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         Instaurare omnia in Christo!

         Tortona, 19 Marzo del 1913

         Festa del nostro caro S. Giuseppe


 Miei cari figlioli in Gesù Cristo,


 Per le prossime sante feste della Pasqua sento il bisogno,

o miei figlioli in Gesù Cristo crocifisso, di inviarvi una parola di paterno conforto.

E, dopo questa lettera, mi riprometto col divino aiuto, di inviarvene altre ancora,

con qualche frequenza, a bene di noi tutti e del nostro amato Istituto.

Esse sono riservate a voi, e vi racconteranno i passi della piccola Congregazione,

i suoi bisogni, le sue gioie ed anche, e più spesso, le tribolazioni attraverso a cui

piacerà al Signore di renderci tutti suoi e della Santa Madre Chiesa di Roma,

alla Quale siamo particolarmente votati, poiché voi ben sapete che

per multas tribulationes oportet nos intrare in regnum Dei.

 E specialmente in questi santi giorni mi è dolce ricordare

che la umile Congregazione è nata in una settimana Santa, ed ebbe da questo

Ven.mo Vescovo a suo primo oratorio una povera chiesa, dedicata al Crocifisso.

Per cui ho sempre creduto e supplicato che, sopra tutto tra i dolori e sulla sua Croce

adorabile, Nostro Signore volesse crescersi questa piccola opera della Sua Provvidenza.

 Onde noi abbiamo sì, o miei carissimi figlioli, benedire Iddio di tante consolazioni

che Egli ci dà; ma non fermarci ad esse, che anzi più dobbiamo ringraziarLo

e benedirLo Iddio ogni qual volta Egli ci fa partecipi della Croce

di N. Signore Gesù Cristo, in quo est salus vita et ressurectio nostra.

Per cui vi esorto a supplicare ogni giorno la bontà di Gesù Crocifisso

perché si degni di formarci veri religiosi coi suoi dolori e colla sua carità,

beati se ci verrà dato di amarlo e servirlo come Lo servirono e amarono i Santi,

cioè vivendo e morendo sulla Croce insieme con Lui.

 Motivo a inviarvi la presente furono e il compiersi ormai, col 21 marzo di

quest’anno, festa di S. Benedetto, del decimo anniversario della approvazione diocesana

della piccola Opera della Divina Provvidenza, e una consolantissima e veramente

memorabile udienza privata che ebbi dal Santo Padre il 19 dello scorso febbraio,

nella quale ho avuto la somma consolazione di umiliare a Sua Santità copia stampa

delle nostre Costituzioni. Tale udienza durò oltre un’ora, e di essa spero parlarvi a lungo;

per ora già sono lieto di farvi conoscere che il nostro Santo Padre mostrò di gradire assai

le Costituzioni, e quel poco di bene che col divino aiuto si è fatto;

a Lui ho dato relazione di tutte le Case, ed Egli se ne dichiarò molto soddisfatto,

e mi confortò di amplissima benedizione, incaricandomi pure di partecipare a voi tutti

e la sua particolare benevolenza e la Sua Benedizione Apostolica.

 Ora dunque che le Costituzioni vennero deposte ai piedi del Vicario di Gesù Cristo,

intendo colla presente accompagnare copia a ciascuna Casa, e ad ognuno di voi,

o miei cari figlioli, perché le mandiate a memoria, e sempre le possiate consultare,

e sopra tutto le pratichiate, coll’aiuto che certo vi darà il Signore.

Qui hanc regulam secuti fuerint, pax super illos et misericordia!

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Unisco copia della così detta Regole comuni, che si riferiscono alla moralità

tra i Congregati: alla moralità tra gli allievi: ai mezzi di praticare la vita comune e di

coltivare le vocazioni. Di queste norme si è parlato nelle riunioni tenute dai Sacerdoti

dopo i Santi Esercizî, e sono ad experimentum. Esse dovranno dai Direttori essere lette

al più presto a tutti i Congregati e probandi riuniti, e potranno essere in qualche punto

brevemente spiegate; e poi formare tema ai Direttori delle Conferenze da tenersi,

come venne pure stabilito agli Esercizî Spirituali.

 Ed ora, miei cari fratelli e figli in Gesù Cristo, vi raccomando di pregare.

Siate divotissimi di Gesù Sacramentato, di Gesù Crocifisso, del Cuore SS. di Gesù: siate

divotissimi della Madonna SS. nostra dolcissima Madre: siate particolarmente divoti

del Patriarca S. Giuseppe Patrono della Santa Chiesa e della piccola Congregazione,

e dei Beati Apostoli Pietro e Paolo, e di S. Benedetto Abate, e delle Anime Sante

del Purgatorio.

 Che le gioconde solennità della Pasqua di Risurrezione di nostro Signore

Gesù Cristo ravvivino lo spirito della nostra Fede, ravvivino il fervore

della nostra santa vocazione. Ci conforti nel lavoro la presenza continua di Dio,

ed il suo volto sia sempre verso di noi, suoi piccoli figli, e la sua grazia

sia con noi sempre, e siano nostro scudo i suoi Angeli benedetti, fedeli ministri

della Provvidenza di Dio.

 Oh come vorrei essere con voi tutti a fare questa Santa Pasqua!

Oh quanti soavi ricordi mi ridesta essa nel cuore! Nella solennità della Pasqua

ho celebrato la mia prima Messa, e nella Pasqua di dieci anni sono ho emessi

nelle venerate mani di Mons. Vescovo i primi voti religiosi!

 Pregate, o miei Cari, per me sempre, e preghiamo l’un per l’altro,

e amiamoci nel Signore: questo piace al Signore: questo vuole da noi il Signore:

che Lo amiamo, e viviamo in dolce carità fraterna: e così discenderà davvero sopra di noi

«l’abbondanza delle celesti grazie».

 In questo giorno Onomastico del S. Padre, ho umiliato a Lui,

e per me e per voi tutti, i nostri voti di amore filiale e di obbedienza,

ed egli si degnava farmi subito pervenire il seguente telegramma, col quale

mi è di gaudio chiudere questa mia seconda lettera ai miei figlioli in Gesù Cristo:

[«]Santo Padre ringrazia omaggio devoti sensi ed inviando implorata benedizione Apostolica

invoca sulla Signoria Vostra e sui figli della Divina Provvidenza l’abbondanza delle

celesti grazie.

          Cardinale Merry del Val.[»]


Et Deo gratias! E rendiamo grazie e riconoscenza e amore e devozione senza limiti

al nostro caro Santo Padre!

 Che Nostro Signore Gesù Cristo Crocifisso e Risuscitato glorioso ci benedica,

come di grande cuore vi benedico tutti nella sua carità, o cari i miei figli!

 Vi salutano con me questi vostri fratelli.

Lodiamo il Signore: Alleluja! Alleluja! Alleluja!

 Vostro aff.mo in Gesù Cristo


        Sac. Luigi Orione  della Divina Provvidenza.


 Inviata il 21 Marzo 1913, X Anniversario dalla prima approvazione.

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