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[l’azzurro è dattiloscritto]


Il Divino Maestro


 Gesù andava a una città chiamata Naim, e andavano con lui i suoi discepoli,

e una gran turba di popolo.

 E quando Ei fu vicino alla porta della città,

ecco che veniva portato fuori alla sepoltura un figliolo unico ...,

e la madre era vedova ... e seguiva il e veniva dietro al suo povero figlio figliolo morto

afflitta tutta in desolata, povera madre donna! e gran numero di persone della città

l’accompagnavano.

 E vedutala il Signore, mosso a pietà di lei, le disse: Non piangere!

 E si avvicinò alla bara, e la toccò, e disse an ancora: Giovinetto, dico a te levati su!

dico a te E il morto si alzò a sedere, e cominciò a parlare:

E il Signore (lo prese per mano e) lo rendette alla povera madre!

 E tutti glorificavano Dio, dicendo: Il Signore e Dio grande ha visitato il suo popolo!

Ah il Signore come

 O anima del mio caro figliolo, ah da giorni e giorni che sei morta alla grazia!

Vuoi essere contenta, vuoi sforzarti di ridere e di parere lieta e felice...,

ma no, non lo sei!

 Dopo quel momento che tu sai ..., dopo quel momento infelice ...,

non hai più avuto pace!

 E da quell’istante il povero padre dell’anima tua

quante lacrime ha sparso sulla tua morte, o figliolo!

 Su, o figlio, coraggio! coraggio!

 Levati al tocco della grazia, senti la voce di Gesù che ti chiama

a una vita di preghiera, a una vita più pura e cristiana ...

 Oh bella è la misericordia di Dio! - e dolce è al Signore

venire ancora ad abitare il tuo cuore.

 No, lui non ricorderà più nulla che fu male, più nulla!

 Ritorna, o figliolo, levati su da quello stato ... prega la Madonna,

risorgi ... e vieni ...!

 Il povero padre dell’anima tua ti aspetta ancora ...!

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