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[l’azzurro è dattiloscritto]


          [Da la rivista «La Madonna»

          Roma, 31 Marzo 1905 - N. 3]


Amiamo Preghiamo la Madonna!


 Per tutta Italia, come, del resto, pel mondo, è impegnata una mischia fatale

di principî diversi, donde dipenderà l’avvenire di questa nostra cara terra così bella,

e pur tante volte così infelice.

 La chiesa è sicura della vittoria perché lo ha detto il Signore,

ma Iddio vuole sia vittoria guadagnata da tutti i suoi figli.

 L’arma migliore, e che tutti possiamo adoperare, è ancora ed è sempre la preghiera.

 Il frastuono dell’uomo animale, che non comprendono le cose dello spirito,

non arrivi mai, o dolci fratelli, a soffocare il cantico soavissimo delle anime nostre.

Anzi, all’urto degli infami, che mirano ad accendere l’odio nel cuore del popolo

ancora semplice e buono, opponiamo l’armonia e la carità delle nostre preghiere.

 Ai mali nostri quale rimedio terreno?

 Ogni via dell’umana vita è seminata di spine e di pianto: quaggiù lontano dalla fede,

quaggiù non c’è raggio di luce che prometta efficacemente un migliore domani!

Preghiamo adunque, o fratelli; accorriamo ai piedi della Vergine

donde si spargono su tutta la terra le acque vive della pietà e dell’amore soavissimo

di Dio.

 Venite ai piedi della Madonna, anime oppresse dal dolore e minacciate da sventure.

 Venite a lei che è la mitezza, la mansuetudine, la grazia, la madre

delle divine misericordie!

 A lei, che ha schiacciato il capo del serpente, è riservata la gloria

di debellarlo di nuovo nelle nuove eresie.

 La voce, che ci invita a levare i cuori in alto, a pregare, ad amare la Madonna,

è sempre come un’onda di balsamo refrigerante sull’ardore delle nostre passioni.

 È la voce della civiltà, che si nutre di amore e vive di gentili costumi, -

è la voce della carità, la quale annuncia alle genti non essere spenta

la fiamma accesa da Gesù fra gli uomini, - anzi è la voce viva e vera anche dell’umanità,

poiché non è possibile che l’uomo trascini la vita tra gli studi dell’odio,

tra la violenza delle passioni, fra i truci propositi della distruzione e della morte.

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Su dunque, preghiamo la Madonna! Stringiamoci attorno ai santi altari

della nostra santissima e carissima madre del Paradiso e preghiamo!

 Il mondo deridendoci, farà il suo mestiere, - noi, pregando,

compiremo il dover nostro, ci fortificheremo nell’animo, ci formeremo ad una vita ad

un’azione cattolica vera e duratura, e affretteremo il giorno della restaurazione cristiana

e della pace.

 Oh! è specialmente alla Madonna che Dio ha affidata l’opera della pace universale

del mondo, né altrimenti la potrebbe compiere meglio di lei.

 Preghiamola adunque con tutto lo slancio dell’anima: preghiamola

pieni di confidenza filiale e senza venir meno mai: preghiamola che ci faccia migliori

e più ferventi nell’orazione e nelle varie opere buone a favore degli umili.

 Mettiamo anzi il nostro lavoro a bene del popolo nelle sue mani

di madre consolatrice dei piccoli e dei poveri perché questo movimento non sia,

per carità, una sonora ciancia o una semplice apparenza di bene, ma vera vita

di opere vive di amore cristiano, a base di orazione e di mortificazione e di sacrifici,

e di tali atti interni ed esterni, e privati e pubblici che possano meritare veramente

le benedizioni del Signore.

 Si preghiamo la Madonna! e supplichiamola perché, o siamo vecchi o siamo giovani,

non ismodiamo per la troppa fiducia nelle nostre opere: guardiamo a Dio

e al santo Padre Pio X Pastore della chiesa che ci guida, e facciamo che la pietà

e la vita interiore e spirituale entrino sempre meglio nella base del nostro lavoro.

 Allora sì che il Signore sarà con noi, e la vittoria rimarrà non alla prepotenza

della forza o dell’empietà, ma alla fede operosa come ha promesso il Signore.

Allora sentiremo meno l’amarezza degli umani disinganni, e sarà abbreviato il tempo

delle prove della chiesa e del popolo, qualunque esse siano.

 Preghiamo e lavoriamo: sì; lavoriamo anche e lavoriamo tanto,

ma stiamo però attenti di tenere bene i piedi fermi nel Signore e la nostra testa

e il nostro cuore tra le braccia misericordiosissime della Madonna.

E preghiamo soprattutto perché la preghiera è il vincolo della carità

è il segreto delle nostre vittorie.

 Preghiamo e preghiamo la Madonna! e, domani, troveremo volta dal soffio di Dio

un’altra pagina del volume della nostra storia, e vi leggeremo, come fatti di cronaca,

quelli che presente sono tra i problemi più ardui del tempo e della patria nostra:

la libertà della chiesa e la redenzione degli umili.

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 E gli splendori, che a fasci si sprigioneranno da quella pagina gloriosa,

diranno ancora una volta che la Madonna santissima è sempre la madre

e il presidio della chiesa e del popolo.


          Il povero prete peccatore

¨