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Cosa s’è fatto?


 Direte che vi abbiamo fatto sospirare il giornaletto e le notizie

dell’Opera della Divina Provvidenza, e veramente voi avete ragione

o miei cari cooperatori e ottime benefattrici, ma d’ora innanzi saremo puntuali,

e sarete contenti tutti compensati perché ho da dirvi molte cose

che certo vi do porteranno molta grande consolazione. E, per cominciare

dalla Casa di Tortona, vi dirò subito che, se veniste qui a Tortona,

vedreste che in questo frattempo di silenzio tra noi, qui si è lavorato;

si è lavorato in senso spirituale con puro e si è anche lavorato con l’aiuto di Dio

pel buon andamento materiale della Casa: Sì, vedrete che qualche cosa con l’aiuto di Dio

si è fatto; anzi voi vedreste che molto ha fatto di nuovo e di grande la dolce mirabile

e dolce Provvidenza del Signore.

 Vedete, che nel giro di pochi mesi la Casa della Divina Provvidenza

è sorta quasi a nuova, e si è ingrandita più del doppio di modo che potremo un altr’anno,

a Dio piacendo, accogliere molti fanciulli di più; E e ora non siamo che a metà,

è quello che faremo dopo!

 A conti finiti tra il comprato e il fabbricato sarà però già una bella somma,

si capisce, passeremo le 50.000 (cinquantamila) ottantamilalire., ma che importa?

Capisco Intendo già bene che voi mi direte: «ma poi Lei come farà? ...

e e poi chi Le paga pagherà? Eh via! - non mi disturbate per ora: sono debiti, è vero,

ma lasciatemi fare, - lasciatemi un po’ andare avanti alla buona senza tanti calcoli umani:

in Domino! in Domino! senza tanta carta e penna e calamajo:

si digitus Dei est hic, lasciatelo un po’ libero questo dito:

questo se mostra di essere il dito di Dio, non bisogna legarlo:

dove finirà finisce la miseria mia, là comincia la ricchezza della Provvidenza infinita

del mio Dio, del nostro Padre celeste.

 Ora per la maggiore gloria del Signore bisogna fare un gran debito, un santo debito,

magari di centomila lire, poi una grande, bella e devota statua bianca della

Madonna santissima che coroni il santo debito, che troneggi su questa Casa che è sua,

che vegli sopra tutti noi della Provvidenza che siamo suoi, figli suoi, roba sua, tutta sua:

e vegli e domini, come dolce madre e regina celeste su tutta quanta la città di Tortona,

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coi raggi di grazie che l Le piovono dalle mani piene di misericordie,

e la fronte dolcissima e divina coronata di stelle scintillanti,

nella conforto nella oscurità delle notti, e poi ...

 Poi?

 Poi, amici miei, non temete; per ora si va avanti come quasi come quasi come

alla meglio, si fa quasi il vapore quasi come fa il vapore: anche voi: facendo: puf! puf!

e puf! - poi c’è la Madonna santissima che e della Divina Provvidenza è con noi

ci vuole bene provvederà: e Essa sa che vogliamo fare del bene: che le vogliamo bene,

molto bene: e anch’essa essa ci vuole bene, molto bene, e quindi ... quindi essa pagherà!

a A suo tempo ... quando noi avremo capito bene che da noi possiamo nulla:

che essa è tutto, che la Madonna è tutto, - che la Divina Provvidenza è tutto,

allora tra lei e la Madonna santissima e forse anche qualcuno anche di voi,

pagate poi tutto che vorrà vorrà aiutare la Madonna pagate poi tutto

o miei cari benefattori, e si pagherà questa piccola miseria di debiti,

e si pagherà dell’altro: avanti in Domino!

 La Casa era stretta, le domande dei ricoverati di giovanetti poveri da ricoverare

sono molte, e crescono ogni giorno: perché non salvarli? sono figli di Dio anch’essi:

sono poveri fanciulli che, abbandonati, finirebbero forse in galera o in un ospedale:

perché non salvarli?

 Chi di voi non mi vorrà dare una mano, non vorrà dare una mano

alla insieme colla Madonna SS. per pagare i nostri debiti, e fare del bene?

 Tutti mi dovete aiutare aiuterete, non è vero?, e chi non lo può colla borsa,

preghi e preghi per noi: al resto ci p quello che noi che non possiamo noi,

lo farà Iddio!

 Intanto, - macchina, avanti!

 Avanti: in Domino! in Domino! in Domino semper!


         [Sac. Luigi Orione

         dell’Opera della Divina Provvidenza]

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