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S. Sebastiano  Curone



 Colla serena tranquillità di chi ha percorso la sua vita terrena facendo del bene;

col sorriso sulle labbra di chi va a ricevere il premio, compenso alle dolci fatiche

dell’apostolato cristiano che la divina carità di nostro Signore Gesù Cristo

suscita sotto le più svariate forme nei cuori delle anime generose, decedeva a Torino,

nell’età di anni 63 la esimia Sig.na Luigina Mazza Galanti.

La sua morte suscitò largo rimpianto e profonda commozione. Rimpianto

e commozione che si rivelarono specialmente ai funerali, svoltisi grandiosi il 18 luglio,

nella Chiesa parrocchiale di San Sebastiano Curone per il concorso di tutto il popolo

e di personalità attorno alla bara lacrimata.

 E veramente le virtù dell’Estinta meritavano siffatto tributo di affetto

da parte sovra tutti, dei poverelli che ebbero in Lei un cuore ardente

ed un interessamento fattivo per le loro miserie. E la chiesa parrocchiale,

che la vide per tanto tempo raccolta e devota nell’adorazione del SS.mo Sacramento,

rendendosi a tutti vivo esempio e modello di vita pîssima,

risuonò delle preghiere dei poverelli, che non seppero trattenere il singulto,

espressione di profonda gratitudine e di affetto.

 Ai funerali presero parte oltre 25 Sacerdoti, la più parte Parroci,

i Padri Cappuccini di Varzi il Rev.mo Sig.r Canonico Don Perduca, Delegato Vescovile,

Don Orione, venuto espressamente da Roma, ed un folto gruppo dei suoi Sacerdoti

e Chierici, delle sue Suore, «Le Missionarie della Carità» le quali

nella Sig.na Luigina Mazza Galanti ebbero la benefattrice più affettuosa per tutte

quelle opere che esse svolgono in questo paese. Poiché i bimbi dell’Asilo,

le fanciulle oratoriane, i vecchi ed i malati dell’Ospizio la videro sempre aggirarsi

fra loro quale madre pietosa e confortatrice.

 Al cimitero disse alte parole di compianto e di fede il sig. Arciprete Don Leone,

e ne tessé l’elogio funebre, veramente sentito e degno, la sig.ra Prof.ssa Cassola- Giani,

Direttrice Didattica, che lumeggiò lo spirito di preghiera, di umiltà, di beneficenza

della Defunta, «la cui memoria resterà nel cuore

specialmente di ogni povero e sofferente»

 Al benefico addoloratissimo fratello sig. Carlo vadano le più vive condoglianze,

e sia per Lui di qualche conforto il sapere che l’anima dell’eletta Estinta rimarrà

in benedizione in quanti ebbero la fortuna di conoscerla.

 Don Orione e i Figli della Divina Provvidenza non la dimenticheranno mai!

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