V061T033 V061P056



[l’azzurro è dattiloscritto]


Importantissimo


 Si avvicina il nuovo anno scolastico, e raccomando vivamente agli amici,

ai benefattori e a tutte le famiglie cristiane di far conoscere i nostri Collegi convitti

di Tortona e di Sanremo, che è nella riviera ligure di ponente,

e stazione climatica indicatissima.

 A Tortona si accettano i giovanetti di tutte le classi elementari,

e frequentano le scuole del comune: i giovani che intendano frequentare

il regio ginnasio e le regie scuole tecniche.

 A Sanremo teniamo scuole elementari, ma a libera scelta, i giovanetti

possono anche frequentare le scuole del comune: vi è pure il regio ginnasio,

il regio liceo e le tecniche dereggiate. La retta mensile è assai modica

in entrambi i Collegi.

 I nostri amici facciano in questi giorni un’attiva propaganda

perché ci siano inviati molti buoni giovani buon studenti, che noi informeremo

a quei sani principi di morale e di fede cattolica che hanno fatto potente

e gloriosa la Patria.

 Ricordo a tutti, che ci conoscono, l’opera di difesa sul campo dell’istruzione

e della educazione che nei nostri Collegi convitti si va compiendo da parecchi anni,

con vigile coscienza del proprio dovere, contro la campagna deleteria di irreligiosità

dell’insegnamento laico, e molte volte spiccatamente settario.

Salviamo la gioventù.

 In quest’ora così dolorosa per tutti gli onesti, in cui su l’Italia, con fine perfida

e con imperdonabile leggerezza si vuole scatenare un uragano di odio volgare,

osando un tentativo forsennato a danno della educazione cristiana dei giovani,

che, se mai riuscisse, crollerebbe le basi di giustizia e verità su cui deve sorgere

e prosperare non solo la famiglia ma lo Stato: - lavoriamo, o amici,

infaticabilmente lavoriamo a salvare la gioventù!

 Nostro proposito oggi sia di operare coraggiosamente a pro della scuola cristiana,

alla formazione cristiana dei giovani.

 Che gioverebbe, o amici miei, possedere noi tanti tesori che consolano l’anima

e sanano la vita, se non li mettessimo in luce? E non è forse questo

che succede ai nostri giorni, che si insegna nella scuola un pochino di tutto

e si cela la dottrina del Vangelo, e si vuole la esclusione del catechismo

e l’insegnamento senza l’idea di Dio?

 La neutralità poi della scuola, che si invoca dagli asserviti alla massoneria

e al socialismo è una impossibilità pratica: il silenzio stesso in questa circostanza

            V061P057


ha la sua eloquenza: chi tace acconsente, dice un vecchio proverbio;

chi tace di Dio nella istruzione dei giovani, possiamo dire noi, rovesciando il proverbio,

lo nega.

 La chiesa non ha bisogno di schiavi né li vuole: - Lei che ha spezzate le catene

della servitù schiavitù, di tutte le schiavitù! - ma neanche l’Italia ha bisogno di schiavi,

non tolleri schiavi l’Italia, ricordiamolo! - ricordiamoci che il popolo italiano

è ancora cattolico e una violenza fu non il concedere, ma lo strappare dalla scuola

l’insegnamento religioso: violenza sarebbe opprimere la scuola cristiana.

 Amici miei e antichi alunni, lavoriamo pro«schola christiana!»

Badate che in questi momenti l’astensione è propaganda ostile, è proclamazione d’ateismo.

Il materialismo fu la maggior vergogna del secolo passato, ha detto Arturi Graf,

e il Tommaseo ebbe a scrivere che la religione sola può rendere compita l’educazione.

 O voi tutti che amate profondamente la chiesa e sospirate a un’Italia grande

e gloriosa, voi che amate una libertà amica di ogni bene e libera da ogni pregiudizio, -

che volete una cultura vasta, e bella del raggio di Dio: - lavorate, lavorate,

lavorate a dare alla gioventù, a cui sorride l’avvenire della vita,

non il materialismo che distrugge ogni morale grandezza, ma la fede che vivifica,

«il cristianesimo integro e vivo quale si ha nella chiesa»,

come scriveva testè il prof. can. Riccardi, illustre e dottissimo rettore

del nostro Seminario di Tortona.

 Al culto di questa divina religione, che è verità e amore,

che sola non conosce la confusione delle lingue ed ha un balsamo per ogni morale ferita: -

con quella carità che non è terrena e con l’olocausto anche della vita -

cresceremo nei nostri Istituti i giovani che ci vorrete affidare.

 Amici, lavorate!


           Sac. Luigi Orione

           della Divina Provvidenza

¨