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Ai miei nostri benefattori
e benefattrici
Una vita lunga viene, generalmente, giudicata un dono ed una grazia temporale
tra
le temporali, la più
desiderate. Noi vi aspiriamo per natura, e Iddio medesimo,
promette
e sovente, concede un tal dono a chi fa bene, e lo
nega e lo ritira,
talvolta,
bene spesso, a chi fa male.
Ora, tra quelli ai quali il Signore concede una vita lunga, come per premio
su questa terra, la sacra scrittura annovera le persone caritatevoli.
Ne abbiamo, tra gli altri, uno splendido esempio, che giova esporre brevemente.
Il pazientissimo Giobbe erasi fatto occhio al cieco, piede allo zoppo,
il difensore degli oppressi, il consolatore degli afflitti, il sostenitore delle vedove,
il padre degli orfani.
Or per questa sua carità verso i bisognosi il Signore, dopo di averlo provato
nel fuoco della tribolazione, gli fece incontrare la più grande benevolenza tra i suoi parenti,
conoscenti ed amici; - poi gli diede il doppio dei beni che aveva perduti, e per giunta,
gli concesse una lunghissima vita.
È commovente quello che lo Spirito Santo fece scrivere di questa nuova prosperità
del caritatevolissimo Giobbe: E andarono a ritrovarlo, così il sacro testo,
tutti i suoi parenti dell’uno e dell’altro sesso, e tutti quelli che, prima,
lo avevano conosciuto .., e ognuno di essi gli diede una pecora e un orecchino d’oro.
E il Signore lo benedisse, da ultimo, più che in principio ....
Dopo queste cose, visse Giobbe 140 anni, e vide i suoi figlioli e i figlioli
dei suoi figlioli sino alla quarta generazione, e morì in età avanzata e pieno di giorni
(Iob. Cap. XXIX e XLII)
Potrei ancora riferire altri esempi consimili, essi pure eloquentissimi,
tratti dalla sacra Bibbia, o dalla storia ecclesiastica o dalla profana; potrei citarvi,
eziandio, le longevità fortunate di parecchi benefattori e parecchie benefattrici nostre;
ma, per amor di brevità, vi osservo soltanto che il fatto sopra narrato di Giobbe
sembra essere stato dallo Spirito Santo appositamente esposto
alla considerazione degli uomini con lo scopo di persuaderci che chi fa bene, trova bene,
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chi fa misericordia trova misericordia, che la stessa misura di pietà,
che
noi usiamo verso i bisognosi, Iddio la usa
userà verso di noi, e che
«beato è
sarà colui,
che ha pensiero del misero e del povero, perché il Signore lo libererà nel giorno cattivo»,
cioè nel giorno della calamità e della afflizione. (Salm. XL.)
E così sarà pure di voi, o miei buoni benefattori e mie buone benefattrici,
se non verrà meno nel vostro cuore la carità verso i poverelli di nostro signor Gesù Cristo.
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