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Tortona, il 24 Settembre 1918:
Beata Vergine della Mercede
Mio buon Amico,
La Giunta diocesana ha voluto incaricarmi della propaganda in diocesi per
l’Unione popolare; e, con molto mio piacere, mi ha designata vostra signoria carissima
tra i più validi aiutanti di lavoro.
Si vorrebbe, come ella avrà letto sul Popolo, indire un Convegno diocesano in
novembre; ma, prima di quel tempo, è desiderio di Sua Eccell. Rev.ma Mons. Vescovo,
come della stessa Giunta diocesana, che si contino le forze che ancora rimangono in
attività di servizio nel campo nostro, e che altre se ne suscitino in Diocesi, intensificando
le file dell’Unione popolare, sempre e si vivamente raccomandata dalla S. Sede.
Prego pertanto, quanto so e posso in Domino, vostra signoria di voler accettare nel
suo zelo e con lieto animo detto incarico, quand’anche tale lavoro di propaganda le
dovesse costare qualche sacrificio.
Schiettamente le confesserò che anch’io ho accettato fidando prima in Dio, e poi
contando molto su di lei, come su altri nostri cari confratelli: lo dico nel Signore, non
per complimento.
Il Santo Padre e il nostro Vescovo desiderano una maggiore diffusione dell’Unione
popolare allo scopo di assicurare alla nostra amata Patria un dopo-guerra libero da
passioni settarie, più cristiano e più grande.
Laboremus adunque, pieni di fiducia e di coraggio nel Signore, certi che la
benedizione del Cielo sarà sul nostro modesto lavoro, e su quanti, insieme con noi,
sospirano ad un’Italia prospera e gloriosa, riconciliata con Dio, ed educata a coscienza di
sua alta missione.
Circa i posti, dove ella potrà con suo minore disagio recarsi e il tempo di che potrà
disporre, sarà facile intenderci per lettera o in qualche riunione.
Le sarei tuttavia assai grato se, rispondendomi con cortese sollecitudine, volesse
pure con santa libertà dirmi se preferisce qualche zona o determinati paesi, dove Le
sembrasse che più facilmente e più utilmente ella potrebbe dare la sua opera.
Non temiamo le critiche o gli impedimenti che possono mettere gli uomini: è in Dio
che dobbiamo confidare! La confidenza in Dio è la grande fonte di quel coraggio, che è
tanto necessario per la riuscita delle opere buone. E la nostra stessa debolezza e
insufficienza non deve sgomentarci ma dobbiamo considerarla come il trofeo della gloria
di Gesù Cristo.
Mi scriva adunque un bel sì, e Dio la benedirà.
La abbraccio in osculo Christi, e Le sono aff.mo come un fratello
Sac. Orione Luigi
dei Figli della Divina Provvidenza
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