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È morto un santo

Una morte preziosa!


 Mentre si stampa il foglietto, qui nella Casa della Divina Provvidenza di Tortona,

stiamo piangendo il nostro santo eremita fra Romualdo, agnello di Dio,

or ora volato al Paradiso.

 La nostra mestizia per altro è molto, molto soave.

 Fra Romualdo visse da santo, e da santo si addormentò placidissimamente

nel Signore, circondato dai suoi confratelli e della Congregazione e dai probandi,

mentre tutti i giovani pregavano per lui.

 Ricevè ripetuta i Sacramenti che ci aprono la via del Paradiso

con straordinaria effusione di spirito, e desiderò ripetutamente di essere umiliato

anche negli ult estremi momenti, e di essere posto messo a morire per terra.

 Fu sempre di una grandissima umiltà: grandissima, fu puro come un angelo:

fu religioso di grandissima orazione: di grandissima vita di sacrificio: tutte le virtù ebbe,

mi pare, in grado eroico, egli morì con l’innocenza battesimale e la sua vita fu santa

e di una santità non comune.

 Aveva ora 27 anni, e venne alla Divina Provvidenza che non ne aveva ancora 19.

Fu anche nelle Colonie agricole di Roma e di Noto in Sicilia, e, dovunque fu,

passò, è in benedizione.

Venne richiamata Quando venne dalla Sicilia, Iddio già lo aveva esaudito:

egli che si era tante volte offerto al Signore in olocausto per la sua cara Congregazione

e pei nostri piccoli lavoratori della terra - morì martire di carità

a p benedizione delle nostre Case e a pro’ di tanti orfani fanciulli che con l’esempio

e con la parola crebbe aveva cresciuti alla virtù e al lavoro cristiano dei campi.

 Nessuno, di quanti lo conobbero, potrà dimenticare la figura sempre dolce,

e S santamente laboriosa di questo umile figlio della Divina Provvidenza.

 Fu fra Romualdo il primo dei nostri eremiti che fece i santi voti religiosi,

e ora andò, come piamente credo, in Paradiso, felice di aver emesso

i suoi santi voti perpetui. Da tutti e ovunque fu tenuto in concetto di vero servo di Dio,

anche da uomini personaggi eminenti per pietà e dottrina e per la loro posizione

nella chiesa, come da s. Eccell. Rev.ma Monsig.r Misciatelli,

pro prefetto dei sacri palazzi apostolici, da s. Ecc. rev.ma Monsig.r Giovanni Blandini,

Vescovo di Noto e da altri distinti personaggi che ebbero agio di conoscerlo intimamente:

egli è stato il S. Luigi nascosto dalla nostra Piccola Congregazione.

 E ora fra Romualdo dorme là nella sua povera celletta,

vestito come sono nei dì sogliono gli eremiti nei dì della festa -

col suo abito con la sua pazienza bianca, con la sua pellegrina bianca, come di colui chi

che chi sta per intraprendere il viaggio verso l’eternità cielo un lungo cammino.

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 Il capo è poggiato su d’una pietra e i piedi sono nudi, come piaceva a lui.

Le braccia ha in croce sul petto: e tra le mani stringe stringono il crocifisso

e la sua corona; - ha anche un giglio fresco gli abbiamo messo ramo di gigli sul petto,

stanno così bene i gigli e fra Romualdo!

 È là che dorme nella pace di Dio fra Romualdo è là che e più si guarda

e più sembra sorridere, coi suoi occhi azzurri che sanno tanto tanto dell’acqua di del cielo,

e guarda e sorride dolcissimamente come fanno i santi.

 Caro Romualdo, riposa in pace! noi pregheremo per te,

ma non ci contentiamo di pregare - noi sentiamo di poterci - almeno privatamente per ora -

già raccomandare a te come a un santo, poiché se è compiuto per te

il mistero della vita di grazia, incomincia ora per te, com’è da sperare,

il mistero della vita di gloria.

Per ora

 Noi pregheremo preghiamo per te - pregheremo per te sempre,

pregheremo tutti e per tutto ove sei stato.

 La tua beata morte, la tua memoria sarà stimolo a molte opere sante

e esempi, vivono coi frutti sempre nuovi delle loro opere, vivono negli Istituti

in cui vissero con la soavità delle loro virtù, e vivono altresì per le grazie

che ottengono da Dio a chi ha molta fede in loro; e ciò è secondo il misterioso ordinamento

della eterna Sapienza.

 E così, o figli miei e amici, il dolce novo, onde sono unite la chiesa militante

e la trionfante, si mantiene saldo, e l’amore tra chi soffre in terra e chi gode in cielo,

si alimenta, e s’accresce. Fra Romualdo farà dei santi

 Per ora non posso dire di più, ma confido che stia con l’uscire della vita presente

il nostro caro fra Romualdo stia per incominciare anche qui in terra, una seconda vita:

e questo è proprio dei servi di Dio. Essi vivono non solo nel cuore dei loro devoti;

ma vivono ancora coi loro


          Sac. Luigi Orione

          della Divina Provvidenza

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