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[l’azzurro è dattiloscritto]


E Dove andrai?


 È un grido di strazio che ti getto dietro mentre tu fuggi, o fanciullo che io amo,

fermati un momento, e ascolta per non essere cattivo.

 Qualche tempo fa, e solo prima delle vacanze, il tuo cuore era buono e gentile,

e sembrava fatto per spandere intorno un profumo di virtù.

 Un soffio gelido è venuto, ed ora ... povero cuore!...

io lo vedo quasi fiore che ha perduto a poco a poco tutta la sua freschezza ...

Oggimai tu sei arido e incapace di sentire il soffio di Dio che passa sopra di te, -

e così fra non molto, se non ora non ti sforzi di pregare e di piangere, -

fra non molto la tua mente perderà come il suo lume

e dalla tua anima scomparirà per sempre ogni gioia intima e veramente soave!...

 Fanciullo, ascoltami, per non essere cattivo.

 Ad una ad una, sotto l’influenza del mal costume,

cadranno le convinzioni religiose della tua età più bella,

precisamente come l’albero che sente cadere ad una ad una le sue foglie

sotto la influenza del vento rigido dell’inverno.

 E quanto ti accorgerai che tutto ciò che veramente c’è di grande e di santo

nella vita sarà scomparso davanti a te, invano cercherai attaccarti alle ultime credenze,

come il naufrago agli avanzi della nave; invano, spaventato dal vuoto immenso

nel quale ti sentirai piombare, ti getterai per un’ultima volta

verso le idee della tua fanciullezza e verso i momenti felici passati qui

con i poveri preti del tuo istituto, invano, o mio figlio, invano!...

Tutto ciò che ti era stato sacro e caro ... tutto ciò che qui ha formato l’incanto

e la felicità più pura e più santa, tutto, tutto sfuggirà per sempre davanti a te ...

 Giovane infelice, allora!

 I ricordi, gli affetti, le persone una volta carissime,

quelle stesse fra le cui braccia piangevi con tanta consolazione,

tutto sarai come obbligato ad abbandonare per sempre e ad odiare ..;

in fondo a te stesso non vi saranno che rovine!...

 Momento spaventoso!

 La tua vita così ridente, così animata di giovinezza si estinguerà;

dietro a te un’altra se ne aprirà, una volta lugubre, triste..., spopolata!...

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ove dovrai vivere solo!... solo colla tua fatale ingratitudine che ora ti porta lontano,

che ti esilierà per sempre dalla compagnia degli uomini buoni,

e che tu stesso vorrai maledire ogni momento!...

 Fanciullo che io amo, ascoltami, e poi ... poi se avrai cuore andrai!

 Ma e dove andrai, o mio figliolo, e dove?... rejetto, ramingo fuggirai come Caino ...

e non avrai più pace!... no, non ha più pace l’ingrato! nulla sulla terra ti reggerà,

e nulla, nulla troverai più né intorno né in fondo all’anima ..., e allora?

 Ah che tu possa almeno balbettare ancora una parola, o povero figliolo mio!...

 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

 Signore, perdonate l’ingrato!

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