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Al nostro posto
La lettera autografa a sua Emin. il Card. Svampa di Bologna
sui democratici cristiani autonomi è tale documento di sapienza e di fortezza d’animo
del S. Padre che costituisce un atto forse non più visto da cinquant’anni in qua,
e c’è da gloriarci di essere cattolici. - Ed era ora.
Intendiamoci bene: sì, noi viviamo in un periodo in transizione dell’umanità!
Avviene attorno a noi un rivolgimento radicale nella società,
nel metodo dei governi umani, nelle relazioni della vita umana.
Queste mutazioni possono riassumere in una parola: è l’era della democrazia,
della sovranità dei poteri popolari. Non è qui il luogo di esaminare la ragione filosofica
di questa rivoluzione o redenzione che vogliasi chiamare, ci basta di stabilire
e di
accettare un fatto che non si può più mettere in dubbio
discussione, e di esprimere
la convinzione che questo fatto non è l’opera del caso o del demonio,
ma
si compie per disegno della Divina Provvidenza, - la
nostra fede dot il vangelo
è il seme della redenzione dei popoli.
Chiunque apra gli occhi deve riconoscere che il tempo dei governi
così
detti paterni per ora un
po’ almeno è finito e che, se in alcune parti del mondo
incivilito lottano qua e là per la loro esistenza, saranno di breve durata. L’America
non ha più re. - Finora la chiesa trattò colle dinastie, ormai dovrà trattare coi popoli,
ma vuol trattar lei coi popoli, e non ammette intermediarî -
né
sempre lo sempre lo
potrebbe, ed ha ragione: i popoli conoscono lei.
Chi dà il battesimo ai popoli è la chiesa: la chiesa ha benedetti i longobardi
e li ha fatti civili, ha benedetti i selvaggi e ne ha spezzate le catene:
la
redenzione viene viene
dalla chiesa.
Ora la democrazia si avanza e la chiesa, non temiamo, le saprà dare il battesimo, -
lei
sola sa lo dare il
battesimo ai popoli, lei sola ha quanto è necessario all’alta
e
divina missione, non è chi
a lei si sottrae o si ribella.
Essa sola è sicura di battere le vie della Provvidenza, e solamente seguendo lei
possiamo essere tranquilli che sebbene queste vie possano sembrarci oscure
sono sempre rette.
O chi sono costoro che pretendono di conoscere le vie della Provvidenza
nei
momenti storici del mondo, e segnare
usurparsi la missione della chiesa,
e segnare i limiti alla potestà del Vicario di Dio?
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Sono forse figli della chiesa?
Sono ancora figli della chiesa questi verbosi paladini delle classi lavoratrici
e dei ceti umili che pubblicamente gettano al S. Padre l’insulto di volersi chiudere
con
ispirito di
settario in una cerchia ristretta di vedute e
di posizioni?
Ah allora non ci voleva meno di tutta l’energia di un Papa Pio X
a
per smascherare l’ipocrisia di tali
falsi siffatti fratelli.
Voi presenterete al Papa i vostri memoriali, le vostre proteste, -
e il Papa le deporrà nelle mani di Dio, e continuerà a pregare per voi - e non sarà solo
a pregare per voi - perché non lasceremo mai di amarvi anche divisi e lontani;
ma,
e ricordatelo bene, nessun figlio fu benedetto da Dio che ha
insultato al ,a suo
Padre!
Voi siete nebbia e passate, - il Papa resta.
O miei antichi alunni, Figli della Divina Provvidenza e amici,
non
basta più lavorare, pregare e tacere, - è venuta
giunta l’ora et nunc est
di prendere posizione netta: - al nostro posto! - umili e fedeli ai piedi della chiesa
e del Papa.
Don Orione
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