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San Pietro a Roma


Era forse Pare fosse l’anno quarantaquattro dell’era di cris cristiana,

e un povero pescatore di statura giusta e diritta, gracile, di volto scolorito, con barba folta

e capelli ricci, calvo dal mezzo del capo verso la fronte, secondo che lo descrive Niceforo,

ed oltre a ciò con due occhi neri, ma rossi dal continuo piangere, si partiva da Antiochia

per venirsene a Roma.

 Il suo viaggio non fu soverchiamente lungo, ché aveva fretta e sapeva vincere

tutti gli impedimenti. Sostò in Sicilia, e poi a Napoli; dopo, salito su d’un naviglio,

fu trasportato dai venti alle coste della Toscana, donde, fermatosi un momento a Pisa,

si avviò, soletto e a piedi, alla città dei Cesari, battendo la via Aurelia

ed entrando per la porta del Gianicolo.

 Alcuni tra i santi padri immaginarono che Pietro si incontrasse allora in un pagano,

e che tra costui e il principe degli apostoli si svolgesse un curioso dialogo:

Donde vieni, o straniero? Pietro: Vengo dall dal lontano Oriente.

 Pagano: E a che vieni?

 Pietro: Vengo a Roma a predicarvi Iddio, un Dio a voi ancora sconosciuto.

Vengo ad E vengo ad atterrare il regno di Satana.

 Pagano: Ma, e chi sei tu?

 Pietro: Sono uno dei Giudei che voi tanto detestate.

 Pagano: Sarai, almeno, un grande e ricco Giudeo!

 Pietro: Sono un poverissimo barcaiolo.

 Pagano: Non sei letterato?

 Pietro: Non ho studiato mai.

 Pagano: Allora dev’essere ben attraente quel Dio la cui religione tu vieni a predicare

ai romani!

 Pietro: È un Dio morto per tutti e crocifisso in mezzo a due ladroni.

 Pagano: E che vuoi predicare in nome di questo tuo Dio?

 Pietro: L’umiltà e il sacrifizio; la guerra alla superbia e alle passioni.

 Pagano: E tu presumi stabilire questa sciocca dottrina in Roma?

 Pietro: In Roma e in tutta la terra.

 Pagano: E per quanto tempo?

 Pietro: Per tutti i secoli.

 Pagano: Ma, forse Cesare sta per te?

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 Pietro: Cesare! Vengo a spogliarlo del pontificato e a prenderne il posto, qui,

in Roma.

 Pagano: Ed Ma egli ti farà ammazzare.

 Pietro: Ed io morrò per Gesù Cristo.

 Pagano: Va, povero pazzo! non può darsi stoltezza più solenne stolta della tua!

 E Pietro, conti dai piedi gonfi e polverosi, ma non stanchi, continuò il suo cammino,

e fu albergato nel rione di Trastevere, presso il ponte Rotto, e, senza più,

si diede a predicare l’Evangelo e Gesù Cristo, e Cristo crocifisso.

 La sua dottrina di amore si diffuse miracolosamente nel popolo; e Pudente,

Senatore romano da lui convertito, lo menò in casa sua, nel vico Patrizio,

alle radici del Viminale, ove, più tardi s’innalzò il tempio di santa Pudenziana.

 Compiuti 25 anni di Pontificato in Roma, Pietro fu crocifisso,

ma a lui successe un altro Pietro per nome Lino; e poi un altro, un altro e sempre un altro,

fino a Pio XI.

 Pio XI è Pietro, su cui Cristo ha edificato la sua chiesa: Pio XI è Pietro,

che conferma nella fede i suoi fratelli: in Pio XI parla Pietro, il maestro universale,

perpetuo, e infallibile della verità dogmatica e morale, di quella verità suprema

che in se compendia la divina rivelazione e il Vangelo.

 Ah! amiamo di tenerissimo amore Gesù Cristo nel suo Vicario: Cristo in San Pietro:

San Pietro in Pio XI, il dolce Cristo in terra!

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