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[l’azzurro è dattiloscritto]
A Monte Spineto
I poveri eremiti della Divina Provvidenza, si avviarono da paesi lontani,
e sollevando lo sguardo pieno d’amore verso Monte Spineto, commossi ti hanno salutata,
o vergine benedetta; Ave Maria! Come è dolce questo saluto!
È il saluto di chi annunciava alle genti la pace da lungo tempo sospirata e pianta;
è il saluto che a te annunciava, insieme con quella dal figlio di Dio,
la maternità di tante anime afflitte e desolate che a te o immacolata,
dovea presentare il Cristo, lavate nell’onda purissima del sangue suo divino. -
Ave, Maria! Cara e dolcissima Madonna mia, con quanta effusione
noi abbiamo pianto ai piedi del tuo altare, dopo tanto tempo che non eravamo più venuti!
Ma Tu ci hai riconosciuti ancora, o madre, : vedi, siamo sempre i tuoi poveri figli!
Abbi misericordia di noi, o madre delle divine misericordie! Tieni le tue braccia
e il tuo cuore sempre aperto, affinché sul tuo seno troviamo conforto e vita.
*
Ave, Maria! Fissando gli occhi sul tuo simulacro, o dolcissima madre nostra,
abbiamo sentito che tu sei qualche cosa più che umana creatura:
traspare dall’umano sembiante quella bellezza ineffabile,
che è l’ornamento più fulgido creato da Dio per il Paradiso.
Ave, Maria! e noi ti salutiamo, umile ed alta più che creatura, vergine bella
di Monte Spineto, che in soavissimo atteggiamento mostri il tuo divino figliolo
in atto di benedirci! Salve, o beata, dal vivido fuoco di una fede profonda e tranquilla
atteggi l’aspetto verginale al lieve sorriso di un’estasi materna.
Ave, Maria! che tutte quante le eresie schiacciasti col tuo piede verginale,
fuga col folgore dei tuoi occhi i nemici immondi, o tutta pura:
dirada le tenebre che minacciano confondere i tuoi figli, o fulgida stella del mattino!
Tra il profumo dei fiori della finestra, tra un’onda di luce e un azzurro immenso di cielo,
tra le lacrime e la fede di tutta la mia tenerezza filiale, accogli, o pia, o bella,
o Clemente, la preghiera dell’anima: salva e santifica il tuo popolo!
*
Ave, o Maria! - Le generazioni passeranno dinanzi a te venerandoti
piene d’ammirazione e di speranza, e diranno commosse: qui è discesa dal cielo
la madre nostra! - E qui verranno i figli della Provvidenza, camminando per mari
e per monti agli splendori del tuo volto, o madre adorata; e con essi verranno
da regioni lontane le barbare tribù a posare qui l’arco e la faretra e la natia ferocia.
Ave, Maria! - Tutte le genti ti diran beata: d’indole e di costumanze
e di colori diversi, e di diverso linguaggio, e di terre fino allora divise e nemiche,
o Vergine, ai tuoi piedi io vedo popoli abbracciarsi e parlare un solo linguaggio;
e, fatti uni di fede e di madre, sollevare da queste altitudini
l’inno grande dell’amore di Gesù. - E i secoli, come scrissero i tuoi prodigi,
così andranno ripetendo le tue lodi immortali. Ave Maria!
Sac. Orione
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