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[31 Marzo 1905]
Facciamo!
La condotta che debbono tenere i figli fedeli della chiesa e del S. Padre
Al movimento cattolico come lo vuole il Papa concorriamo come umili soldati
secondando con tutto lo zelo quell’uniformità di azione voluta dalla s. sede
dando bando alle dispute: facciamo - Fide et operibus. Fede e opere preghiera e azione -
la preghiera fortifica e l’azione ottiene - Spirito di fede e opere di fede.
Bando alle dispute - avanti, fratelli e amici miei, avanti da buoni soldati -
Ut
boni milites Christi! Dichiarazione - Ora - Non basta tace
più lavorare e tacere -
la lunga durata della prova dolorosa a cui è sottoposta in alcuni paesi la chiesa
sembra
che abbia indebolito lo in
taluni lo spirito e facc e
venire fatto venir meno
il
coraggio, sicché, temendo essi per i
la poca spirito di fede
che la chiesa così oppressa,
non possa più oltre sostenere il peso di tante sciagure, piegano la fronte
alle
ingiuste esigenze pretese
dell’errore e dell’ingiustizia
E tale e tanto è l’ipocrisia dei falsi fratelli che non ci volle meno
di
una un tal atto lettera
e di tutta la energia
di pr di proprio pugno del Papa
non
più visto da 50 anni in qua e dell’energia
di tutta l’energia di Pio X -
Il Papa deporrà nelle mani di Dio i vostri memoriali - (pensateci bene) -
nessun figlio fu benedetto da Dio che ha insultato il suo Padre.
Voi passate, il Papa resta
La parola del Papa racchiude sempre preziosi insegnamenti, utilissimi a tutti -
documento della sapienza e fortezza d’animo del nostro glorioso santo Padre Pio X;
intendo
dire la lettera provvidenziale che egli indirizzava testé all’
Sua Emin. il sig.
Cardinale
Svampa di Bologna. - Pur troppo anche nel
campo nelle file cattoliche
è
penetrato sebbene in minima parte e
sotto specioso pretesto quello spirito
di
insubordinazione e di opposizione più o meno segreta ai
legittimi superiori
alla legittima autorità che è, si può dire, la piaga caratteristica e più esiziale.
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A medicare questa gran piaga e a prevenire le funestissime conseguenze,
è appunto rivolta la stupenda lettera del sommo Pontefice lettera per cui
gli dobbiamo la più sentita riconoscenza, e alla quale debbono tutti i veri cattolici
uniformare i loro giudizi, il loro linguaggio la loro condotta
¨