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Il dono di Natale

La colonna «Tortona» al nuovo Santuario Votivo della Guardia


 Al nostro Santuario della Guardia occorrono dodici bianchissime colonne

di marmo, che dovranno simboleggiare i XII Apostoli che Cristo pose a reggere,

nel primo tempo, la sua Chiesa.

 Ogni colonna costa venticinque mila lire che i Benefattori possono pagare

in più rate. Ogni colonna porterà il nome della famiglia o del donatore;

nel Santuario si diranno Messe, anche in perpetuo, per i Benefattori.

 Si desti tra i Tortonesi un fervido slancio di pronta e larga generosità!

 Perché tutti, ricchi e poveri, non andranno a gara nel donare pel Natale

una colonna al nuovo Santuario della Guardia?

 Essa porterà, scolpito in oro, il nome e lo stemma di Tortona,

di questa tanto cara Città, sacra alla fede, al lavoro e alla indipendenza d’Italia.

 Non sia che Tortona non risponda, mentre è alle sue porte che sorge, bello di arte,

il Santuario Votivo alla Madonna della Guardia.

 La colonna «Tortona» sia dunque il dono Natalizio pel nuovo Santuario.

Pubblicheremo nomi ed offerte.

Tutti diano generosamente, si facciano tutti onore!

 Nella vostra intelligente bontà Voi sentite, o Tortonesi, l’alto significato

di questa sottoscrizione.

 Amici e Concittadini miei, vi chiamo anche oggi a concorrere a quest’opera

che sa di Dio e sa di Patria.

 Non dimenticate che è Maria SS., da Voi invocata nelle ore trepide e angosciose:

è la fede, è la divozione alla Madonna che hanno sparso tanto conforto,

tante benedizioni sui popoli e sulle vostre famiglie.

 La colonna «Tortona» dev’essere la prima che si alzerà; e voglio che si erga,

maestosa e fiera, alla destra dell’altare alla Madonna della Guardia.

 Oh si! porti essa scolpito il nome di questa nostra Tortona «la fedele, la forte»,

come la chiamo Pio XI: di Tortona che seppe vincere il despota del Medio-evo,

Federico Barbarossa, e che è sempre Città degna del suo passato,

anelante sempre ad ogni cosa bella: che nella sua Torre romana e più nel sangue ardente

dei suoi figli ha il fascino delle grandi memorie.

 Alcuni mandano anche dall’estero, altri concorrono dai paesi vicini, -

pur estranei essi vengono a portare la loro pietra al vostro Santuario, o Tortonesi.

 In questo momento, mentre le mura del Santuario si alzano,

sarà da meno Tortona?

 Non sia mai!

 Io so la vostra simpatia è la vostra fede: so il vostro contributo cordiale

e sempre crescente: so che Vi sentite orgogliosi, o Tortonesi, di potermi aiutare:

Vi sono grato, e Dio ve ne renda merito!

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Ma, ditemi: e per Natale non vorrete far qualche cosa di più

pel vostro nuovo Santuario che si alza ? Non vorrete donarmi qualche cosa

che possa farmi piacere, che mi dia più lena e coraggio a lavorare per il bene

e l’avvenire della nostra Città?

 Donatemi dunque una colonna, e sarà la colonna «Tortona»!

 Questo Santuario e l’annessa Casa di riposo per la vecchiaia è evidente

che segnano la rinascita dertonina.

 Al Santuario per il culto va annessa un’Opera di carità, una istituzione di cristiana

e di civile beneficenza per la vecchiaia cadente e bisognosa, per i convalescenti

e gli invalidi al lavoro, una istituzione che porterà un nome caro.

 Le due opere si completeranno a vicenda, e saranno felice auspicio

e quasi visione della futura Città.

 Tortona, io sono uno straccio, ma ho fede e ho cuore e ho animo, -

sono figlio della tua stirpe, - e sono per Te!

 Tortona, sî anche qui degna di te, e orgogliosa che il tuo nome,

portato pure all’estero dai Figli della Divina Provvidenza, già risuoni onorato

su plaghe lontane: più lo sarà in un avvenire non lontano!

 Tortona, sî degna di te, delle tue tradizioni, della tua grandezza, del tuo avvenire!

 Tortonesi, a Voi!

 E onore a Tortona!


            Don Orione.


Sottoscrivete tutti per la colonna «Tortona» - Date quello che potete, ma date tutti!

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