V061T076 V061P185
La morte di fra Giuseppe eremita della Divina Provvidenza
In un’alternativa di timori e di speranze, non ostante le cure più sapienti
ed affettuose, moriva a Rodi (Mar Egeo), dopo brevi giorni di malattia,
il nostro caro fra Giuseppe, che fu dei primi eremiti della Divina Provvidenza.
Era nato a Scaldasole (prov. di Pavia) il 4 ottobre del 1882, al secolo Torti Pietro.
Entrò in Congregazione nel 1903, a 21 anni.
e
g Gli benedisse l’abito da eremita sua Eccellenza
rev.ma Mg.r Luigi Misciatelli,
alla Colonia agricola di S. Maria a Montemario in Roma, il 25 marzo del 1904,
imponendogli il nome di frate Giuseppe, in ossequio al santo Padre Pio X,
che
avanti di essere Papa si era Giuseppe Sarto.
Quel
giorno ricevet In quella circostanza ricevette pure
l’abito da eremita
un
altro dei nostri, tutt’ora vivente, don Pensa, amico
grande amico di
Ispettore per le Case del Veneto, fraternamente unito a fra Giuseppe e dello stesso paese:
e
a lui Pensa
fu dato il nome di frate Pio, sempre in ossequio al Papa Pio
X, di s. m.
Anche
prima di venire con noi, la sua
condotta di fra Giuseppe,
ci
scriveva il suo parroco don Ernesto Colli, fu
era sempre stata una condotta lodevole
ed esemplare.
Egli
lavoro per lavorò
nelle nostre Case di Noto, Colonie
agricole di Sicilia,
di
Cuneo e di Campocroce di Mirano, dove emise i suoi voti perpetui;
passò poi poi
al
nostro Seminario delle missioni estere, e fu
venne mandato in Palestina.
Da
alcuni anni era aveva
la direzione pratica dei lavori agricoli
della
Colonia di Mangavlì, dell’
ospizio scuola
agricola di Acandi dei Cavalieri = a Rodi,
dove era amatissimo; la semplicità, l’operosità, la bontà furono le caratteristiche
del suo apostolato, che gli conquistò la stima e l’affetto universale.
Era
ancora vigorosissimo, e nulla
lasciava supporre una fine così repente.
Sopportò il suo male con edificante rassegnazione, e, confortato dai Sacramenti,
rese la sua bell’anima a Dio l’11 ottobre, a 51 anno.
Come
presso di noi è costumanza, ora il
primo che ora chi vestirà per primo
il
saio povero saio da
eremita della Divina, Provvidenza, prenderà il nome
di fra Giuseppe, e per tutta la sua vita offrirà ogni giorno speciali preci pel compianto
nostro
fratello, passato da questa misera vita
a vita beata.
V061P186
La scomparsa di fra Giuseppe è un gran dolore per la Piccola Opera,
ed è una vera perdita, ma sia fatta la volontà del Signore!
Pregherà
per noi e per Per lui noi pregheremo sempre, sicuri
che egli
si
ricorderà di noi e di tutti i benefattori nostri; e
la sua preghiera ci conforterà
e
susciterà anche nuove, buone vocazioni, e
ci porterà nuovi fratelli!
Sebbene abbiamo fiducia che l’anima sua goda già il premio dei santi,
tuttavia raccomandiamo il caro defunto ai suffragi affettuosi degli amici
e
delle ottime nostre collaboratrici e lettori.
I
suoi funerali e il rimpianto e commosso p è detto da quanto da
quanto
ci
scri il nostro don Gatti Vittorio
E
riteniamo di far loro cosa grata Riportando
alcuni qualche scritti che parlano
riportando
una lettera di don Gatti che parla del suo funerale, ed
e ci dicono il e del vivo,
commosso
rimpianto anche da parte delle destato,
e la parte qualche
scritto
che dice la parte presa al nostro lutto dalle prime autorità di Rodi,
come
dalla e dall’Associazione per le missioni
italiane all’estero.
¨