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Cos’è il Brevetto di Sant’Antonio?
Quello che comunemente è chiamato Brevetto di Sant’Antonio
è una specie di scapolare che il divoto del Taumaturgo
indossa per rintuzzare vittoriosamente, coll’intercessione del Santo,
le iniquie insidie che il demonio muove continuamente alle anime nostre.
L’idea d’impegnare il patrocinio di S. Antonio contro gli assalti del nemico
si collega certamente alla memoria dei trionfi che il Santo stesso in vita
riportò sugli spiriti delle tenebre. I nostri lettori sanno già com’egli,
pregando un giorno in una grotta nelle vicinanze di Limoges, venne assalito da satana;
ma, confortato dalla presenza di Maria SS., che scese al suo fianco dell’arduo cimento,
costrinse il padre della menzogna a rintanarsi di nuovo nell’abisso,
col saettargli contro lo scongiuro: Fugite, partes adversae: vicit Leo de tribu Iudae,
alleluia!
Però l’origine del Brevetto di Sant’Antonio, nella forma pratica
che poi sempre gli rimase, risale ad un miracolo che il Santo operò, dopo morte,
in vantaggio di un’infelice persona travagliata dalle vessazioni demoniache.
Il miracolo è raccontato anche dai celebri Bollandisti, e noi, ponendoci
sotto l’usbergo di tanta autorità, lo riportiamo senz’altro dalla celebre raccolta.
Nella città di Santarem in Portogallo, sotto il regno di Dionigi,
vi era donna ossessa.
Lo spirito malvagio le appariva di frequente sotto forma di angelo di luce,
dicendole: «Miserabile! troppo tu hai offeso co’ peccati Gesù; ora,
perché essi ti siano perdonati, è necessario che ti getti nel fiume Tago,
trovandovi la morte». La sciagurata donna, non potendo più resistere
alle perfide insinuazioni, in un momento di disperata follia, uscì di casa,
si diresse verso il fiume. Ma, passando vicino ad una chiesa di frati minori, s’arrestò
e venutole a mente che colà si alzava un altare a onore del Taumaturgo, vi entrò; e,
con l’affanno di chi si agita in una lucida agonia, chiese al Santo,
se era proprio volere del cielo ch’ella per ottener misericordia, dovesse troncar la sua vita.
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L’ansia cessò come per incanto, un dolce sopore la pervase tutta.
E in quell’assopimento tranquillo le apparve Sant’Antonio,
il quale svelandole le menzogne di satana le pose in mano un lembo di pergamena,
che portava scritte a caratteri d’oro le parole: Ecco la croce del Signore: fuggite,
o spiriti avversi: vince il Leone della tribù di Giuda, la radice di Davide.
Alleluia, Alleluia.
La povera donna, riavutasi, s’accorse ch’era bastato il contatto
di quella preziosa pergamena per liberarla dall’infezione diabolica.
D’allora in poi l’usò del Brevetto di Sant’Antonio diventò comunissimo tra i fedeli.
La Chiesa, in più circostanze, lo approvò; e parecchi Pontefici, fra i quali Leone XIII
di s. m.; lo arricchirono di larghe indulgenze.
I divoti di S. Antonio, che desiderassero avere il Brevetto del glorioso Taumaturgo,
potranno riceverlo scrivendone al sottoscritto.
Il Brevetto, per concessione pontificia, e perché possa facilmente portarsi al collo
o in dosso, specialmente dai nostri soldati a loro difesa e conforto,
viene da noi distribuito sotto forma di medaglia a croce,
con incise le parole della Sacra Scrittura, con le quali S. Antonio vinse e fugò il demonio:
Ecce Crucem Domini: fugite partes adversae! Vincit Leo de tribu Iudae: Alleluia!
Il Leone della tribu di Giuda è Gesù Cristo, Dio e uomo, redentore nostro!
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