o Dio, o fonte vivo di vita!

Vieni, Signore e saziala saziami, o gaudio sopra sovra ogni gaudio,

te salvatore Gesù Cristo, vità dell’anima mia! speranza mia dolce in ogni tribolazione,

amore dell’anima mia!

 Vieni, Signore Gesù a visitarmi in pace, vieni e sarò salvo nel tuo nome

dai pericoli dell’esilio.

 E quando verrò e apparirò davanti alla tua faccia? quando mai, o Signore,

potrò sul tuo cuore riposare la testa stanca?

 Ma e me mi darai dunque la consolazione ch’io possa vederlo quel giorno splendido

e veramente santo che non avrà vespero né tramonto, e nel quale udirò quella voce:

 - «Entra, o povero servo fedele, hai seminato lagrime per raccogliere anime,

ora vieni ... vieni nel gaudio del tuo Signore!

 Vieni, che il Signore ti vuole abbracciare ... tenerti sempre con se ..,

sempre sovra il suo cuore di padre ..., vieni, o non più servo, ma figliolo carissimo!

 È passato il tempo dell’esilio, sono passate le tristezze, i dolori, le croci ...,

è il giorno della esultazione, su, qua porta i manipoli bagnati di pianto!

 Sei andato per molte tribolazioni, ora cammina la via degli angeli ...

Vedi i santi e le anime salvate, vedi la madre tua, la Madonna del Paradiso,

che ti sorride e ti viene incontro: - o servo fedele, entra nel gaudio del tuo Signore!

 Gesù, ecco Gesù! È lui che hai amato ... per lui hai tanto patito ... vedi,

ti apre e le braccia e il cuore! sarai saziato di ciò che hai tanto desiderato ...

Gesù è tuo!»

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O Signore, che parole sono mai queste? queste sono le tue parole!

 O gaudio sovra ogni gaudio, che è quello che mi tiene? e quando mai verrò,

sicché, vestito da’ raggi del tuo volto, veda questa visione grande,

e mi abbracci a te, o Gesù amore e salvatore mio?

 O beati miei fratelli, che hai già introdotti nella tua casa, o Signore,

dove sono cose grandi e meravigliose!

 O veramente beati! - Vestiti di lume come di vestimento,

splendono luce candida! - il loro corpo hai configurato alla chiarezza del corpo tuo!

 Per tutte le eternità la gloria loro: le bellezze del tuo volto

risplendono sulla loro fronte!

 O Signore e Dio grande, un canto odo pe’ cieli: - in letizia sempiterna

riposano le anime de’ santi!

 Come è glorioso il regno tuo, o Signore! Sei veramente grande!

 O patria nostra, regno eterno, regno d’ogni secolo, nel quale è lume indeficiente,

e pace di Dio! - nelle tempeste di questo mare burrascoso, ti guardo, e mi conforto,

e ogni lagrima è un saluto ... è un sospiro!...

 Salvami, o Signore, dalle voragini tempestose di questo gran mare,

e abbi sempre pietà di me e governa tu la navicella nostra, o Gesù crocifisso,

speranza dell’umana generazione!

 Manda pure, o Signore, le tue spine, manda pure e fa saporare i tuoi abbandoni,

coprimi di croci ... di amaritudine ... di afflizione ... basta che ti ami!

 Spine, dolori, lagrime: - tutto voglio, pur vederti un giorno....

pur di vivere di te ... amarti, Gesù ... consumarmi di amore ... e amarti eternamente!


Beato l’uomo che non va dietro a consigli degli empi, e confida nel Signore giorno

e notte!

 L’ho veduto prima sorgere in oriente col sole ... piantato come arbore

lungo aridi torrente, viveva intisichito nella terra della sterilità.

 E non si è perduto di fede nel suo Dio, visse giusto fra l’iniquità, l’uomo giusto -

e lungo il fiume di Babilonia chiamò nelle lagrime il Signore de’ suoi padri ... ed ha

 E il Signore ha asciugate le sue lagrime, ha rotto ed è venuto e lo ha preso per mano

e lo ha portato lungo la corrente delle acque (la foriera) salutari e il frutto di lui

non cadrà in eterno!

Il Signore Ed è finito l’inno della speranza di Giacobbe e di Rachele Davide: -

risuona per la terra l’inno santo e dell’amore senza confini della rigenerazione.

 E il Signore - venuto - è vita, è luce eterno che (mai) non tramonta

sul capo del giusto.

 Beato l’uomo che non va dietro ai consigli degli empi, e confida nel suo Signore

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