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           Anime! Anime!


Ai cari Benefattori ed Amici del Piccolo Cottolengo Milanese


 La pace del Signore sia sempre con Noi!

 La Divina Provvidenza mi concede oggi, o Amici e Benefattori

dei cari poveri raccolti nel Piccolo Cottolengo Milanese, la gioia di presentarVi

un omaggio che penso Vi riuscirà gradito.

 Un nostro Cooperatore insigne ha voluto, con una gentilezza pari all’amore

onde va circondando i nostri poveretti, procurarmi una consolazione dolcissima:

la consolazione di contemplare - quasi fosse già cosa reale - il complesso dei fabbricati

che, a Dio piacendo, sorgeranno al Restocco.

 Forse ha guardato ai miei capelli bianchi, ed ha pensato:

«Don Orione non vedrà ultimato il Piccolo Cottolengo Milanese ...».

E allora, con una carità che mi commuove, ha provveduto, di sua iniziativa,

a far preparare un progetto generale delle nuove costruzioni, affidandosi alla

illuminata intelligenza e valentia dell’illustre Architetto Bacciocchi. Non solo:

ha fatto modellare il progetto in un plastico e ha voluto fosse illustrato

con la presente pubblicazione.

 A me pare, così, di vederlo, il Piccolo Cottolengo Milanese: i grandi padiglioni

dalla fronte maestosa, solenne, e dai fianchi rallegrati dalle fughe luminose degli archi;

la chiesa con la sua bella cupola e un agile campanile; e ancora, e un po’ dappertutto,

giardini e aiuole fiorite ...

 Penso ai tanti e tanti poveri che verranno a prendere possesso di Casa sì lieta

e serena anche nelle sue linee architettoniche: li vedo già, a centinaia, a migliaia,

sparsi nelle corsie, raccolti in chiesa a pregare per Voi, cari Amici e Benefattori,

e ne provo tale intimo gaudio che sento il bisogno di parteciparlo a Voi tutti,

certo che ne godrete come di cosa Vostra.


Gli umili inizi


 So bene, infatti, di quanto affetto e di quanta benevolenza Voi circondiate

questa umile Casa, e ne rendo grazie al Signore, ogni giorno; giacche è proprio attraverso

alla Vostra carità che s’è fatta sentire, e così visibilmente, la Divina Provvidenza.

 Dal Novembre del 1933, da quando cioè il Signore ha voluto

che la Piccola Opera portasse le sue tende anche in Milano e desse principio,

nel nome di Dio e sotto gli auspici di S. Giuseppe Cottolengo, a questa istituzione,

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a conforto dei fratelli nostri più abbondanti, - una vera gara di carità si è accesa

intorno al nascente Piccolo Cottolengo Milanese.

 Da vicino e da lontano, fin dai primissimi giorni, ci è venuto incontro l’aiuto

dei buoni Ambrosiani: da chi non ci conosceva, da ricchi e da poveri lavoratori,

da bimbi che hanno fatto sacrificio dei loro balocchi e offerto i loro risparmi,

da malati di Ospedali, con spontanee sottoscrizioni: soccorsi in denaro,

soccorsi in generi d’ogni specie: pane, riso, zucchero, verdure: offerte di carta,

mobili vecchi, legna, carbone ...

 E il miracolo, iniziatosi in quel lontano Novembre, andò via via crescendo,

e apparve più manifesto ogni qual volta la porta del Piccolo Cottolengo si aprì

ad accogliere un povero fratello infelice.


La mano della Provvidenza


 E così il Piccolo Cottolengo Milanese - senza un soldo di reddito,

senza fondo alcuno - potè vivere e distendere le braccia al più gran numero di poveretti

che il locale potesse ricevere, trasformando in dormitori persino i corridori

e una terrazza coperta.

 Mi direte: «E non è mai mancato il necessario?». Mai, o buoni Amici e Benefattori

del Piccolo Cottolengo Milanese, mai! E quando, occupato da mesi anche l’ultimo letto,

s’impose la necessità di allargare le tende, non si esitò a fare acquisto di altri 12.000 mq.

di terreno, nella certezza che la Provvidenza avrebbe pensato a pagarlo.

 Mi direte: «E la Provvidenza l’ha pagato?». Si, o cari Amici e Benefattori,

non un centesimo di meno. Così, il 31 Marzo u. s. veniva effettuato l’intero versamento

e, nell’istante medesimo in cui si stipulava l’atto notarile, i cari poveri

del Piccolo Cottolengo Milanese, in segno di riconoscenza a Dio, davano inizio

alla Laus perennis, inno di preghiera che si innalza, nel giro dell’intera giornata

dalle varie famiglie di ricoverati. Così si fa al Cottolengo di Torino, così in tutti i nostri

Piccoli Cottolengo che la Divina Provvidenza è andata suscitando un po’ dappertutto,

in Italia come all’Estero.


Per i nuovi Padiglioni


 Pagato il terreno, non restava, di fronte al gran numero di domande

che continuamente ci assillano, che dare inizio ai lavori per il primo padiglione,

benedetto già nella sua pietra fondamentale dall’Eminentissimo Cardinal Schuster,

venerato nostro Arcivescovo, nella festa di S. Ambrogio del 1938.

 Le difficoltà, indipendenti tutte dal nostro buon volere, e causate unicamente

dalle speciali contingenze del momento che attraversiamo, hanno ritardato

di alcuni mesi le costruzioni. Ma l’attesa non è stata infeconda; ci ha dato il progetto.

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Sorto il cantiere e incominciati i lavori, ecco che viene oggi a confortarci la visione

di quello che sarà il Piccolo Cottolengo Milanese, quando tutti i padiglioni

saranno innalzati.

 Domanderete: «Quando si faranno tutti questi padiglioni?». Il più presto possibile:

appena la Provvidenza manderà gli aiuti necessari. Intanto un padiglione è già assicurato,

grazie alla generosità di un gruppo di industriali. E la Provvidenza del Signore

non mancherà anche per gli altri, come non è mancata mai e non manca

a tutti i Piccoli Cottolengo d’Italia, d’oltr’alpe e d’oltre mare.

 Oh, non è forse stata la Provvidenza a donare, in appena quattro anni,

quattordici padiglioni al Piccolo Cottolengo Argentino, - e a serbare miracolosamente

incolumi, pur fra tanti bombardamenti, le varie sezioni del Piccolo Cottolengo Polacco?

 Quelle stesse ali materne che si sono stese sulle Case di Varsavia

e hanno conservato il dono della vita ai cari poveri ivi raccolti,

richiameranno al Piccolo Cottolengo Milanese tante e tante anime generose,

e le muoveranno ad innalzare monumenti di carità che siano di benedizione ai vivi

e di cristiano suffragio ai defunti.

 Milano non fu mai a nessun’altra città seconda nelle opere di amore

verso i poveretti.

 Chi sovrabbonda, sentirà la gioia dell’offrire una casa ai più derelitti

fra i nostri fratelli. E chi non potrà fare di più, donerà un solo mattone:

dinnanzi a Dio l’offerta non avrà minore merito e ricompensa.

 Ma i padiglioni man mano sorgeranno, e saranno alta testimonianza

della carità senza limite degli Ambrosiani. A Milano i padiglioni porteranno in fronte

i nomi dei buoni che avranno contribuito ad innalzarli, o tramanderanno in benedizione

il nome di persone a loro care, vive o defunte. Così sulle camerate, sui laboratori,

sulle aule, sui letti verrà segnato il ricordo dei Benefattori. E le preghiere dei poveretti

raggiungeranno, anche nell’altra vita, le anime dei buoni che avranno avuto pietà

delle loro sofferenze.


La benedizione del Papa ...


 Abbandonato in Dio e nella Vostra grande carità, cari Amici

del Piccolo Cottolengo Milanese, mi accingo dunque ai nuovi lavori

con la più grande fede e serena fiducia. Mi è particolarmente di sprone e di sostegno

la speciale Benedizione del Santo Padre Pio XII, concessami durante la consolantissima

udienza del 21 Settembre scorso: una Benedizione implorata in modo specialissimo

sul Piccolo Cottolengo Milanese e su tutti i nostri Benefattori.

 Poche settimane or sono l’Apostolica Benedizione si è rinnovata:

la Mano che il Papa mi ha dato a baciare, io ho voluto pur prendermela sul mio capo,

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intendendo fossero così benedetti, ancora una volta, tutti i voti più ardenti e più santi.

E questo delle nuove costruzioni del Piccolo Cottolengo Milanese

è certo uno dei più ardenti e dei non meno santi.


... e quella del Cardinale


 La benedizione dell’amatissimo nostro Cardinale Schuster

è stata amplissima e confortatrice fin dagli inizi. Il giorno stesso in cui nasceva

il Piccolo Cottolengo Milanese il venerato nostro Cardinale Arcivescovo

elevava al Signore voti fervidi affinché «fosse a Milano come il chicco evangelico

di senapa: piccolo ma forte»; in occasione, poi, della posa della pietra fondamentale

del primo padiglione ha ripetuto il suo augurio, auspicando sia la nuova istituzione

come un raggio di luce: luce di quella carità che parla alle anime,

anche quando non sempre ascoltano la voce della fede e della speranza.

 La Benedizione del Papa e dei Vescovi è la Benedizione di Dio:

essa non potrà non recare i frutti più consolanti.


Autorità, Benefattori ed Amici attorno al Piccolo Cottolengo Milanese


 Ora vorrei, miei buoni Amici e Benefattori, elencare qui accanto

a quelli delle più alte Autorità cittadine - a cominciare dal Podestà di Milano,

N. H. Sen. Gian Giacomo Gallarati Scotti, che tante prove ha dato della sua simpatia

e del suo alto interessamento - i nomi di ciascuno di Voi. Quanto sarei lieto di darVi

questa pubblica testimonianza, oltre all’affetto che mi fa memoria di Voi,

ogni mattina all’Altare e nella intimità del mio cuore!

 Nella impossibilità di farlo per tutti, segno qui alcuni dei Benefattori ed Amici

più insigni del Piccolo Cottolengo Milanese, così come li vado ricordando:

 Signora Cornelia Pozzi Tanzi (alla memoria) - Sen. Gr. Uff. Stefano Cavazzoni

e Consorte - Fratelli Bassetti e Signora Gina Bassetti Cantù - Donna Camilla Sassi

De Lavizzari - Gr. Uff. Giulio Brusadelli e Consorte - Conte Aldrighetto Castelbarco

e Consorte - Contessa Ida Gallarati Scotti Moncenigo Soranzo -

Donna Antonietta Radice Fossati - Donna Lina Cairati Crivelli - Ing. Tito Gonzales -

Signor Temistocle Colombo - Gr. Cr. Leone Castelli, e Fratelli Comm. Alfredo

e Comm. Paolo - Fratelli Invernizzi - Sen. Gr. Croce Mario Crespi -

Gr. Uff. G. B. Colombo e Consorte Duchessa Marianna Visconti di Modrone -

Famiglia Conti Caccia Dominioni - Ing. Giuseppe Casolo e Signora -

Arch. Mario Baciocchi - Don Giuseppe Magnaghi Rag. Vincenzo Sala - Famiglia

Conti Dal Verme - Ing. Coronaro e Signora - Sen. Serafino Belfanti (alla memoria) -

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Sen. Senatore Borletti (alla memoria) - Mons. Pietro Rusconi - Comm. Eugenio Rainoldi

e Signora - Donna Carlotta Alfieri Bonomi - Ing. Pietro Carones e Signora -

Signorina Armida Barelli - Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde -

Gr. Cr. Biagio Gabardi - Gr. Uff. A. Malcovati - Mons. Pietro Gorla -

Gr. Uff. Attilio Cassoni e Signora - Dott. Giuseppe Boni e Signora -

Nob. Gr. Cr. Mario Geronazzo - Mons. Eligio Lucchini - Avv. Luigi Medici -

Mons. Mario Barbareschi - Conte Cesare di Carpegna - Rag. Aurelio de Castiglione -

Nobile Costanza Bassi - Comm. Dott. Angelo Vittadini - Dott. Alfredo Donnaloja -

Sig. G. Albanese - Sig. Luigi Ponti - Ing. Arturo Danusso e Signora -

Cav. Silvestro Pizzali - Signora Raffaella Resnati - Signorina Rosina Storchio -

Comm. Arturo Aletti - Conti Eugenia e Gigi Premoli - Ing. Guido Daccò -

Famiglia Pugno Vannoni - Fratelli Giuseppe e Umberto Basevi -

Cav. Giacomo Navone - Cav. Ettore Uboldi.


 Conservo nell’animo i nomi di tanti e tanti altri: a tutti vada la espressione

della riconoscenza mia e dei nostri cari poveri. Ogni giorno, insieme con loro,

Vi imploro da Dio, gentili Benefattrici e Benefattori del Piccolo Cottolengo Milanese

grazia, pace e le più consolanti benedizioni.


«Dilatentur spatia charitatis»


 Circondato da così eletta corona di Amici, il Piccolo Cottolengo di Milano,

fratello minore, per ora, degli altri Piccoli Cottolengo sparsi nel mondo, fiorirà,

ed in breve tempo gli spazi del bene si amplieranno ad abbracciare tante sventure,

ad asciugare tante lagrime. E mente la Casa si farà grande, conserverà sempre

il carattere affettuoso della famiglia, dove i poveretti non sono ricoverati né ospiti

ma gli unici veri padroni: e i più malati, i più sofferenti, i deformi, i fatui,

i padronissimi, come diceva San Giuseppe Cottolengo. Che se, anche in avvenire,

una preferenza si farà al Piccolo Cottolengo Milanese, sarà proprio

per chi avrà più dolori e sarà più abbandonato.

 I poveri che non hanno un soldo, quelli ai quali nessun’altra porta si fosse aperta,

vengano fidenti al Piccolo Cottolengo Milanese!

 Oh, benedetto il giorno in cui potremmo dire che c’è posto per tutti!

 E benedetti Voi, Amici e Benefattori miei, che avrete affrettato quel giorno!

 Tutto il bene che, col divino aiuto, si farà, si farà per Voi, e su di Voi,

sulle Vostre Famiglie, sui Vostri Cari vivi e defunti, sulle Vostre Anime

come sui Vostri interessi, discenderà amplissima la benedizione di Dio!

 A Voi e ai Vostri Cari, il premio del Cielo, e in questa vita le gioie più pure

e i santi gaudî della carità. - Deo gratias!


            Don Orione

Milano, 7 Dicembre 1939 - XVIII

     Sant’Ambrogio.

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