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Il Cottolengo!
«... quaerite primum regnum
Dei et justitiam eius, et
omnia adîcientur vobis!»
Matt. VI
Il Cottolengo! Ecco il ricovero di tutte le umane miserie,
il mondo della cristiana beneficenza, la carità viva di nostro Signore Gesù Cristo!
È l’Istituto che non rigetta mai, che alla somma totale di povertà accolte,
per
quanto grande, per quanto grave, ammette sempre più
+ uno! Si chiama
la Piccola Casa della Divina Provvidenza, e forse si chiama Piccola Casa per antifrasi,
ha
detto un tale uomo di
gran nome: io crederei piuttosto
che il Santo uomo che l’ha fondata l’abbia chiamata Piccola solo rispetto
alla gran Casa della Provvidenza di Dio che è il cielo,
l’unica maggiore che vi sia prima di lei, l’unico ideale più grande, più generoso.
Come
sorse il Cottolengo sono pochi a Torino
e in Italia e fuori che nol
sappiano.
«Nel giorno 2 settembre del 1827 un padre ed una madre con tre figli
venuti da Milano ed avviati a Lione a cercarvi lavoro si fermarono a Torino
ad albergare alla Dogana Vecchia. Ammalatosi improvvisamente la madre
fu
portata all’ospedale di S. Giovanni, il più grande
antico e il più grande ospedale
di
Torino che allora era a Torino. Ma là non poté
essere raccolta per mancanza di spazio.
Non ebbe miglior fortuna ad un altro ospedale. Moribonda si dovette ricondurre all’albergo
e quivi fu chiamato in fretta un confessore. Questi fu il canonico Cottolengo
dei membri della Congregazione del Corpus Domini E Fra le sue braccia morì
la povera madre!»
Ma Giuseppe Cottolengo si commosse del miserando capo, e la stessa sera
espose ai canonici suoi colleghi il divisamento di togliere a pigione alcune camere
e di allestire alcuni letti per adagiarvi nei casi urgenti i malati privi di assistenza.
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Cadde il buon seme in buon terreno, e la Congregazione del Corpus Domini
approvò difatti nel 1828 una piccola infermeria nella casa detta della Volta Rossa,
la cui direzione fu affidata al Cottolengo.
In
seguito al C cholera
morbus del 1831 l’infermeria fu trasferita
nella regione di Valdocco, in una piccola casuccia, e fu là il centro
di quell’immenso nucleo di carità su cui si stanza da oltre settant’anni
l’ammirazione di Torino e del mondo.
L’ospedale del Cottolengo di Torino non è una casa sola grande, è dieci, è venti,
è
trenta è sessanta è
cinquanta è cento case grandi e piccole riunite in una grande
cerchia
di chilometri è una vera città!
Entrando, là voi vedete strade, piazze, orti e poiché tra qualche mese
saranno
compiranno i cento anni dacché il Beato
Cottolengo, avendo assistito
negli
ultimi momenti nell’ultima agonia una povera dama
madre francese,
madre di famiglia che non era stata ricevuta negli ospedali di Torino,
grandemente commosso e ispirato dalla santa madre concepì il pensiero
di aprire una Casa dove fossero raccolti infermi e di ogni maniera ciechi, storpi, epilettici
deficienti, miseri abbandonati da tutti, e senza distinzione di sorta -
e
ispirato e diede poi principio al Deposito della
Volta Rossa
La fanciullezza del Santo della Divina
Provvidenza Cottolengo
il gran il P il Padre
dei poveri
Il Beato Giuseppe Benedetto Cottolengo
fu
un povero umile povero
prete piemontese, nato il 3 Maggio nel 1786 a Bra,
terra favorita e visibilmente prediletta della vergine celeste, e morto a Chieri nel 1842
Sua madre, donna ricca di compassione pei poveri, non sofferiva che alcuno d’essi
partisse
dalla sua casa por casa
senza aver ricevuto l’elemosina, non mai tanto contenta
come
allora che avesse potuto fare un po’ di bene al Suo
prossimo.
E quando compariva alla porta qualche poverello,
metteva nelle mani del suo bambino una moneta o un pane e gli diceva:
«Vedi, i poveri sono i nostri fratelli, e bisogna aiutarli; va dunque a quel poveretto,
e dagli con bel garbo questa poca grazia di Dio».
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Egli ebbe una santa madre che, appena la vide capace d’intendere qualche cosa,
cominciò a parlargli della bontà del Signore, del bambino Gesù, della Madonna,
mostrandogli
come che i fanciulli
devono essere buoni come Gesù, obbediente come Gesù
e come Gesù dolci e affabili con tutti.
E
se lo prendeva intanto sulle ginocchia, e tenendo nelle sue manine
le anime
del caro figlioletto, gli insegnava le orazioni del mattino e della sera,
dicendogli che i bambini buoni, che vogliono bene a Gesù e alla mamma
le imparano presto, e le recitano sempre le orazioni.
E
lo conduceva di frequente alla chiesa
parrocchia e anche alla Madonna dei fiori,
un Santuario che sorge a un chilometro da Bra, dove la Vergine, madre di Dio e nostra,
si è degnata innalzare un trono di misericordia e di amore.
Alla
santa Madonna il Cottolengo era già stato offerto dai suoi
pî genitori
sin dalla nascita.
A
cinque anni il fanciullo, o avesse veduto qualche infelice
povero in letto,
o la madre, dovendo visitare degli infermi, l’avesse portato seco all’ospedale della città,
cominciò a pensare e concepire il desiderio di ricoverarne anche lui, quanti più potesse,
nella casa paterna. Perciò senza far motto ad alcuno, andava per le diverse stanze
misurandole con un bastoncino per vedere quanti letti avrebbero potuto contenere.
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La qual cosa vedendo sua madre, che non sapeva darsi ragione: ma Giuseppe,
gli disse, che cosa mi fai, che ti vedo prendere tante misure? E il fanciullo:
«Vedi, mamma, vorrei sapere quanti letti si potrebbero allogare in questa casa,
perché,
quando io sarò fatto grande,
voglio poi riempirla tutta di poveri ammalati».
Una lagrima di gioia cadde sulle guance della pia donna,
e il piccolo Giuseppe continuò a prendere le sue misure, e a nutrirsi di quei santi pensieri.
Era il principio di quella grande missione di carità
a
cui era chiam suscitato chiamato
da Dio, che ne voleva
fare di lui
il gran padre dei poveri, il consolatore degli infelici.
Aveva
otto anni
Il
cuore innocente del fanciullo, minore
puro e affettuoso,
si apriva come fiore delicato ai benefici influssi dalla grazia.
Divotissimo
della Madonna, la amava teneramente la
pregava tenerissimamente,
e in onore di lei praticava piccole mortificazioni e ossequî.
Era
tanta la stima, che god e
direi la venerazione, che godeva in casa
e
presso attorno nel
vicinato, che, quasi cambiatogli il nome di Giuseppe
lo chiamavano tutti l’Angelo. E la sua madre, piena di gioia e di fiducia nell’avvenire,
molte volte andava dicendo: «Io spero bene della mia famiglia,
perché
questo mio figliolo fa progressi tanto belli nella virtù, e
ci tira
e
sento che farà discendere sulla nostra casa la benedizione del
Signor di Dio.
Un bell’albero -
Come il viandante stracco da un lungo cammino si trattiene
e perde un po’ di tempo all’ombra ci siamo imbattuti in un personaggio -
Il Card. Federico Borromeo - bastò un rigo ad inarrivabile epigrafe
ai
piedi della statua della davanti presso
all’Ambrosiana
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Dopo un anno -
Dopo i solchi pieni di odio e delle asprezze della guerra -
Ecco sorgere in Genova il Cottolengo il granello di senape -
Necessità:
oggi visitai la padrona dello stabile - pleurite - L. 500
Un bell’albero della carità
Vita
Maggio del 1786 - Madre - Almerano come per la scuola primo di 12 fratelli
sei sfiorano la terra
Ottobre 1802 - la veste
8 Giugno 1811 - vice curato a Cornegliano
1861 - Laurea di teologia
1818 - Canonico Corpus Domini
fino al 1827 - Il Canonico buono
Episodio pietoso - Madre di tre bambini un quarto Giovanna Jonet
diretti a Lione - sera del 2 settembre 1827, in una stanzuccia dell’albergo
della Dogana Vecchia
A chi il Cottolengo confiderà il suo dolore? agli uomini, nò!
A Dio: entra al Corpus Domini un tocco di campana - alla Madonna delle Grazie -
un Rosario di Ave Maria - «la grazia è fatta! la grazia è fatta!
Benedetta la santa Madonna
Che grazia? la grazia d’un ospedale d’un più vasto e vario Istituto
che non avrebbe negata l’assistenza alla povera donna: un ospedale di pietà
e non di registri: di piena carità e non di burocrazie. Un ospedale provvidenza per i malati
e non lucro per i sani. Un ospedale dalle porte libere e aperte a tutte le malattie,
a tutte le miserie senza tanta carta, penna e calamajo (Renzo): senza timbri e senza bolli,
senza firme di sindaci o di segretario: Un’ospedale che fosse solo e tutto ospedale:
senza limiti di paesi o condizioni di età o di malattie con una legge sola;
di preferire sempre i più miseri e i più abbandonati.
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Senza tanti preventivi: rapido il concetto: rapidissima l’esecuzione.
Il Cottolengo si fà il segno della croce ed esce, solo in giro,
ed
ecco il 17 gennaio 1828: si apre
l’ospedale con 4 letti e due
3 malati, alla Volta Rossa,
vicino al Palazzo di città: i malati salgono a 40: visitati dal dott.r Giannetti,
colle medicine dell’Auglesio: assistiti da pie dame e fanciulle,
ansiose di dedicarsi alla carità 12 ne unisce il Cottolegno come dame della carità -
sotto la direzione della pîssima vedova Nasi Pullini - Ed ecco una nuova famiglia di suore
che nel 1830 compaiono nella chiesa del Corpus Domini - portando per distinzione
del loro candore e del loro amore un cuore d’argento sul petto. Sono le Vincenzine -
le ciocote dialettalmente, ad esprimere il voto e il programma d’una perenne ebbrezza
di divino amore.
Chiusura del deposito nel 31
Risorge dopo 7 mesi
Una strana carovana verso un umilissimo casolare di Valdocco
Due suore
il Cottolengo
un carrettino
un asinello
un cancrenoso
I vantaggi delle persecuzione la sublime missioni delle prove dei dolori.
A un superiore che lo vuol persuadere a desistere per sempre
«Lei non è pratico di cavoli - Al mio paese dove ne coltivan tanti, perché crescano sodi
e grossi, li trapiantano - Così avverrà Le difficoltà? Servono alla Divina Provvidenza
per trapiantare il cavolo. Vedrà che bel cavolo!
La calma, la semplicità, la pace del Cottolengo -
Così Don Bosco (quando fù sospeso)
La Madonna e i canarini(i Musici della Madonna - Scena da S. Francesco d’Assisi
Il cestino delle pere cotte - in attesa d’una processione - sul piazzale
del Corpus Domini - Come nella chiesetta Pescaronico anche lì un fra Fazio
avrebbe censurato - In cappa magna a comperar pere cotte ... Ma il decoro, ma la dignità ...
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Ecco non tutto ciò che hanno fatto i Santi è da imitare - Non sempre gli imitatori
hanno prestigio la grazia lo spirito dei Santi - S. Filippo Neri si baloccava
con la berretta da Cardinale - Però qui il Cottolengo ha ben onorata la cappa canonicale
portandola ad ...........................
Un osteria di bagordi in una Casa di carità dov’è male, pianto, dolore Egli passa,
e vi fa risplendere il sorriso, il gaudio, il bene la luce di Dio! e tutto con tale tranquillità
come se non avesse nulla da fare e non facesse nulla.
Manning: «Alcuni fanno ogni cosa come se non facessero nulla,
e alcuni che fanno nulla sembra che facciano ogni cosa»
La sua fede - il suo confessore ha più fede lui che tutta Torino
Vedetela sentitela nelle sue espressioni
In Domino - Divina Provvidenza Deo gratias
Questo è lo spirito del Cottolengo
Ora conosciamone l’opera:
Entrate
Descrizione della facciata entrante - Piccola
Casa della Div. Provv.
sotto gli auspicî di S. Vincenzo de’ Paoli - Non uscieri = Una suora umile che lavora
essa non cerca il perché della vostra visita: vi dice: Deo gratias = Avanzatevi:
Non sale inutili: non sale vuote: avete avanti lo spettacolo di tutte le miserie
avete davanti gli eroismi della Divina carità.
A nessun misero ha chiuso la porta: la Divina Provv. lo manda?
la Divina Provv. provvederà.
Alla morte del Cottolengo nel 1842 erano 700 e nel 1881 erano 2700
quando
moriva Auglesio a Alla
morte del p. Bosso nel 1891 erano 5000
alla morte del p. Ferrero nel 1916 erano 7500
Il p. Ribero volle subito sapere.
Là vi era un deserto: Ora vi è un paese Il cavolo trapiantato ingigantì
Sono divisi in famiglie e locali distinti secondo l’età, le malattie e i bisogni:
Orfanelli invalidi, sordomute, epilettiche ciechi immense corsie di malati
poi le due famiglie più vicino alla chiesa i buoni figli e buone figlie - i prediletti,
le gioie e i tesori la ricchezza della Piccola Casa
Sono 65 mila mq. di area ed è ancora la Piccola Casa!
I rifiuti, i detriti della società
È roba da Cottolengo
Frase gloriosa, inno mirabile
Come nel Manzoni (c.31) la peste di S. Carlo, ad apoteosi di S. Carlo
che negli immensi mali seppe avere sentimenti e carità più immensi!
Tanto è forte la carità!
Ma per chi è fatto il Cottolengo? - Non è per quelli che vogliono far la carità
sottrandosi essi e rubando alla carità.
Non ai parassiti caritatevoli
Non a chi può vivere del suo.
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Non a chi ò trovar posto.
Non ci devono essere due Provvidenze
Per v/ fratello dovete pensar voi - la Provvidenza dovete esser voi!
Il Cottolengo è fatto per gli abbandonati - E per i casi urgenti
una specie di pronto soccorso
Nel Cottolengo si deve lavorare - per quanto si può - Che è il lavoro?
la legge costitu
Lavoro e preghiera
Chi è più forte dia la mano al più debole
Si prega per i benefattori
La preghiera e la Provvidenza - «Pissidi vuote, sacchi pieni»
(Episodio con la Sorella Teresa) occorrevano 2 scudi suona - dà i due scudi e se ne va ...
A Carlo Alberto cambio di sentinella
Vescovo di Mondovì: P. Ferrero
La 5ª sentinella ebbe lo scambio: il quinto operaio
Temperatura rigidissima pregavamo, cantavamo lietissime nel loro faticoso lavoro
fu colpito: Soltanto il soprannaturale le può sorreggere e confortare:
quelle donne vedono qualche cosa.
Nel Quo Vadis: la risposta di Chilone a Vestinio che interrogava:
Dimmi che vedono i cristiani nel punto di morire? Vedono Gesù Cristo! (C. X)
Povere suore - Nobili signore - Benefattrici del piccolo Cottolengo di Genova
che vedete voi nel punto di morire? Vedrete Cristo? Vedrete Gesù
Venite, o benedetti dal Padre mio
[Domani vedrete i nostri poveri: Nei poveri è Gesù - La vostra carità la fate a Gesù.]
Che cosa ha visto il Cottolengo? - Perché a Chieri
30 Aprile 1842 a Chieri
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Pagina bianca. Il testo che l’occupava fa parte del file V061T070 Pag. 151-153
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1) Ci vuole un’opera stabile e permanente che sia una Casa e una sorgente di carità
2) Una carità sempre viva che non inaridisca mai
3) Il nome di Genova stà scritto a caratteri d’oro negli annali della carità -
4) La carità non ha partiti - sul terreno della carità scendono ad incontrarsi
uomini di parti e fin di credenze più opposte
5)
L’organizzazione della Organizziamo
la Carità - non solo è il precetto del Signore
p. Semeria Conf. VI Eredita del Secolo
6) La carità è gran parte della soluzione cristiana del problema sociale,
ma in quanto sia bene organizzata (vivaci sorgenti di ricchezza)
7) Nelle grandi città non suole mai mancare quella parte di poveri
che
non sono solo poveri, ma parassiti della povertà
miseria - Vi è una miseria cronica
ed
avventizia che dà di se un triste e vergognoso spettacolo per le vie
di Genova
e per le piazze di Genova dove in certi punti della città specialmente e in certe ore
è raro poter camminare senza incontrar mani che ti si stendono furtive,
voci che sommessamente ti chiedono pietà.
Genova
non vuole venir meno a quei doveri di carità che le
condizioni nuove
di tempi e di cose le impongono. Ella è città profondamente cristiana e benefica,
che
sa trovare nuove e più sempre
più copiose risorse. Chiedo l’appoggio della v/ simpatia,
l’obolo della v/ pietà -
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8) La chiesa il sacerdozio etc. è un mistero di carità la povertà evangelica
è sempre ricca quando l’agita un soffio di carità A mantenere vivace la fede
giova renderla operosa con la carità la carità alimenta in Gesù Cristo
e in un amore divino della umanità povera e sofferente.
È uno spettacolo nobile e commovente che fa insieme con tante altre cose,
augurar molto bene dell’avvenire di Genova
Ora, perché e come, malgrado tanta ricchezza di beneficenza nuova
e di beneficenza antica, è tanta ancora in questa Genova la miseria derelitta,
o troppo scarsamente, troppo inefficacemente soccorsa? È questo letto della miseria
molto più ampio del fiume di carità che per entro vi scorre? o di questo fiume di carità
con tanti sacrifizî alimentato più che essere scarse, sono male distribuite le acque?
9) Il grido cristiano della carità La casa della carità
O signori operosi nel campo della genovese e cristiana carità operosi nella carità
con non minore intelligenza che affetto -
Se
giova far opera perché la sorgente della intelligenza
beneficenza getti
più
ogni dì più copiosa, urge ancora più
adoprarsi perché ne siano meglio ripartite le acque
Non si tratta solo di eccitare a generosità i cuori - benché bisogni fare anche questo, -
ma di invitare a maggior riflessione e prudenza gli intelletti. Non si tratta solo di muovere
a far carità, ma di spingere tutti a farla bene. Non è la causa della povertà
che bisogna direttamente perorare, ma è la causa del parassitismo che bisogna combattere.
È un grido d’allarme per mettersi in guardia contro coloro che,
sfruttando
la v/ carità generosità,
non solo la stornano dallo scopo
che essa nobilmente si prefigge, di sollevar la miseria, ma la fanno riuscire
ad un risultato contrario ad ogni v/ intenzione e pessimo, di alimentare cioè il vizio.
È un grido d’allarmi per il pubblico intelligente e culto
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Bisogna convincerci che c’è qualche cosa altrettanto e più importante
che
il semplice far la carità,
ed è il farla bene
Solo quando questo si sia fatto, potremo rallegrarci d’aver compiuto il n/ dovere
e i ricchi d’aver anche tutelato i loro mediocri interessi
Nell’interesse della carità cristiana e nello stesso interesse dei signori
urge risolvere il problema della organizzazione della carità soluzione vera e feconda -
... Non amare i poveri solo per l’amore della creatura, ché l’amore alla creatura
facilmente è fallace e instabile, perché solo umano, ma nei poveri, vedi e ama Gesù Cristo,
e
sarà amore sovrumano l’amore di Gesù è fedele e
perenne: è un amore sovrumano,
che consuma e conserva, è un amore che aumenta la vita!
Chi
si abbraccia a Cristo e ai poveri per l’amore di Cristo, starà
in sempiterno avrà
riposo
retribuzione nella gloria di Cristo e starà in sempiterno Egli
accumulerà su di sé
e sulla sua famiglia un tesoro di consolazione e di gaudio avrà retribuzione
e riposo nella gloria di Cristo e starà in sempiterno ...
... la porta che non domanda a chi entra se abbia un nome ma soltanto se abbia un dolore
E quel Victor Ugò che faceva visita a Don Bosco che ammirava tut ...
avrebbe certo ripetuto la frase del galeotto: Che bella cosa è un buon padre!
In queste parole è la protasi: Gesù sul Monte
Chi è San Giuseppe Cottolengo? Don Bosco è conosciuto
eccetto pochi fortunati che furono in Italia la massa non lo conosce -
Egli fu canonizzato l’anno scorso - otto giorni -
Bra - 1786 - 3 maggio - Chieri 30 aprile 1842 sepolto a Torino il 3 maggio
I di 12 - 6 al cielo - Era gracile - anche nell’intelligenza sulle ginocchia della madre
la Madonna dei Fiori -carattere forte - piemontese leale, franca, forte, laboriosa,
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moralmente sana e religiosa -a 5 anni - carità - poveri - ospedale - Meridiana:
ma lumen vos caritas regat Corculum quod facit homines - (l’Angelo Rosario)
quando poi il cuore è ispirato alla fede e animato dall’amore di Dio, e del prossimo
Tempi
1802 I suoi tempi anima
semplicità semplice e
torbidi ...
.. Invalide e invalidi - epilettici, ciechi cieche, storpi e malati di ogni malattia
anche i locchi - eccetto i furiosi - mutilati - sordomute - sordomuti - orfanelli -
vecchi cadenti il rifiuto di tutti.
Vincenzini - Vincenzine - tutto a tutti - i buoni figli - la partita con Doro
niente forme burocratiche - Dama di corte - Arcivescovi - Il Cottolengo e S. Francesco -
la Madonna la Comunione, il Papa - la fede - P. Fontana vanno dal suo Confessore -
Le
prove - l’avevamo lo
avevano detto - non ha base - è un’asciuga borse -
alla Curia Arcivescovile - a Carlo Alberto - Cambio di sentinella!
Charitas Christi urget nos! - Vi era un deserto ora è un popolo circa 17000 -
quanto si spende? - Ordine - pulizia - serenità - lavoro - roba da Cottolengo -
peste di S. Carlo
Chi sono i poveri? sono i padroni
Chi sono i poveri - sono Gesù Cr. - Eliane - Cesare Lombroso -
Comm.r Focascetti - Il tramonto - Susin - Gesù venne con la bontà la carità
che tutto vincerà
Deo gratias!
P. Cristo imbarazzo - lavoro, Ingegneri - Tribunale - pubblico eletto
Deo gratias!
Siamo all’antivigilia - Perché siamo qui
Aurora del Cottolengo le date
I Tempi
Aurora dell’Opera - Camoins Mecong.
2 Sett. 1821 - La scena pietosa - il permesso
Che cos’è la Piccola Casa - Miriel
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Le Persecuzioni - via! - Cos’era Valdocco - l’Osteria del Brentatore
Che cos’è Valdocco - Visita al Cottolengo - quanti sono - quanto si spende?
non ha redditi
Le Sorgenti
fede
abbandono alla Div. Pr.
preghiera
comunione
La condizione per essere accettati - La condizione per restare - lavoro non ha mezzi
Caratteristiche
S. Cuore - S. Alfonso nella morale nella pietà
S. Fr. di Sales - nella carità
San Vinc.
il Cottolengo semplicità - serenità - calma
Molti punti con S. Filippo e S. Fr. d’Assisi
Attività instancabile e prodigiosa niente burocrazia
pietà discrezione
Attaccamento alla Chiesa e al Papa
La Carità - Charitas Christi urget nos! - Dove credete che stia la morale grandezza
Gesù e la bontà - Non - Chi sono i poveri? - I tesori della Chiesa -
Focacetti ciles Lombroso - Le Eliane - Quo vadis ? Chilone a Vestinio
Invito alle 2 ½ del 21 col Piccolo Cottolengo Arg.
Vi invito a vedere Gesù Cr. - I pietra
Avellaneda - Carlos Pellegrini - la I Chiesa - 5 pad. - il Gardin d’infancia -
la Casa de los padres - 2 nuovi padiglioni - Il Presidente 8 o 9 - Cottolenghi -
anche in Cile - così in Europa a Milano, a Genova in Polonia in Nord America -
Un grande parafulmine Digitus Dei - Maestosamente sotto la cupola di Michelangelo
19 marzo 1934 - in greco e in latino -
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Un’altra cupola - fede - speranza - carità - preghiera
Pasteaur - e scienza: la salvezza non solo degli Ospedali, ma del mondo
Sta sotto le due grandi ali: carità e scienza
Questa carità che edifica e unifica in Cristo carità che è onnipossente
e trionfatrice di tutte le cose
Pax vobis - Ring.r ai promotori, agli amici, alle benefattr. alla stampa -
Perché siamo qui? per animarci al bene - per darci la mano - dirò parole semplici -
come D. Bosco, come il Cottolengo - Che cos’è il Piccolo Cottolengo Genov.?
che vuol essere? - Richiamo dai Miserabili di Victor Ugo la scena del galeotto
Ecco che cos’è o vuol essere il P. C. G. - Da chi prende Nome? - Il Cottolengo!
quando in America - una città? un’Opera pia una persona? è tutto questo -
Un’Opera detta quale fa diritto la sventura e maggior diritto la maggior sventura -
Come sorse? Come quando si dice andare a Pavian - si dice andare alla Miseria -
così quando si dice roba da Cottolengo significa - Vera Arca di Noè -
Charitas Christi urge nos - dove non ospiti, non ricoverati, ma padroni.
La Carità
Virtù divina - Dio è Carità - virtù propria di Cristo - in questo si conoscerà
se siete miei seguaci - se vi amerete a vicenda - I e 2do Comandamento -
Diliges Deum tum - Diliges proximum - La carità ciò l’amore puro, atto disinterressato
è Cristo che l’ha portato sulla terra - Che ha detto Cristo? fin qui vi hanno detto vendetta
per vendetta, in seguito, occhio per occhio, dente per dente: io vi dico amatevi a vicenda:
vincete il male col bene, pregate per chi vi perseguita amate chi vi odia:
benedite chi vi maledice - Amatevi come Dio vi ama, quel Dio che è padre di tutti
che sparge la sua pioggia bene, su fa splendere il sole sui buoni e sui cattivi -
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S. Paolo - parlassi tutte le lingue degli uomini degli angeli, avessi tanta fede
da trasportare le montagne se non ho l’amore di Dio e degli uomini sono niente.
E non si può amare Dio se non ami anche l’umanità - sono un’unico grande
e sacro amore - Non dire che ami Dio che non vedi se non ami il tuo fratello che vedi -
E ama non con la sola lingua, ma in opere e verità - fare del bene sempre,
del male mai a nessuno. Ed egli diede l’esempio si immolò, perdonò, morì amando
e pregando per i suoi barbari crocifissori - passò facendo del bene a tutti.
Pregò che tutti i suoi si amassero e formassero una cosa sola e infatti
era cor unum et anima una - Che era l’amore della umanità prima di Cristo -
le Civiltà orientali - l’Egitto? - le piramidi, la sfinge, gli obelischi - la Grecia -
il Partenone - i varî ordini dell’architettura: dorica jonica, carinzia -
Ma dove sono il Tarigeto - A Siracusa? - il teatro greco, l’orecchio di Dionigi -
la fontana Aretura - E Roma? il Panteon, la Mole Adriana, la pir. di Caio Cestio,
la Tomba di Cecilia - Metella - il Colosseo - Leopardi -
lui non vedeva la gloria: noi oggi la gloria la vediamo e la gloria imperitura
quello che prima di Cristo non vediamo era anche ...
... la potenza, non l’umanità - o dovete andare con la lanterna di Diogene,
e che non vi portino alla rupe tarp.
Che si è fatto per soffocare la carità? Tutto si oppose alla diffusione dell’amore di Cr.
e della Umanità: essi riconoscevano vedete come i cristiani si amano!
Ma l’odio settario de’ sacerdoti degli dei falsi e bugiardi; i pregiudizi, le istituzioni,
i costumi le leggi, i popoli, la filosofia, i Cesari - Che non s’è fatto per soffocare
il soffio della Carità? - Dovette nascondersi per tre secoli sotto terra nelle Catac.
o nelle carceri tra le spade, prepararsi al martirio Ma la Carità è soffio di Dio, è vincitrice
è trionfatrice di tutto. Già Virgilio aveva divinato che una stirpe nuova
sarebbe discesa sulla terra - i germi d’un secolo atteso e novissimo fervevano
nel seno della umanità: Nova franchigia annunziano i cielo e genti nove -
il sangue dei Martiri bolle e muoiono gridano amore l’ultima preghiera S. Ignazio
e Policarpo
Già volge al vespero l’ora dei forti: sul Divin Tevere vincono i morti
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Deus Charitas est, et Charitas natura sui diffusiva est - Paolo: non il ferro,
non l’acqua, non il fuoco mi separeranno e così l’umanità.
Ed ecco, prima che gli Apost. si dividano il mondo pei poveri - i Diaconi - Lorenzo:
ecco i tesori della Chiesa = 5000 poveri -
La carità spezzo i ferri della schiavitù, riabilitò la donna e la fece il vero focolare
morale della famiglia, la madre onorata dei figli l’angelo della casa.
Subito sorsero ospizî per la sventura, pei vecchi pei malati, per gli orfani -
da per tutto Case di carità, anche su le vie battute dai Romei ospizî per pellegrini
diretti a Roma, a S. Giac. in Galizia, a Gerusalemme. I Monasteri si aprirono ospitati,
templi
sacri alla fede pietà,
al sapere, alla carità - S. Bernardo - S. Pietro Nolasco -
S. Giov. Matha, S. Giov. di Dio, S. Gerolamo Emilia - S. Camillo de Lelles - S. Vincenzo -
S.
Gregorio - S. Martino - E anche la carità per
per il cuore.
E le più recenti istituzioni sono degne delle antiche Gli ospedali civili,
sono di fondazione religiosa le suore etc. Don Bosco, il Cottolengo
tutte hanno per insegna le parole di S. Paolo, che sono scritte sul frontone
del grande Cottolengo di Torino e sui Piccoli nostri Cottolenghi: Charitas Christi -
Chi ci anima è l’amore di Cristo - l’amore di Cristo ci spinge e c’incalza -
Riposare il cuore sul cuore di Cristo - Cor Pauoli Cor Christi - allora per amare i fratelli,
distruggiamo noi stessi: eleviamo l’edificio dell’amore all’umanità
sulle rovine dell’egoismo e d’ogni n/ amor proprio. Allora si va incontro all’uomo
anche
ridotto allo stato di bruto: come si va
incontro al selvaggio si sente
si comprende Cristo che dice: tutto quello che tu fai, lo avrai fatto a me:
allora si dice al fratello: fratello, ti amo, e sono pronto a morire per te
e
pel fratello si muore. Quando
Se c’è la carità, anche quando la ingiuria
degli anni
o la degradazione del vizio hanno fatto dell’uomo un oggetto di disgusto intollerabile
si dà la vita, e si dice col grande monaco col fierissimo e santo Savonarola:
fratello, sei uno sventurato, ma io ti amo: o come il Cottolengo che abbracciandoli:
voi siete le gemme della mia Casa. Ma non vi è che Gesù che può ispirare questo amore,
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Gesù che ha detto: tutto quello che farete ai più piccoli, ai più poveri de’ miei fratelli
l’avete fatto a me. E infatti, quando domandate a S. Vincenzo o al Cottolengo
dove abbia trovato tanto amore, i loro occhi guardano l’umanità e guardano G. Cr.:
i piedi di Gesù sono i piedi dell’umanità, le mani di Gesù sono le mani dell’umanità.
Essi amano Gesù Cr. e poiché l’amore fa risplendere l’oggetto amato,
dappertutto vedono G. Cr.: i suoi piedi, le sue mani, le sue piaghe il suo cuore:
in fondo all’umanità più dolorosa si vede Cristo - la riscossa di Cesare Lombroso
e Eliane - Chilone e Vestinio
In ogni cosa ed evento il Cottolengo vedeva il Signore, amava il Signore,
cantava il Signore - Il Cottolengo aveva molto somiglianza con quel S. Francesco d’Assisi
che
era tutto serafico in ardore: e cantava
fratelli e sorelle salutava il sole, le stelle,
l’acqua, gli uccelli, il lupo di Gubbio, sorella morte e Madre terra, - così il Cott. i Canarini.
Perché i Piccoli Cottolengo?
Dio e Patria. Dove sono? All’Estero e, specialmente in Argentina ad Avillaneda -
In Cile a volo si le Ande a quota di circa 6000 mtr. Aconcagna le impressioni -
A Santiago a Valparaiso - presto in Ispagna
Non è mai mancato nulla? Mai! - A Genova dal 1924 = sono 7 Case - più di 1000 -
tre anni lontano: [1934-37] nulla è mancato! - il cuore dei Genovesi - Niente reddito fisso
Che cosa volete fare di Genova? Una testa di ponte per la conquista del mondo a Cristo
Che cosa hanno? tutto quello che fa bisogno. Avete una prova che sono da Dio?
Crederei
di sì - che, malgrado la mia inetti
miseria, la mia indegnità e le ostilità,
sia
stato in piedi. - Avete avuto delle prove delle
persecuzioni dei nemici?
Sì, a gloria di Dio e per la grazia di Dio
Vi sono cose mirabili? Crederei di sì: non avere niente,
e non mancare mai del necessario.
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Siete mai andato in giro a cercare denaro presso le banche o presso le autorità
o i
signori di Genova? Non mi pare - Quante Case avete? 7 domani 8 -
Avete debiti
Avete finito? - No, comincio ora - Come fate ad andare ora avanti?
Con la Div. Provv. - Come le macchine dei treni, quando camminano a carbone -
Ora avete debiti? - No - Avete bisogno di denaro? - Sì - Per fare? - Poi si paga sempre -
Non avete mai fatto bancarotta? Mai. Falliscono gli uomini, la Div. Provv. non fallisce.
La Volpara - Un giorno sul petto di Gesù - Devo finire col Cottolengo -
oggi 30 Aprile - La Canonizzazione - 19 Marzo del 1934
Deo gratias!
Casa di Tortona: dell’uno e dell’altra la mia gioja - dopo 10 anni -
sia benedetto il Signore - Ringraziamento - Non sò come fare a parlarvi
del Piccolo Cottolengo Genovese è un nulla - Se avrò tempo ve ne dirò qualche parola
poi
poi - Intanto il 22 aprile Ora
con l’inaugurazione di Paverano. Mia gioia -
S. Giuseppe alla vigilia della santificazione Cottolengo e Don Bosco santo dei poveri
Vi dirò qualche cosa di questa Piccola Opera della Div. Provv. come è nata -
ai piedi della chiesa -vive ai piedi della chiesa - null’altro desidera che di vivere, lavorare,
amare, servire, morire ai piedi della chiesa - Oratorio - S. Bernardino - la Div. Provvidenza
chi fà tutto è la Divina Provv.za e la S. Madonna - Dopo Dio, Don Bosco
Il rapido progresso e i felici risultati si devono alla benedizione dei Vescovi e del Papa
dalle 70 - Istituti, chiese, chiesa a D. Bosco a S. Giuseppe migliaia di giovani
e di poveri - Siamo per i piccoli e per i poveri - Venezia - Roma - Milano -
Come si andò a Roma orfani terremoti - cosa abbiamo a Roma - Missioni Polonia chierici
600 chierici - 100 sacerdoti - 2 Vescovi leprosarco.
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Aedificavit sibi domun Maria - Vos autent fratres nolite deficere brefacentes
(II ai Tess.)
L’arca di Noè - la preghiera: le nostre rendite stanno nella preghiera:
unicamente nella preghiera laus perennis - case a Torino anche i muti,
così anche i deficienti pregano Servite Domino in laetitia - Vado Roma
Tu scis, Domine, quia amo te!
Amen amen dico vobis, quadiu fecistis uni ex his fratribus mois uninimis
mibi fecistis (Matt. XXV)
Venite benedicti patris meis, possidete paratum vobis regnum
per ogni gioia e per ogni dolore, per chi dava pochi soldi e per chi regalava milioni
quando i poveri aumentavano quando i creditori lo assiepavano
quando senti vicina la morte e la salutò: brutta terra e bel Paradiso
Vado, ma mi ricorderò di voi ... il 22 aprile comm. i morti ringr. i vivi -
Chi entrasse nella Casa di Tortona
3 Maggio 1876
+ 30 aprile 1841
2 Maggio a Torino
10 anni - non abbiamo fatto niente - ma comunica e voi, o Beato Cottolengo -
E voi, o Padre amatissimo alzate tutti e due la vostra mano e benediteci
Deo
gratias! demus gratias a Dios - Così
era solito Con questa professione,
Deo gratias nelle gioie, Deo gratias nei dolori, Deo gratias
quando i poveri si moltiplicano, Deo gratias nella vita, D. nella morte: e sempre
Deo gratias!
E Deo gratias in questa antivigilia della inaugurazione del P. C. A.
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Veramente io mi sentivo imbarazzato a venirvi a parlare - e non sapevo come
cominciare era un po’ come il p. Cristoforo del Manzoni che ...
e jeri trovandomi con due egregi amici e con tanto lavoro
manifestavo le mie difficoltà ma ... davanti ai Tribunali - tanto più davanti al mio stuolo
eletto di sig.re e signori distintissimi - io poi non m’aspettavo di avere l’onore
e la difficoltà di parlare davanti.
Perché siamo qui? per animarci al bene, per infervorarci nell’amore di Dio
e degli uomini, specialmente de’ più umili de’ più abbandonati e infelici,
segu
guardando al Santo che è il protettore de los
desamparados; Imparare da lui la strada
Non la correremo a grandi passi? Sia! ma almeno la nostra strada non sarà la strada
dei passi perduti.
Ricordiamoci che sul buon cammino, con la mano nella mano di una buona guida
com’è il Cottolengo, faremo del cammino: anche a piccoli passi Iulo giunge a salvezza
dice Virgilio: «Sequiturque patrem non passibus aequis» Animo dunque dietro
il Cottolengo ed esaminiamo l’Opera che prende «come dietro il Maestro fa il discente» -
Non sarà una predica, non una Conferenza - non la saprei fare,
uso a trattare con poveri ... sarà una parlata alla buona.
L’Aurora del Cottolengo - Chi è il Cottolengo? - di Don Bosco tutti sanno
Era
un umile padre nato il 3 Maggio il 1786 sono 150 anni a Bra in
del Piemonte,
in Italia - Era il primo di 12 fratelli - 5 appena toccarono - Ebbe una grande madre
come
la mamma Margherita di Don Bosco - prima
come prima che nascesse
alla Madonna dei Fiori - l’uomo si forma sulle ginocchia della madre -
lo
educò alla fede alla pietà carità
verso i poveri elemosina - Ospedale - (il gnomone)
me lumen vos charitas regat misura la stanza - prega - l’Angelo.
Nel
1802 la talare - mentre l’anno
che a Parigi suonavano a gloria le campane
e
salutavano la resurrezione del culto- 1806 i minori; nel 1810 gli
ordini minori
il suddiacono: nell’1811 sacerdote
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Tenente a Cornegliano d’Alba - poi a Torino ai corsi di perfezionamento
delle
discipline sacre che gli maturarono la l. in teol. nel 1816 Nel
splendida laurea -
che meravigliò tutti - gracile molto modesto ma poi chiamato il Cicerone,
possedeva bene la lingua latina e aveva doti singolari della parola - Dux verbi -
Nel 1818 canonico buono Il 2 settembre del 1827 la scena pietosa che lo portò
alla istituzione della Piccola Casa della D. Pr. colla vita e colla storia
della quale si confonderà l’ultima parte della sua vita - Il 21 apr. 1842 va a Chieri -
dove muore il 30 - Il 3 maggio è sepolto a Torino - Aveva 56 anni precisi.
Della sua vita ¾ passano nascosti e travolti nell’onda comune - bastaro spirito
e nome da lui 15 anni a creare un’Opera che è un mondo di carità.
I suoi tempi:
Elba - S. Elena -
L’Aurora dell’Opera si era venuto preparando
Camoens - alla foce del Mecong e salva al suo Portogallo las Lasiadas
En sia di immortati - Così il nostro sta come torre ferma - L’ora sua - S. Vincenzo -
Olocausti pur di giungere a rendersi più perfetto - sono di questo tempo
efficace al bene altrui - La sua prima predicazione - la prima forma tutta sul quinci
e quindi - come Don Bosco - Così il nostro sta come torre ferma - Parola semplice -
amoroso, confortatrice - parola non volle che non fosse efficacemente creatrice
di speranze e di bontà - Foscolo: odio il verso che suona e che non crea -
Badate che rinunziare a far sapere che si sa è grande umiltà ed immolazione -
Il
ciabattino di piazza erbe - egli il teologo collegiato che
chiamato a dare le lauree
sacrificò la parola che brillava, ma non faceva ardere i cuori - il 2 settembre 1827 -
l’Episodio pietoso - il deposito della volta rossa - 2 camere e 4 letti - che poi salirono a 40
Ma ora che - Che cos’è la Piccola Casa della Div. Provv. in Torino
o l’Opera del Cottolengo
Il galeotto Myriel
1862 - da 35 anni - Che bella cosa è un padre! che ma Victor Ugo che avrebbe
non meno le tristi accoglien
È dà principio alla Piccola Casa - a Cavoretto - Via!
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17 genn. 1888 alla Casa della Volta rossa - via! sett.bre [18]31
27 aprile [18]32 - un carrettino, un cancrenoso - due stanze - una stalla -
per chi? -
Trapiantava i cavoli - La compagnia dei pazzi!
Anche Don Bosco - La maternità del bene - senz’acqua non fiorisce la terra,
né è anima senza lagrime
Persecuzioni - Accuse - i canonici del C. D. Curia - Tribunali
i fratelli, fin i sacrestani - vanno dal confessore P. Fontana
perché lo ammonisca, lo corregga, lo minacci
Lasciatelo fare! Ho più fede lui di tutta Torino!
Che era Valdocco? - L’osteria del Brentatore - La città della carità - Visita alla Casa -
si esce migliori - chi sono i padroni! - Ordine-Famiglie - quanti sono? Quanto si spende!?
Roba da Cottolengo - Peste di S. Carlo 1576 - frase gloriosa - Condizioni? -
per essere accettati - per restare - lavoro e preghiera la fede - fiducia nella Div. -
In Domino - Deo gratias! - tutto da Dio - Le sorgenti - Gratri un libro: le sorgenti -
la preghiera - sono attive e lavorano, anche le mani giunte - laus perennis
Le caratteristiche: niente burocrazia - niente carta penna e calamaio
semplicità e calma d’occhio e di mente
serenità - santità ilare - affabile - lieta - alla S. Filippo, Don Bosco,
S. Francesco di Sales.
Molti punti di contatto con S. Francesco d’Assisi
un’attività instancabile e prodigiosa
Non
era un cattivo balordo
- di Santi tanti non c’è n’è
Col
Ministro - Con Carlo Alberto
La sua grandezza - non nelle arti - filosofia - lettere - scienze
la sua carità nel suo gran cuore.
In che credete voi che stia la grandezza morale dell’uomo?
Non nella forza bruta, mai nei muscoli - non nella intelligenza -
può essere un deposta - allo stesso.
Nap. grande genio di guerra che s’assise arbitro
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tra due secoli, l’un contro l’altro armato - Fu vera gloria?
ai secoli - La grandezza morale dell’uomo sta nel cuore
Hai senno hai valor, ti stimo - Hai buon cuor? sei dei mortali il primo -
Cicerone - In che cosa sta la superiorità del Cristianesimo? sta nelle opere della bontà -
Cristo venne con la bontà - non con la filosofia, non con la spada, non con l’eloquenza,
venne col cuore, con la misericordia, col perdono, con l’olocausto, con la carità
che è pietà di madre in terra e patria non conosce altra che il cielo
È la carità che sull’arco della Piccola Casa è sintetizzata nelle 4 parole
di S. Paolo = Charitas Christi urget nos
dilatentur spatia Charitatis -
L’anima di tutto al Cottolengo è Dio: Deus charitas est - Cristo è il divino olocausto
della carità - la carità è il distintivo come è il precetto di Cristo: amatevi a vicenda:
in questo si conoscerà se vi amate! diligite alterutrum - Non dite di amare Dio
che non vedete, se non amate Dio nell’uomo che vedete - nei poveri è Dio
Comm.r Focaccetti - Prefetto di Pisa e Cesare Lombroso - positivista -
che visse in combutta con quel discepolo di Ardigò - che finì di suicidarsi -
Ferri che venni qui ad insultarvi ... perché ...
Le Eliane - Soltanto il soprannaturale le può sorreggere quelle donne
vedono qualche cosa e confortare.-
La quale espressione richiama al Quo Vadis di Scienchevic la risposta di Chilone
a Vestinio che interrogava: dimmi che cosa vedono i cristiani in punto di morte?
«Vedono Cristo» - Sì, vediamo Cristo.
Vedeva Cristo negli appestati S. Carlo Borromeo - Cristo il p. Felice nel Lazzaretto
di Milano - Cristo vediamo noi: e di chi sarà l’avvenire? di chi sarà il cielo? - Te Deum
Maestosamente sotto la cupola di Michelangelo - Amen amen dico vobis
quandiu fecistis uni ex his fratribus meis minimis, mihi fecistis -
Ecco: io avevo fame.
La nuova cupola - Pasteur.
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