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Anime e Anime! Genova, il 3 Agosto 1921, da Casa Gambaro
Ai carissimi figli della Divina Provvidenza:
Sacerdoti, chierici, eremiti, probandi;
alle suore " Missionarie della carità";
ai miei benefattori e benefattrici;
ai cari orfani, ai vecchi ricoverati, ai ciechi e a tutti i giovani
educati nelle Case e Istituti della Provvidenza del Signore.
La pace di Gesù Cristo sia con voi!
Ho celebrato qualche ora fa l’ultima S. Messa ai piedi della nostra Madonna della
Divina Provvidenza, nella Casa di Tortona, ed ora parto pel Brasile, dove, da qualche anno,
già dovevo recarmi a rivedere quei figli della Divina Provvidenza che la mano del Signore
ha trapiantato colà.
Ma non so lasciarvi, o miei cari in Gesù Cristo, senza ancora indirizzarvi una parola
di paterno affetto, senza mandarvi un ultimo saluto, una specialissima benedizione.
Già vi ho benedetti tutti ed ho benedetto ciascuno di voi dai piedi della nostra cara
Madonna, e sono andato a benedire anche i nostri cari Morti e vi ho messo nelle mani della
SS. Vergine, e molto ho pregato per voi e in questi giorni e stamattina; ma non mi basta.
Sento di dovervi ancora ringraziare di tutto quello che avete sempre fatto per me e per le
Opere di carità che Iddio è venuto suscitando per Sua misericordia sui miei passi, e prego
Iddio di largamente ricompensarvene. Anche di tutte le vostre espressioni, piene di tanto
amore filiale e testimonianze di attaccamento che avete voluto darmi, Dio ve ne
ricompensi. Specialmente vi sono grato delle preghiere che avete fatte e vorrete sempre
fare per me, come per questi vostri fratelli, che con me partono don Mario Ghiglione e
don Camillo Secco, e per gli altri che già sono al Brasile, e a cui andiamo a dare aiuto e a
portare il conforto del nostro amore fraterno.
E così vogliate pregare per don Adaglio e per quegli altri nostri che la Madonna
guiderà in questo stesso mese in Terra Santa, dove siamo stati chiamati dal Patriarca
Latino di Gerusalemme, per l’impianto di una vasta Colonia agricola; anche colà
andiamo con una speciale benedizione del S. Padre.
L’Angelo del Signore ci accompagni tutti! Noi saremo sempre vicini in ispirito e ai
piedi del tabernacolo e, pur lontani, vi penseremo col cuore e sempre e ad ogni ora
pregheremo per voi.
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E così voglio sempre pregare per le povere suore dette "Le Missionarie della
carità", che già tanto bene fanno col divino aiuto, in più parti d’Italia, a pro dei bambini,
dei malati, dei vecchi, dei poveri. Dio le prosperi e benedica le loro sante fatiche!
Voglio pregare per le nostre benefattrici e benefattori che generosamente
e con tanto spirito cristiano mi hanno sempre e tanto aiutato.
Non dubito che vorranno continuare ai nostri Istituti la loro carità,
tanto più ora che Don. Orione è lontano, essi ne avranno da Dio il centuplo,
speciali grazie sulle loro famiglie e la vita eterna.
I nostri orfanelli e orfanelle, le cieche, i ciechi, i poveri vecchi, tutti i ricoverati dalla
Provvidenza pregheranno per essi insieme con me: la voce degli innocenti, dei piccoli e dei poveri sempre ascoltata da Dio! Anche lontano penserò di frequente e pregherò per i
giovani avviati agli studi che vennero o saranno a noi affidati dalle famiglie, perché
abbiano ad essere cristianamente e civilmente educati, e così penserò e pregherò per quelli
che nelle Colonie agricole o nelle nostre officine crescono ad un’arte, che darà loro un
pane onorato. Iddio sia sempre con tutti! Iddio vi conservi, o miei fratelli, figli,
benefattori, vi difenda, vi salvi da ogni male: vi illumini nei vostri doveri, vi conforti nelle
vie della virtù e del bene vi sostenga e consoli nei dolori della vita!
Molto mi sta a cuore che tutti, i quali vivono o lavorano all’ombra della Divina
Provvidenza si conservino, si diportino sempre nella loro condotta e in tutto da veri, da
degni figli della Provvidenza del Signore si che l’occhio del Padre nostro che sta nei Cieli
abbia sempre da essere sopra di noi.
Sia il nostro spirito uno spirito grande di umiltà, di fede, di carità: sia la nostra vita
tutta intessuta di preghiera, di pietà operosa, di sacrificio: sia in tutti una gara a faticare
assiduamente per far del bene alle anime, alle intelligenze, ai cuori e anche ai corpi malati
dei nostri fratelli, per l’amore di Dio, e vedendo nel prossimo il nostro Dio e i più cari al
Signore.
Solo con la carità di Gesù Cristo si salverà il mondo!
Dobbiamo riempire di carità i solchi che dividono gli uomini ripieni di odio e di
egoismo. Regni tra voi, o cari miei figli, quella grande, soavissima e sovrumana carità che
sempre ha fatto di voi tutti come un cuore e un’anima sola onde Iddio ci ha cosi benedetti,
che si è potuto per questo grande spirito di unione e di carità, benché in pochi, fare, col
divino aiuto e con la benedizione della Chiesa del bene a un numero consolante di anime, e
tenere in piedi non poche opere.
Allontani Iddio da noi ogni spirito di superbia e di vanità, e sia tutto alla Sua
maggior gloria.
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Vi raccomando la divozione a Gesù sacramentato a Gesù crocifisso e al cuore
adorabile di Gesù. Voi sacerdoti, chierici ed eremiti, curate molto nei giovani, come nei
ricoverati, la frequenza dei Sacramenti, lo spirito di lavoro, la temperanza e la bella virtù.
Siate amantissimi della Madonna, e propagatene il culto, l’amore e la divozione più
tenera e filiale.
Siate devotissimi del Papa, dei Vescovi e della santa chiesa di Roma: siate figli
sempre umili e fedeli ai piedi della chiesa, del Papa, dei Vescovi.
Amate e fate amare la nostra cara Patria: amate e fate amare ogni autorità,
e pregate per esse.
Spero di ritornare presto, ma, comunque, sia fatto di me secondo la volontà del
Signore! Dopo che a Dio, alla S. Madonna e alla S. chiesa, vi affido, o cari miei sacerdoti,
chierici, probandi, orfanelli e ricoverati, vi affido, a Don Sterpi, e so di mettervi in buone
mani; abbiate ogni fiducia in lui, che ben se la merita. Se Iddio mi dicesse: Ti voglio dare
un continuatore che sia secondo il tuo cuore, io gli risponderei: Lasciate, o Signore,
perché già me lo avete dato in don Sterpi. Dategli, o miei figli, delle consolazioni, e
abbiategli ogni riguardo, ogni cura, e così state fedeli nella vocazione, siate uniti e forti
nella docilità e obbedienza ai sacerdoti più anziani e al Consiglio della nascente nostra
Congregazione.
Quello che farete per don Sterpi e per i sacerdoti, che già tanto hanno lavorato nelle
Case della Divina provvidenza, lo avrò più che se lo faceste a me stesso.
Ah! vedo che non ho più tempo, ma voglio dare anche questi ultimi istanti per voi
che tanto amo nella carità di Gesù Cristo.
Sabato, 30 luglio, sono stato ricevuto in udienza privata e consolantissima dal S.
Padre. Voi ben sapete ciò che penso, ciò che sento del Papa; non volevo, non potevo partire
senza portare ai suoi piedi benedetti la mia vita, e tutto il mio amore, senza riceverne la
benedizione Apostolica per me, per i Figli della Divina Provvidenza, per i Benefattori, per
tutti voi, vicini e lontani.
Mi devo ora limitare a dirvi che il S. Padre non poteva essere più dolce Padre e
più divinamente Vicario di Gesù Cristo di così, come volle essere con me poveretto!
E la sua benedizione impartita con la più grande effusione di cuore, mi venne ancora
confermata domenica 31 luglio, quando dalla segreteria di Stato mi giunse una
raccomandata espresso, proprio mentre stavo per lasciare Roma. È la lettera che qui vi
comunico, e che con pensiero, pieno di gentilezza si volle che io ricevessi avanti di lasciare
Roma, onde mi fu mandata per espresso.
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Ogni commento guasterebbe: benediciamone insieme il Signore, e ci sia essa di
grande consolazione in questa ora di doloroso distacco.
Ed ora, addio!
Addio, o cari miei sacerdoti, il Signore sia sempre e poi sempre con Voi e vicino a
voi e benedica i vostri sudori. Egli ultimamente ha voluto trarre di tra voi un Vescovo:
questo fatto vi deve essere di conforto in tutti i modi, in tutti i momenti: segno è che
camminiamo, per divina grazia, per la diritta via del Signore.
Preghiamo, e poi: Ave Maria e avanti!
Cari Chierici e Probandi, speranze della nostra umile Congregazione, a me più cari
che la pupilla degli occhi miei, addio! Pregate, state fedeli, state forti state umili, lavorate
umili, e poi: Ave Maria e avanti! Cari miei chierici, Addio!
Buone suore, benedico largamente anche voi: pregate e fate pregare per i missionari
della Divina Provvidenza: noi pregheremo per voi altre e andiamo a prepararvi dove faticare e dove morire per la carità di Gesù Cristo, non solo qui ma anche oltre i mari!
Anche a voi: Ave Maria e avanti!
Addio, o cari orfanelli, o vecchi cadenti, che siete tanta parte del mio cuore e della
mia vita! Addio!
Benefattrici e benefattori sempre avanti nel bene: una larga mercede prepara il
Signore. Addio a tutti! Noi andiamo per seguire la voce di Dio, che è carità, andiamo con
la benedizione del Papa e del nostro venerato Vescovo di Tortona, Mons. Pietro Grassi,
fidenti che Iddio sarà sui nostri passi e benedirà le nostre povere fatiche.
Di quel tanto di bene che vogliamo fare, che faremo, col divino aiuto, ne faremo
parte anche a voi, specialmente a voi, o nostri benefattori e benefattrici.
La Madonna della Divina Provvidenza stenda il suo manto celeste su noi e su tutti; e
la benedizione del Papa tutti ci conforti e sia a tutti il pegno di quelle benedizioni che Vi
prego e che, spero, ne saranno comuni in Paradiso. Addio!
Vostro aff.mo in Gesù Cristo e nella Santa Madonna
Sac. Luigi Orione
della Divina Provvidenza
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